Recensione del romano “Resta con me” di Elizabeth Strout edito da Fazi Editorie: la storia di un padre e del suo atto di fede nell’umanità.
Spesso, quando capitano tragedie, ci si chiede “Ma Dio dov’è?”. Tyler Caskey, reverendo protestante di una piccola comunità dei Maine, cerca questa risposta in ogni passo che faticosamente sta compiendo da quando è venuta a mancare sua moglie. “Resta con me” è un romanzo in cui si evidenzia la forza devastante del dolore e, allo stesso tempo, il raggio di luce della compassione umana.
Elizabeth Strout è tra le autrici nordamericane contemporanee più capace nel descrivere l’animo umano con i suoi difetti e con i suoi pregi. Vincitrice del premio Pulitzer nel 2009 con “Olive Kitteridge“, la Strout dipinge, in questo volume pubblicato da Fazi, l’incredibile fragilità umana che può coglierci nei momenti difficili.
“Resta con me” è anche il titolo di un inno – “Abide with Me” – di cui potete ascoltare le parole e leggerne la storia in questo link.
Nessuno, che io sappia, ha mai penetrato il segreto dell’amore. Amiamo in modo imperfetto, Tyler. Tutti noi. Perfino Gesù ha dovuto lottare con questo. Ma io credo… credo che la capacità di ricevere amore sia altrettanto importante di quella di darlo. In realtà, è la stessa cosa. Pensa, per esempio, all’atto d’amore fisico tra un uomo e sua moglie. Se uno dei due si trattiene, reprime la sua capacità di ricevere quel tipo di piacere, non è un modo di reprimere l’amore?
Un atto di fede e di amore
Protagonista è il reverendo Tyler Caskey, vedovo, con due bimbe piccole a carico. La più grande, Katherine, non è riuscita a superare il dolore per aver perso la madre. Si chiude così in una gabbia di silenzio e rabbia che sfoga spesso in classe e con la maestra. La comunità di West Annett non si dimostra compassionevole nei confronti della piccola, additando il suo comportamento come poco adatto alla figlia di un pastore. Stessa sorte era capitata alla moglie di Tyler, una donna di città non abituata alla mentalità chiusa e un po’ arretrata della comunità.
West Annett non perdona nemmeno il reverendo che, soffocato dal dolore silenzioso per la perdita dell’amata moglie, non riesce più a preparare i sermoni e ad ascoltare i problemi della sua comunità. In più diventa il centro di una serie di pettegolezzi infondati, ma che minano ulteriormente il rapporto tra lui e gli abitanti di West Annett.
Tyler cerca conforto e un aiuto nelle parole della Bibbia, credendo ancora fortemente della forza dell’amore e della bontà umana. La sua, infatti, non è mera fede religiosa, ma è fede nell’uomo e nei buoni sentimenti che lo animano. “Resta con me” è riferito a Dio, a Gesù alla vita, alla moglie che non c’è più, all’amore che c’è e ci sarà sempre. E’ un vero e proprio atto di fede nell’amore, per guardare oltre quella cattiveria che a volte annebbia l’uomo facendogli dimenticare la grande compassione con cui può riempirsi il suo cuore.
“Resta con me” è un libro commuovente, uno specchio sull’animo umano scheggiato dal dolore, ma cosciente che dentro al nostro cuore esistono sentimenti in grado di riparare qualsiasi strappo. Seguendo la lentezza del passare del tempo del Maine, la Strout ci ha nuovamente regalato un ritratto profondamente umano e sincero.

Elizabeth Strout – Resta con me
Titolo originale: Abide with Me
Editore: Fazi Editore, Le strade
Genere: Narrativa moderno contemporanea
Prima edizione: 2006
Prima edizione italiana: 2010
Formato: Brossura
Pagine: 372 pp.,
Traduttore: Silvia Castoldi
Prezzo: 18,50 euro
Voto: 7.5/10
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