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Padova e i libri: 8 curiosità per gli amanti della lettura

Padova libri

8 curiosità su Padova e i libri per gli amanti della lettura da scoprire nella città del Santo

Padova è conosciuta come la città del Santo e per l’antica università. E’ per secoli stata un importante centro culturale e, ovviamente, non poteva non essere stata toccata dalla letteratura. In questo articolo scopriremo 8 curiosità legate a Padova e i libri.

Per compiere questo viaggio tra poeti e scrittori ho utilizzato una guida che consiglio a tutti coloro che hanno voglia di scoprire qualche curiosità poco nota sulla città: “101 cose da fare a Padova almeno una volta nella vita” di Paola Tellaroli, Newton Compton Editori.

Inoltre, mi hanno aiutato i vari racconti di famiglia.

Padova e i libri

Pronti per questo viaggio? ‘ndemo!

Padova e i libri

1. Un Pinocchio resistente

La prima curiosità che riguarda Padova e i libri che vi voglio raccontare è una vicenda di famiglia. Mentre stavo cercando di fare una foto con dei libri trovati in casa di mia zia (nonché casa di famiglia), è entrato mio padre indicandomi un libro e chiedendomi se sapessi cosa fosse. Era Pinocchio, era anche scritto sulla copertina. Eh no, mi sbagliavo! La copertina di Pinocchio serviva solamente per nascondere il vero libro: “Le confidenze di Hitler”.

Ora vi domanderete il perché di un libro simile in casa di famiglia. Ebbene, il mio nonno, come si può leggere dalla foto, era a capo dei partigiani. Si era deciso di far circolare il libro di Hitler nella prima traduzione di Hermann Rauschning per far conoscere la pazzia dell’ideologia nazista tra i partigiani. Per non essere scoperti dai fascisti, questi libri vennero camuffati con il famoso romanzo di Collodi. Le copie vennero stampate in una copisteria segreta, nascoste in chiesa e il guadagno andava a favore delle famiglie dei fucilati.

Bella scoperta, vero? Per vedere questo piccolo gioiellino della resistenza italiana non dovete di certo suonare il campanello di casa, ma recarvi presso il Museo del Risorgimento del Caffè Pedrocchi.

2. Casa del Petrarca

Quando si pensa al famoso poeta toscano Francesco Petrarca e il Veneto, la prima casa che viene in mente è la famosa villa di Arquà nei colli Euganei. Eppure il Petrarca ha vissuto prima nella città di Padova. Il poeta arrivò nella città veneta nel 1348 su invito di Jacopo II dei Carraresi per dare ancora più lustro alla sua corte. Nominato canonico del Duomo dal vescovo di Padova, Petrarca ha potuto dedicarsi interamente allo studio nella sua casa veneta.

Questa sua abitazione Padovana si trova vicino al Duomo in via Dietro il Duomo 28. Purtroppo non è visitabile. Paola Tellaroli racconta nella sua guida che l’interno è decorata da affreschi, ed è sue due piani: il primo piano comprende due camere, una stalla e una corte per le galline. Il secondo piano altre camere tra cui lo studio. La facciata e lo studio vennero demoliti nel Cinquecento per far posto alla strada. Durante il soggiorno di Petrarca la casa ebbe come ospiti sia i principi Carraresi che Giovanni Boccaccio.

3. Dante e Antenore

Tra gli alti personaggi della letteratura che soggiornarono a Padova troviamo Dante Alighieri. Durante il suo famoso esilio, Dante arrivò a Padova nel 1306 soggiornando nel Palazzo Romanin Jacur, nella piazza di Antenore (di fianco dove oggi c’è la libreria Feltrinelli). Sembrerebbe che Dante fosse rimasto colpito dalla figura del fondatore di Padova – Antenore – nominato sia nell’Iliade che nell’Odissea.

Secondo la legenda, Antenore sarebbe arrivato nel luogo dove oggi sorge Padova nel 1185 a.C. attraversando prima l’Adriatico, e poi il fiume Brenta. Virgilio racconta nell’Eneide che Antenore, come Enea, fuggì da Troia in fiamme con la famiglia dopo che un oracolo gli aveva predetto la fondazione di una ricca e grande città.
Per trovare il luogo esatto dove insediarsi avrebbe dovuto scoccare una freccia verso degli uccelli in volo: la città sarebbe nata nel luogo dove fosse caduto l’uccello morente.

Il sarcofago attuale è stato fatto costruire dal poeta Padovano Lovato de’Lovati quando, nel 1274, fu disseppellito un antico sarcofago contenente uno scheletro, che venne attribuito immediatamente all’eroe troiano.  Il piccolo sarcofago di fianco a quello di Antenore è proprio del poeta, anche se, a causa di un basso rilievo raffigurante un cane, tutti lo chiamano “la tomba del cane di Antentore”.

Padova e i libri Dante

Tornando a Dante, dedicò all’eroe troiano una zona dell’inferno, il IX girone, denominandolo appunto Antenora: il luogo dove vengono puniti coloro che hanno tradito la propria patria. I traditori, immagina Dante, venivano seppelliti fino la cintola e con la parte superiore del corpo esposta ai venti infernali particolarmente gelidi.

Che Dante sia stato a Padova è attendibile, mentre gli storici hanno qualche perplessità che abbia soggiornato proprio nel palazzo di fronte la Tomba di Antenore. Rimane comunque una delle curiosità che lega Padova e i libri che più mi affascina.

4. Ugo Foscolo e il vero Jacopo Ortis padovano

Padova e i libri Ugo Foscolo

A scuola abbiamo sempre studiato che Ugo Foscolo si ispirò al Werther di Goethe per il personaggio di Jacopo Ortis. Sembrerebbe, invece, che grazie ad un recente studio di Claudio Perini, un certo padovano – Girolamo Ortisabbia dato il primo spunto al celeberrimo protagonista de “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.

Girolamo frequentava il Collegio Pratese che dal 1390 si trovava all’inizio del’odierna via Cesarotti. Nella sua stanza, il nostro Ortis Padovano, decise di togliersi la vita in un momento di delirio da febbre. L’abate Gennari registra così l’accaduto in data 29 Giugno 1796:

Questa mattina nel collegio pratense si trovò nel proprio sangue per due ferite un giovane friulano, scolare di medicina del quarto anno, le quali ferite si diede egli stesso con un coltellino non si sa da quali cagioni mosso.

Il giorno prima della morte di Giacomo, erano state celebrate le nozze segrete tra Isabella Teotochi – la donna amata da Foscolo – e il veneziano Giuseppe Albrizzi. Non solo, ma tre giorni prima Napoleone Bonaparte aveva preso il comando dell’esercito francese in Italia.

Tre episodi chiave, quindi, che saranno centrali per il famoso romanzo di Foscolo ambientato, tra l’altro, tra i Colli Euganei e Padova.

5. La poesia di D’Annunzio

Tra le curiosità qui proposte su Padova e i libri, ce n’è una che è sempre stata sotto i miei occhi quando abitavo in città e che non avevo mai notato: la targa della poesia dedicata a Padova da parte di D’Annunzio.

D’annunzio fece partire il suo famoso “Volo su Vienna” proprio da uno dei sei aeroporti militari della città il 9 agosto 1928. Alle ore 5:05 l’aereo decollò dal campo di aviazione di S. Pelagio. Su Vienna vennero lanciati 50.000 copie di un manifesto scritto da D’Annunzio contro il nemico austriaco.

Padova e i libri D'Annunzio

D’Annunzio omaggiò Padova con una lapide posta a muro sotto il porticato della loggia Amulea in Prato della Valle. In questo sonetto, però, il poeta scambiò i platani per olmi e le pietre per marmi!


Non alla solitudine scrovegna,
o Padova, in quel bianco april felice
venni cercando l’arte beatrice
di Giotto che gli spiriti disegna;
né la maschia virtù d’Andrea Mantegna,
che la Lupa di bronzo ebbe a nutrice,
mi scosse; né la forza imperatrice
del Condottier che il santo luogo regna.
Ma nel tuo prato molle, ombrato d’olmi
e di marmi, che cinge la riviera
e le rondini rigano di strida,
tutti i pensieri miei furono colmi
d’amore e i sensi miei di primavera,
come in un lembo del giardin d’Armida.
(Gabriele D’Annunzio)

Inoltre sappiamo che il poeta frequentava il caffè Pedrocchi, locale amato anche da Eleonora Duse con la quale ebbe una relazione.

6. La palma di Goethe

L’orto botanico di Padova è uno dei più antichi al mondo. E’ stato costruito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali utilizzate dalla facoltà di medicina dell’Università. Oggi è patrimonio Unesco.

Padova e i libri palma di Goethe

Ora, vi starete chiedendo che collegamento possono avere le piante con Padova e i libri. Ebbene, la pianta più antica qui conservata è la palma di Goethe, piantata del 1585 e conservata in una serra ottagonale. Nel 1786 il poeta tedesco la notò, la studiò, e scrisse di lei nella sua opera “La metamorfosi delle piante”.

7. Le opere di Shakespeare e di Oscar Wilde

Verona è sicuramente la città Veneta più legata al famoso drammaturgo inglese William Shakespeare. Ma Padova è stata anche lei protagonista perché è qui che è stata ambientata la commedia “La bisbetica domata”.

Ad inizio dell’opera, infatti, Shakespeare rende omaggio alla città con i seguenti versi:

Per il grande desiderio che avevo
di vedere la bella Padova, culla delle arti,
sono arrivato.
E a Padova sono venuto, come chi lascia
uno stagno per tuffarsi nel mare,
e a sazietà cerca di placare la sua sete.

Questi versi possono esser letti nella targa affissa in Piazza Capitaniato, ad angolo con via dell’accademia, poco lontano dallo storico Teatro Verdi e dalla statua del Ruzzante, grande drammaturgo Padovano.

Anche Oscar Wilde ha ambientato una sua opera, questa volta drammatica, nella città del Santo: La Duchessa di Padova.

Mary Shelley e i Colli Euganei

Padova e i libri Mary Shelly

Ultima curiosità che vi sottopongo riguarda un luogo molto vicino alla città: i Colli Euganei. Qui la famosa scrittrice di Frankenstein soggiornò nel 1818 con il marito per un periodo. Il viaggio in Italia iniziò con una tragedia: la bimba più piccola – Clara Shelley – non si sentì bene appena arrivata sui Colli. Venne quindi trasportata a Venezia dove morì di febbre. Dalla laguna Mary scrisse alcuni versi dedicati ai Colli Euganei: “Isole in fior nel mare della vasta angoscia”.

Padova e i libri Mary Shelly

Ospiti dell’amico Byron ad Este nella Villa Kunkler, Mary Shelly compose proprio qui “Giuliano e Maddalao”, il primo atto del dramma lirico “Prometeo liberato”. Iniziò poi a comporre “Valperga”, romanzo che verrà poi pubblicato nel 1823 e sarà in parte ambientato sui Colli Euganei.


Padova è una città che affascina e che regala piccole curiosità in ogni angolo. E’ stato divertente e stimolante cercare queste chicche nella mia città natale. E voi conoscevate tutte queste 8 curiosità?

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Instancabile lettrice, nipponista da sempre, attualmente dottoranda! Viaggio, fotografo, studio le tombe decorate del Giappone antico. Amo l'inverno, il tè, l'Asia, i biscotti. Ho un cane salsiccia e un fortunadrago in miniatura. Leggo, sorrido, vivo! Quanti segnalibri darò alle mie letture?

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