Narrativa straniera, Recensioni
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La strada (Cormac McCarthy) – Urlare il silenzio

“L’uomo non rispose. Per abitudine guardò il cielo, ma lassù non c’era niente da vedere.”
(p. 79).
 
“[…] giacché piace, all’uomo, la caduta del giusto, e la sua ignominia. […]”
Fёdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, p. 414.
 

Un padre e un figlio camminano alla fine del mondo. Intorno, distruzione, macerie, bestialità. Uno scenario apocalittico dove a stento si cerca di conservare un briciolo di umanità. Lungo una strada che sperano li conduca verso un clima più favorevole, spingono un carrello contenente pochi beni di prima necessità che sono riusciti a salvare dalla ferocia dei predoni, pronti a tutto pur di sopravvivere.

Quale futuro li attende? Una domanda che entrambi portano dentro i loro cuori durante tutto il viaggio. In mezzo, il racconto della propria vita fatto dall’uomo al bambino. Anch’esso un altro cammino, forse il principale del libro. McCarthy riduce all’essenziale emozioni e pensieri, bruciati da un orrore più grande, che va al di là della stessa catastrofe nucleare alla base della partenza dei due protagonisti.

D’altronde, lo scrittore americano non ha mai amato perdersi troppo in eccessi di stile o descrizioni letterarie articolate. Dal mio punto di vista, un limite alla grandezza dei temi trattati nei suoi testi e che qui si fa ancora più evidente nello sviluppo del rapporto padre-figlio. Legame che ritroviamo fin dalla nascita della letteratura, basti pensare ad altri due celebri personaggi della sua tradizione: Ulisse e Telemaco.

Ma non è solo questo il cuore principale del libro. Notevole importanza va data anche a tutto ciò che c’è intorno. Meglio, che non c’è. Non ci troviamo soltanto davanti agli ultimi sospiri di un pianeta ormai alla fine dei suoi giorni (e qui, il riferimento ai maltrattamenti attuali dell’Uomo nei confronti della natura è aspro e feroce), ma anche a una decadenza più intima, interiore.

Ecco, forse McCarthy, a suo modo, vuole darci un avvertimento presagendo l’inaudito: se non riusciremo a coltivare quegli aspetti morali che ci rendono davvero Persone, se non porteremo la nostra coscienza a saper discernere con saggezza il Bene dal Male, non ci sarà più speranza. In cosa? Nel calore che i due ricercano fino alla fine. Fede? Ideale? Amore? Sta a voi decidere.

Traduttrice:Martina Testa – Editore: Einaudi – Collana: Super ET – Anno edizione: 2010 – Formato: Tascabile – In commercio dal: 28 settembre 2010 – Pagine: 218 pp., Brossura – Prezzo: 12 euro

Vot.: 7/10.

Un ascolto/un’opera d’arte: Current 93 feat. Marc Almond – Idumæa (2006); Edward Hopper – Automat (1927).

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