“[…] Io devo rassomigliare a chi amo. […]”, p. 15.
Le parole possono diventare gesti, silenzi, sguardi timidi e diretti, dove l’amore trova rifugio e motivazione per esprimersi in tutta la sua forza, senza aver paura delle sue imperfette tonalità umane. Ogni frase, ogni sforzo linguistico appartenente a questo sentimento è sfuggente, impercettibile, criptico ma, tuttavia, non possiamo farne a meno.
Roland Barthes ha sezionato in frammenti precisi e taglienti il percorso amoroso dai suoi primi passi alla fine, cogliendo i lavorii interiori che il linguaggio scava dentro di noi con furiosa pazienza, a poco a poco, gettandoci nei flussi incontenibili di pensieri che, razionalmente, sarebbero consegnati all’oblio dell’assurdità.
Linguistica amorosa
Si può scrivere un libro esprimendo solo le parole di un’emozione? Barthes ci è riuscito usando con professionalità le sue competenze di semiologo attento ai particolari più piccoli del gesto linguistico. È dentro di esso, infatti, che l’amore si manifesta intrecciandosi ad altri segni che lo abitano. L’abbraccio, l’assenza, la dipendenza, la gelosia, la tenerezza e molti altri.
A ciascuno di loro, lo studioso francese dedica un affresco costruito su citazioni letterarie e filosofiche, analizzate con attenzione e passione, grazie alla voglia di creare un dialogo ininterrotto con la contemporaneità dei sentimenti a cui ha deciso di rivolgere la sua analisi.
Nel discorso amoroso può rientrare tutto e il suo contrario. Un grande calderone infuocato, quasi infernale, al cui interno l’irrazionalità di alcuni atteggiamenti stride con la voglia di cercare una risposta logica al loro manifestarsi. L’innamorato lotta contro questo disordine senza senso, cercando requie ai suoi desideri travolgenti.
Battiti di parole
“Il linguaggio è una pelle: io sfrego il mio linguaggio contro l’altro. È come se avessi delle parole a mo’ di dita, o delle dita sulla punta delle mie parole. […]” , p. 77.
Perché alla fine è il corpo il vero testimone di tutto questo. Il mezzo, lo strumento grazie al quale possiamo produrre certe parole e pensieri, l’unico scrigno che contiene e fa esplodere la passione. Ad esso ritorniamo prendendocene cura quando feriti cerchiamo di dare pace alla disperazione; da esso scappiamo nel momento in cui è il desiderio della presenza dell’Altro ad essere insopprimibile.
Non è un libro facile, tutt’altro. Va letto con calma, centellinando velocità, pause, ritmi. Nonostante questo i concetti sono affrontanti con semplicità e una certa chiarezza, rendendo godibile l’empatia con la scrittura. Quest’ultima una parola fondamentale sia del testo che dell’amore. Espressione concreta del nostro spirito.
Traduttore: Renzo Guidieri – Editore: Einaudi – Collana: Einaudi tascabili. Saggi – Edizione: 2 – Anno edizione: 2014 – Formato: Tascabile – In commercio dal: 10 febbraio 2014 – Pagine: 258 pp. – Prezzo: 12 euro.
Vot.: 8/10.
Un ascolto/un’opera d’arte: Ivano Fossati – La costruzione di un amore (1981); Henri de Toulouse-Lautrec – Il bacio a letto (1892).
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