Chiara Gamberale, ospite della Libreria Mondadori Matera, presenta il suo ultimo romanzo “L’isola dell’abbandono” edito da Feltrinelli. Dialoga con l’autrice: Claudia Zancan
Matera 24 Marzo 2019
Chiara Gamberale è una tra le scrittrici italiane più apprezzate e conosciute. La sua narrativa, estremamente realistica e pungente, riesce ad arrivare ai lettori che si rispecchiano nelle sue storie. “L’isola dell’abbandono“, il suo ultimo romanzo, è un turbine di emozioni, pensieri, dolori che arriva al lettore come un’onda in tempesta e lo immerge totalmente, per poi farlo approdare su una spiaggia tranquilla chiamata vita.
Ho avuto il grande piacere ed onore di poter intervistare Chiara, ospite della libreria dove lavoro – Libreria Mondadori Matera – e dell’elegante location BurroSalato, di Isabella D’Alessandro.
Con Chiara è bastato uno sguardo per capirci, per trovarci, come mi ha dedicato lei sul libro, “sulla stessa isola“. Il suo è uno sguardo di chi ha sofferto, sofferto tanto, ma che con fatica e costanza è riuscita a trovare il coraggio per affrontare le grandi trasformazioni che la vita le ha messo davanti.
Infatti, il libro trasuda di sentimenti forti: c’è lo strazio di venir abbandonati, il dolore di dover abbandonare qualcuno, l’imparare a lasciarsi andare alla vita, la gioia per un nuovo inizio. Tutto questo – le grandi trasformazioni di cui Chiara fa spesso riferimento – le ha vissute lei stessa in prima persona. Ed il lettore percepisce la forza di queste emozioni forti staccarsi dalle pagine per prenderlo e trasportarlo tra i pensieri e le parole della protagonista Arianna.
Chiara Gamberale scrive solo se sente l’urgenza di scrivere: cerca insieme ai suoi personaggi di capirsi meglio. Ed Arianna è stata la portavoce di un’elaborazione di vissuto della Gamberale. La scrittrice, infatti, ha dovuto affrontare un doloroso lutto nel momento più felice della sua vita, una maternità in cui ormai non sperava più. Un dolore che stordisce dove spesso manca il rispetto di lasciare in pace la persona che soffre. Così, la stesura dell'”Isola dell’abbandono” l’ha salvata dal lasciarsi totalmente inghiottire da quel dolore lacerante. “Vivere è accettare le trasformazioni” afferma Chiara, “ma ci vuole anche coraggio per accettare il cambiamento”. Un romanzo che sussurra in ogni frase “impariamo a conoscerci meglio”.
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L’isola dell’abbandono – Accogliamo le trasformazioni della vita

“L’isola dell’abbandono” ha come sfondo il mito di Arianna e di Teseo ambientato sull’isola di Naxos (da qui l’espressione “piantare in asso”), un mito che non viene, però, mai nominato durante l’intero romanzo. Ed è proprio su quest’isola che tutto inizia e tutto termina per Arianna. L’isola è il luogo adatto per Chiara Gamberale per poter entrare in contatto con sé stessi e con le proprie emozioni, positive e negative. Un luogo da cui non si sfugge dal proprio io interiore.
Personaggi molto complessi, molto veri. Arianna, diventata da poco madre di Emanuele, e decide di scrivere una lettera all’Emanuele-che-verrà per poter sia raccontare al figlio chi è sua madre sia per poter inconsciamente elaborare una serie di vicende dolorose che l’hanno segnata nel profondo. Si andrà così pagina dopo pagina a ripercorrere 10 anni di vita di Arianna, conoscendo Stefano, personaggio estremamente turbato, con cui la protagonista ha una relazione malata.

Arianna ha sempre vissuto l’amore come una fatica, una sofferenza, vivendo in perenne allerta a seconda degli sbalzi d’umore di Stefano. Quando incontra Di, uomo equilibrato che vuole restare e non lasciarla, Arianna è spaesata, straziata dalla possibilità di essere felice, lei che è sempre stata abituata ad essere abbandonata. Il percorso di Arianna sarà proprio dedito all’accettare le grandi trasformazioni, comprese anche quelle felici come l’innamoramento e la maternità. Imparare a superare “Mamma trauma” e “Papà ossessione”.
“Se sapessimo di che cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore”, questa è la frase emblema di tutto il romanzo. “L’amore ci rivela di che cosa abbiamo bisogno. I veri amori sono quei rapporti che ci mettono in contatto con le parti più profonde e vere di noi stessi.” spiega Chiara.
Chiara Gamberale
Chiara è magnetica. Il suo sguardo, il suo modo di parlare.. è stato come ritrovare un’amica conosciuta da sempre. Sarà che abbiamo scoperto di avere tante cose in comune, sarà che il suo libro è arrivato in un momento della mia vita in cui sto anche io chiudendo tanti cerchi. Dialogare con lei in quest’intervista è stato naturale, sincero ed emozionante.

L’intervista è stata lunga ed intensa. Potete ascoltarla grazie alla diretta della Libreria Mondadori.

Chiara Gamberale (Roma 1977) ha esordito nel 1999 con Una vita sottile, al quale sono seguiti tra gli altri Arrivano i pagliacci, Le luci nelle case degli altri, bestseller internazionale, L’amore quando c’era, Quattro etti d’amore, grazie, Per dieci minuti, Avrò cura di te (con Massimo Gramellini), La zona cieca, Adessoe Qualcosa.
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© Foto Isabella D’Alessandro e La Stampa per foto della biografia