Sfogliare un’intera nazione, trovare la sua gente nelle parole, calpestare la sua fragile terra pagina dopo pagina. Congo dell’intellettuale belga David Van Reybrouck è tutto questo ma anche molto di più. Si tratta di un’opera imponente, figlia di studi e approfondimenti accurati, durati anni. Analisi fatte sul campo, attraverso viaggi da una parte all’altra della regione.
Antropologia, archeologia, storia e giornalismo. Queste le armi principali di cui si è servito l’autore per donarci un prezioso gioiello di saggistica contemporanea. Categoria che se da un lato ne individua l’essenza, dall’altro non ne definisce in pieno l’importanza in quanto il testo, per versatilità stilistica e tematica, ne travalica gli stessi confini.
In questo libro non si respira soltanto l’Africa più criptica ed oscura. Al suo interno, infatti, è presente anche il Belgio, attore sottinteso di tutta la narrazione, lo Stato che ha cercato di fare del Congo la sua colonia principale, assimilandone le ricchezze e gli sforzi umani fino all’ultima goccia.
Van Reybrouck racconta il difficile connubio fra europei e congolesi, fra coloni e colonizzati, in un aspro dialogo fra le parti, mai del tutto pacifico anzi, quasi sempre ricco di rivendicazioni e scontri, violenze e soprusi espressi in guerre devastanti.
Un’affresco di un’identità frammentata, distrutta e ricomposta a fatica ancora oggi. La sua lettura è un monito per capire l’indifferenza e la superficialità con le quali noi europei, spesse volte, ci poniamo di fronte all’Africa e ai suoi immensi problemi. Un continente a cui si dovrebbe dare maggiore rispetto e dignità.
Editore: Feltrinelli – Traduttore: Franco Paris – Collana: Universale economica – Anno edizione: 2016 – Formato: Tascabile – In commercio dal: 17 novembre 2016 – Pagine: 669 pp., Brossura – Prezzo: 15 euro
Vot.: 9/10.
Un ascolto / un’opera d’arte: Getatchew Mekuria & The Ex – Moa Anbessa (2006); Pablo Picasso – Guernica (1937).
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