Classici greci e romani, Recensioni
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I ricordi (Marco Aurelio) – In memoria di sé

Assomigliare allo scoglio, contro cui s’infrangono continuamente le onde
ed esso rimane fermo e intorno ad esso si addorme il ribollir delle acque.”,
Libro IV.49.

“Il modo migliore di vendicarsi è quello di non adeguarsi.”, Libro VI.6.

Eccolo in tutto il suo carisma, in sella al suo cavallo, con un portamento elegante e circospetto, fermarsi davanti alla vastità di un impero che i suoi predecessori gli hanno lasciato in dote. Lo sguardo si allunga verso un orizzonte qualsiasi. Può essere, infatti, quello freddo ed ispido di un Occidente percorso violentemente da barbari fieri e indomiti; oppure, assumere i lineamenti esotici di un Oriente riflessivo, culla del pensiero.

Marco Aurelio Antonino Augusto. Nome austero, importante, suggestivo. Uomo di lettere ed eloquenza, seguace dello stoicismo nonostante la delicatezza del fisico. Determinato nell’affrontare i suoi nemici che sconvolsero incessantemente le frontiere dell’impero romano. Quadi, Marcomanni, Parti. Nomi da cui si potrebbero trarre romanzi e racconti.

Dare un senso alla vita

In fondo, “I ricordi” sono essi stessi delle suggestioni letterarie. Un colloquio serrato con la propria coscienza dove l’amore per lo stoicismo si trasforma in concreta testimonianza. Un libro che contiene la visione del mondo di un imperatore drammaticamente umano.

Brevi massime accompagnate da pensieri più lunghi in cui si percepisce la volontà di auto-migliorarsi seguendo i dettami di una corrente di pensiero spiritualmente dura, fatta di privazioni, dove l’essere umano era visto come un microcosmo contenente l’universo.

Un soggetto che doveva vivere la natura del mondo orientando le proprie azioni in base a un’etica del dovere sobria, che rifuggiva ogni tipo di tentazione e passione in grado di turbare l’esistenza dell’individuo.

Con coerenza e determinazione

Questi piccoli discorsi interiori custodiscono un messaggio universale, valido ancora oggi nonostante il passare dei secoli. Marco Aurelio ci invita a guardare la vita con gli occhi distaccati di un pensiero pieno di compostezza.

Si avvertono garbo e profondità, etica e comprensione. Tutti elementi che sembrano mancare nel caos moderno, a cui attingere quando i disordini del mondo ci appaiono troppo duri nel loro manifestarsi. Un libro da leggersi senza fretta, lasciando che ci accarezzi l’anima.

Traduttore: Francesco Cazzamini-Mussi Editore: Einaudi – Collana: Einaudi tascabili. Classici – Anno edizione: 2003 – Pagine: 210 pp. –  Prezzo: 11 euro.

Vot.: 8/10.

Un ascolto/un’opera d’arte: Franco Battiato – Delenda Carthago (1993); Jago – Memoria di sé (2015).

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