Racconto di viaggio in Polonia visitando Cracovia e la capitale Varsavia
Della Polonia mi avevano sempre parlato bene. Specialmente di Cracovia e del suo centro storico. Ma non avrei mai immaginato di trovare un Paese accogliente, verde, pulito e pieno di storia. Il viaggio in Polonia mi ha lasciato una sensazione di benessere e tranquillità: un’atmosfera rilassata dove tutto funziona meglio di tante realtà italiane.
Se c’è un aspetto che amo dell’essere europea è quel filo sottile che ci unisce tutti e allo stesso tempo di differenzia lasciandoci ogni volta con la bocca aperta quando viaggiamo per i vari Paesi dell’Unione. Così in Polonia ho trovato spesso un tocco italiano nei palazzi affiancato da un mobilio tipicamente dell’Est. Ho ammirato un Leonardo e un Botticelli, come mi sono emozionata ammirando il soffitto della Cattedrale di Santa Maria. Mi sono sentita a casa e viaggiatrice.
Ad accompagnarmi in questo viaggio in Polonia di una settimana c’è la mia mamma, con la quale viaggio spesso alla scoperta delle bellezze d’Europa. Per la prima volta ho deciso di non organizzare nulla, se non un’unica prenotazione visto che ci trovavamo in giorni di vacanza anche per i polacchi. Non è stato semplice, per me che sono una maniaca dell’organizzazione, ma ho adorato lasciarmi trasportare da ciò che ci andava di fare sul momento!

Per questo viaggio ci siamo affidate alla Lonely Planet sulla Polonia anche se aggiornata al 2017 quindi alcuni orari per i musei abbiamo dovuto controllarli sul posto. Abbiamo poi preso materiale negli info point turistici e nei vari musei/palazzi.
Cracovia
Il centro storico
Appena uscite dalla stazione principale, Cracovia ci ha accolte con i suoi palazzi decorati e le punte delle chiome degli alberi del parco che circonda il centro storico. Non potevamo non innamorarcene subito! Penso che l’espressione migliore per descrivere il sito patrimonio UNESCO sia “un gioiellino“. Infatti il centro storico della vecchia capitale della Polonia è curato nei minimi particolari: aiuole ricche di fiori colorati, strade e stradine pulite, i punti di interesse maggiore concentrati in un’unica area della città.
Per i tre giorni che siamo state a Cracovia abbiamo girato in lungo e in largo il centro storico, esplorando viuzze, chiese e chiesette, palazzi, giardini. Tutta la bellezza e il profumo di storia si concentra nella Piazza Principale – Rynek Glowny – dove è possibile sostare per un caffè o una scorpacciata dei tipici ravioli. Tanti banchetti di fiori regalano macchie di colore alla piazza. Il profumo di lillà accompagna il viaggiatore nella sua esplorazione. Il Fondaco dei Tessuti mi ha ricordato il tanto amato Salone nelle Piazze di Padova. Qui è possibile trovare diversi souvenir tra cui gioielli in ambra a prezzo decisamente conveniente.
Percorrendo tutta la Strada Reale, si arriva al Castello di Cracovia. E’ un edificio particolare in cui diversi stili si mescolano e si incontrano. Di per sé non è un castello ricco in quanto gran parte della sua collezione è stata spostata al museo, ma è interessante vedere le varie sovrapposizioni di stili. Sulla collinetta del Castello è anche possibile visitare la Cattedrale di Cracovia: imponente, ma meno emozionante di altre chiese.
Insomma, il viaggio in Polonia non poteva iniziare meglio!
Colori sacri e profani
Se mi dovessero chiedere quale edificio mi ha colpito di più del nostro viaggio in Polonia, direi senza dubbio le chiese. Ebbene sì, anche se abituata alle grandi chiese italiane, gli edifici religiosi di Cracovia mi hanno emozionata.
Entrare nella Basilica di Santa Maria è come fare un tuffo in un cielo stellato: tutto il soffitto della chiesa, è infatti decorato con stelle dorate dipinte su uno sfondo blu cielo. Ma non solo, anche le pareti sono dipinte con colori pastello e disegni di angeli e fiori. Purtroppo la pala d’altare scolpita in legno di tiglio dipinto e dorato, era al momento della nostra visita sotto lavori di restauro. Ne abbiamo potuto ammirare solo una parte.
Per rimanere davvero senza fiato, non si può non entrare nella Basilica di San Francesco, sempre all’interno del centro storico. Un tributio di colori e design anni ’20, fanno di questa chiesa un esempio unico di arte liberty. Mai avevo visto una chiesa così colorata come questa Basilica: giallo, arancio, viola, azzurro.. questi sono solo alcuni dei colori utilizzati per le pareti. Per non parlare delle vetrate, nate dalla maestria dell’artista Stanislaw Wyspianski.
Varsavia
La capitale Varsavia non si presenta bene come Cracovia: il primo impatto una volta uscite dalla stazione è stato: dove siamo capitate? Effettivamente i palazzoni comunisti con il loro grigiume e imponenza non fanno di Varsavia proprio una meta interessante. Ma, è una città che a mio avviso merita una possibilità.
Una città tormentata
Varsavia ha sofferto, ha sanguinato. Varsavia è stata quasi completamente distrutta dalle bombe naziste per cercare poi di risorgere come una fenice dalle sue stesse ceneri. Ed è proprio questa la sensazione che a ogni passo ho percepito nella capitale polacca: la sofferenza. Per me è stato impossibile, mentre camminavamo nel meraviglioso centro storico – ricostruito dopo esser stato raso al suolo dalle bombe – non pensare alle macerie, alla distruzione.
Il Ghetto
La nostra scoperta di Varsavia è stata volutamente un salto nel passato doloroso di questa città e nello specifico per ciò che è successo nel ghetto durante l’occupazione nazista. Varsavia non dimentica e non vuole dimenticare i 450.000 ebrei costretti a vivere dietro le mura del ghetto. Molti morirono qui, 300.000 vennero portati del campo di sterminio di Treblinka. Tra questi, i bambini. Parte del nostro percorso della memoria è stato fatto sui luoghi citati nel libro “Il dottore di Varsavia” (puoi leggere la recensione cliccando qui). Ambientato a Varsavia durante l’occupazione tedesca, il libro ruota intorno la figura di Janusz Korczak, un uomo realmente esistito che si occupò dei bimbi ebrei orfani – o che avevano bisogno d’aiuto – durante il terribile periodo della Seconda Guerra all’interno del ghetto ebraico della città.
In particolare volevo visitare il monumento presso Umschlagplatz, luogo in cui nel 1942 partivano i trasporti di Ebrei al campo di sterminio di Treblinka. Avevo bisogno di sentire, con il mio corpo e il mio spirito, il dolore, la sofferenza, l’orrore di quel luogo maledetto. Perché un conto e leggere e vedere documentari in Tv, un altro è esserci, per capire.
Mentre stavo uscendo dal monumento sono inciampata in una pietra. È stato strano, perché ho subito avuto la sensazione che qualcuno volesse che io mi ricordassi di qualcuno passato proprio da lì. Ed infatti, tornando verso il centro mi sono imbattuta nella pietra della memoria dedicata proprio al Dottore Korczak. Per me, l’esperienza nel ghetto di Varsavia. è stata la più istruttiva di tutto il viaggio in Polonia. Anche solo perdersi nel cercare Umschlagplatz per trovare al suo posto lapidi commemorative o targhe, mi ha fatto vivere sulla mia pelle il ricordo doloroso della nostra storia.
Varsavia, la fenice
La capitale della Polonia, però, non è solo ciò che è successo durante la Seconda Guerra Mondiale. Varsavia è una città ricca di palazzi nobiliari, di ville circondate da sontuosi giardini. E’ la città di Chopin la cui musica echeggia per tutte le vie. Se si va oltre i grandi palazzoni grigi e tristi del comunismo, Varsavia regala al visitatore una tranquillità rara per una grande città. Tanti i parchi e i viali alberati, un attenzione particolare alla pulizia delle strade. Musei innovativi e ricchi di storia. Merita sicuramente una visita il Museo dell’Insurrezione di Varsavia : un museo interattivo per capire cosa ha subito la città durante l’occupazione tedesca e come ha cercato di ribellarsi al dominio nazista.
La mia Polonia in 10 punti:
- provare tutto il cibo di strada, non delude!
- i chioschi di fiori nella piazza principale di Cracovia
- la pulizia delle strade e dei parchi
- il museo dell’insurrezione di Varsavia
- attraversare una parte della Polonia in treno
- cercare Umschlagplatz nell’ex ghetto di Varsavia
- decretare il raviolo migliore di Cracovia
- girare a piedi Varsavia per km e km
- scegliere la ceramica giusta per casa
- capire quanto vale lo zloti
La Polonia è sicuramente una meta che mi sento di consigliare a chi ha voglia di città d’arte non troppo grandi e caotiche senza spendere troppo. Sia Cracovia che Varsavia offrono di tutto e di più al turista: arte, storia e divertimento. Verrete accolti con un sorriso e una coroncina di fiori tipica della cultura polacca!
Grazie per aver viaggiato con me e un grazie particolare alla mia mamma!
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