Incontri con gli autori
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Caterina Ambrosecchia, Sette Secondi

Sette Secondi Caterina Ambrosecchia

Incontro del 10 Gennaio 2019 presso Libreria Mondadori Matera. Dialoga con l’autrice: Claudia Zancan

Caterina Ambrosecchia presenta ai lettori di Matera il suo ultimo romanzo Sette Secondi, un romanzo pieno di emozioni.


E’ da poco passato Natale, per le strade di Matera si respira ancora l’aria fredda della nevicata della settimana precedente. Sono emozionata: è la mia prima intervista-chiacchierata con un autore. Ma basta vedere il sorriso di Caterina per capire che andrà tutto per il meglio.

Caterina Ambrosecchia è la “nostra” scrittrice, come ci piace presentarla al pubblico forestiero. Amatissima dai concittadini, apprezzata in tutta Italia, è riuscita in tempi rapidi a raggiungere un successo notevole. Soltanto da noi ha venduto ben 500 copie in un anno del suo primo libro – La Donna Giusta, e il secondo romanzo, qui presentato, ha venduto una sessantina di copie in pochi giorni. Pubblica con la Casa Editrice Gelsorosso, ed oggi ha scelto proprio la nostra libreria – Libreria Mondadori Matera – per presentare al pubblico il suo ultimo romanzo: “Sette Secondi “.

Caterina Ambrosecchia

Caterina Ambrosecchia

Nata a Matera, dove vive e insegna Scienze umane e sociali e Psicologia. Laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Bari, ha pubblicato Sedano 40, una raccolta di aforismi e brevi racconti, e Ibraforever, un manuale sul mondo del calcio e della scuola. La donna giusta, il suo romanzo d’esordio edito sempre da Gelsorosso, è stato un successo editoriale, finalista al premio Rende Book Festival.


Sette Secondi è un romanzo breve in cui nascono diversi spunti di riflessione: dalla scoperta di noi stessi, alle cicatrici che la vita ci lascia, all’amicizia. Ambientato nell’isola di Mykonos in Grecia, narra il viaggio di quattro amiche – Elena, Silvia, Annamaria e Alessandra – durante l’estate del 1994. Caterina spiega da subito che il libro non è autobiografico, ma l’idea della trama è partita da un suo vecchio diario di viaggio di una vacanza in Grecia avvenuta proprio nel 1994.

Il primo tema che troviamo nel libro è il viaggio. Cosa ti ha lasciato di importante la Grecia nella tua vita?

La prima volta che ci sono stata mi ha lasciato la voglia di tornarci. La seconda, terza, quarta, decima, quindicesima volta, mi ha lasciato la voglia di ritornarci. In Grecia mi sento a casa, quello che vivi su un’isola è inquietante e allo stesso tempo affascinante. L’isola è metaforicamente un posto circondato dal mare da cui è difficile scappare e allo stesso tempo a cui è difficile approdare.

E’ una terra insolita. Mi affascinava della Grecia il fatto che tutte queste isole, anche piccole, microscopiche, fossero sparse in questo mare e quasi vi galleggiassero come tante persone che effettivamente non si conoscono, però allo stesso tempo sono accomunate dalla vita.

Caterina Ambrosecchia presenta Sette Secondi

In Grecia sono nate tante cose in me: la voglia di avere un compagno – il mio futuro marito -, la voglia di avere un figlio, di sposarmi, il mio primo figlio è stato concepito lì. Per me Grecia è casa. Mi piacerebbe prendere una casa in Grecia, vicino al mare, dove passare 5-6 mesi l’anno per poter scrivere.

Spesso adoriamo l’idea di viaggiare per allontanarci dalla vita, dai problemi. Un continuo bisogno di evadere?

La fuga, o l’oblio momentaneo, non ti porta alla risoluzione di nulla. E’ vero, vedi altro, ridimensioni quello che hai a casa, dai una connotazione diversa a quello che ti porti dietro. Poi torni a casa e le cose che hai lasciato sono identiche. Probabilmente è diversa la percezione che ne hai, data dal distacco, dall’allontanamento, dalla crescita e arricchimento personale.

Ma se hai lasciato qualcosa di irrisolto, resta irrisolto. La maturità ti da, credo, un approccio diverso alle problematiche. Nel senso che ti sei resa conto che dimenticarle, rimuoverle, sono tutti meccanismi che possono andare bene momentaneamente, ma poi torna tutto come prima.

Il libro è ambientato nel 1994. I giovani d’oggi come si stanno approcciando al viaggiare? Non soltanto nel senso fisico, anche perché oggi viaggiare è sicuramente più semplice, ma anche come viaggio interno per scoprire se stessi. Vedi delle differenze,  difficoltà da parte loro?

Sono difficoltà dettate soprattutto da un fatto culturale. Vedo i miei ragazzi a scuola: i ragazzi del Nord Europa vanno già per alcuni periodi all’estero per imparare la lingua. E’ un fatto culturale, dove cultura sta a significare abitudini, modo di vita. E’ contemplato che i ragazzi possano avere queste esperienze. Da noi è ancora molto difficile, è ancora di nicchia. Ma c’è una difficoltà a lasciarli. Una difficoltà nostra di essere madri, di essere figli. Non so se sia giusto o sbagliato. Anche i miei ragazzi, quando propongo un week-end fuori, fanno storie perché vogliono stare con i loro amici. Invece è una terapia per loro.

Caterina Ambrosecchia

” Non puoi vivere in giro per tutto il tempo, devi avere una tua collocazione, guardare in faccia la realtà, sollevarti le maniche e affrontare i problemi. “

Sette Secondi è un romanzo che parla anche di amicizia. Che importanza ha nella tua vita l’amicizia?

Sì, è un romanzo che parla anche di amicizia, di come un’amicizia si possa costruire anche se effettivamente non c’è una condivisione pregressa. Non necessariamente noi siamo amici perché abbiamo studiato insieme, si può scoprire un modo diverso di essere amici. Anche un modo problematico perché ad un certo punto del romanzo l’io narrante – Elena, la protagonista – si allontana dalle altrui vicende, quasi infastidita che i racconti delle altre l’abbiano distolta dalla sua esperienza. Questo incontro aiuterà tutte e quattro le protagoniste a trovare una propria identità, anche al ritorno dal viaggio. 

L’amicizia è ancora molto importante nella mia vita, ma  è cambiato il modo in cui la si vive. Un po’ perché quando si ha una famiglia cambiano le priorità. Però non rinuncio alle serate tra amiche!

Nel 1994 non esistevano i social, che hanno sicuramente influenzato il vivere i rapporti. I ragazzi d’oggi vivono l’amicizia in maniera diversa?

I sentimenti umani restano sempre gli stessi, ma non sanno raccontarli. Hanno una grossa difficoltà ad esprimersi e a parlare di loro, di quello che provano.

Abbiamo quattro protagoniste molto diverse tra loro, ognuna con un bagaglio di vita importante. Perché siamo più portati ad aprirci con persone che conosciamo poco rispetto ad amici stretti o famigliari?

Non si deve subire la paura del giudizio. Psicologicamente abbiamo paura di essere giudicati, di apparire sotto una cattiva luce. Ci fa più male sapere che le persone che ci vedono tutti i giorni, che ci vogliono bene possono vederci in cattiva luce.

Io credo nell’empatia e nella condivisione, credo nell’umanità. L’uomo si riconosce. Quando riconosci che una persona ti riconosce come essere umano, tendi ad aprirti, perché percepisci che è aperta ad ascoltarti.

Sette Secondi di Caterina Ambrosecchia

“Io credo nell’empatia e nella condivisione, credo nell’umanità. L’uomo si riconosce. Quando riconosci che una persona ti riconosce come essere umano, tendi ad aprirti, perché percepisci che è aperta ad ascoltarti. “

Caterina dove si colloca tra le quattro protagoniste?

Elena, per come è riflessiva e per come ama tenere tutto sotto controllo. La sua è l’unica storia non problematica, come se ancora dovesse ancora tirare fuori qualcosa.

“7 seconds” – brano di Youssou N’Dour e Neneh Cherry – è realmente una canzone a te cara?

Sì, è stata realmente la colonna sonora di quell’estate. E’ successo poi che nel 2015, appena salita in auto in Grecia, la prima canzone  passata in radio  fosse proprio “7 seconds”.

Arriverà presto un nuovo romanzo?

Sì, ho un progetto in mente, ma il problema è che ho poco tempo per scrivere.


Concludo così, ringraziando Caterina della sua disponibilità e fiducia nell’avermi lasciato presentare la sua creatura. Dal pubblico ci sono domande, osservazioni e non mancano i complimenti per la scrittura di Caterina.  Concordo, Caterina ha la penna giusta per trasportare il lettore nel suo mondo, senza fatica, senza garbugli complicati. Una scrittura diretta, che arriva subito al punto emozionando il lettore.

I personaggi sono tutti caratterizzati da un profilo psicologico ricercato, e si muovono tra i capitoli con facilità raccontandosi e raccontandoci storie di vita di tutti noi. La trama di ogni personaggio è definita, ha una sua coerenza e un suo percorso. Ci si immerge nella vita delle protagoniste passo dopo passo, entrando mel mare di emozioni che le ha accompagnate in questo viaggio. Il finale farà sicuramente commuovere molti lettori, ma niente spoiler!

Sono sincera, per me Caterina non è da meno di tanti scrittori che pubblicano con case editrici nazionali famose. Le auguro davvero di arrivare sempre più in alto, in attesa del nuovo romanzo.

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