Recensione del romanzo “Non qui, non altrove” di Tommy Orange edito da Frassinelli, un inno all’identità della vera America.
Ero in aeroporto a New York. Rientravo dal viaggio per i luoghi del Far West di cui ho parlato in questo articolo. “Non qui, non altrove” (“There There” in lingua originale) sembrava la conclusione perfetta di tutta una serie di emozioni nate durante il viaggio.
Un libro che con chiarezza dà voce a chi non ha mai avuto modo di urlare la propria rabbia, frustrazione, verità. La situazioni dei nativi del Nord America è finalmente presentata al pubblico mondiale. Un groviglio di sentimenti contrastanti, di dolore e disperazione vissuti in maniera diversa da parte di ogni protagonista. Ma pur sempre convergendo in un unico punto: la nostalgia e la memoria per un’identità violata e rubata.
Per Dene quella citazione è importante. Quel “qui” è importante . Non è andato avanti a leggere Gertrude Stein oltre quella frase. Ma per i nativi di questo Paese, di tutte le Americhe, quel “qui” è stato edificato, quella terra ancestrale è stata seppellita da vetro e cemento e cavi e acciaio, una memoria ricoperta e mai più restituita. Quel qui non è qui, non è altrove.
Non qui, non altrove
Ambientato ad Oakland, in California, Tommy Orange ha scelto l’evento annuale del Powwow per collegare le vite di alcuni nativi del Nord America. Non è un semplice raduno folkloristico. I nativi convergono da tutti gli Stati d’America per cercarsi, per poter vivere in libertà la loro cultura, per avere anche solo per poco un patria.
Nostalgia per un qualcosa che non hanno mai vissuto e avuto e che lentamente sta rischiando di venir dimenticata nel silenzio di tutti: la nazione del vero popolo d’America.
Incontriamo Dene, appartenente alla tribù cheyenne e arapho, intento a raccogliere le storie dei nativi di Oakland. O ancora, i complicati rapporti famigliari di Opal e di sua sorella Jacquie. Edwin, un ragazzo di razza mista che non ha mai con conosciuto il padre nativo americano. Ragazzi giovani, come Orvil, profondamente interessato alle sue origini, oppure Calvin, caduto nel tunnel dello spaccio di droga.
Vite difficili quelle dei protagonisti di “Non qui, non altrove“, abituati più ai suoni di città che al rumore dei ruscelli, dove l’alcol e la malavita diventano un cuscino per soffocare una solitudine non voluta, non cercata.
Identità della vera America
Il Powwow è lo sfondo di tutti queste urla di dolore. Una danza, un rituale scandita dal ritmo e dalla vibrazione profonda dei tamburi. Piume colorate, perline, canti. I piedi si muovo, lo spirito trema. Cosa significa essere un indiano d’America oggi?
Tommy Orange è riuscito a creare un ritratto puro della vera identità Americana, di quei luoghi vasti e sconfinati in cui i nativi erano riusciti a creare un equilibrio uomo-natura quasi perfetto.
Il difficile inserimento da parte delle popolazioni native all’interno della comunità Statunitense, il continuo vivere in “riserva” nei propri territori. Tommy Orange ci parla di piccoli rituali ancestrali e credenze tradizionali che cercano di resistere all’oblio quasi imposto dalla realtà che sono costretti ad affrontare i popoli nativi.
“Non qui, non altrove” è un romanzo necessario. Portavoce, Tommy Orange, di racconti mai narrati, di vite dimenticate, di un popolo in cerca di riscatto.
Veho, il trickster, l’imbroglione dalle sembianze di ragno di cui sua madre parlava spesso a lei e Opal, rubava di continuo gli occhi alla gente per vederci meglio. Veho era l’uomo bianco che era venuto e aveva costretto il vecchio mondo a guardare con i suoi occhi. Vedete, le cose andranno così: prima ci darete le vostre terre e poi la vostra attenzione, fino a dimenticare come si fa. Finché i vostri occhi si prosciugheranno e non potrete più guardarvi indietro e davanti non ci sarà più nulla, e l’unica cosa in vista con un minimo di senso avrà la la forma della siringa, della bottiglia o della pipa.

Tommy Orange
Non qui, non altrove
Titolo originale: There There
Editore: Frassinelli
Genere: Narrativa moderno contemporanea
Prima edizione: 2018
Prima edizione italiana: 2019
Formato: Rilegato
Pagine: 336 pp.,
Traduttore: Stefano Bortolussi
Prezzo: 18,90 euro
Voto: 9/10
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