Un fracasso assordante di passi che corrono veloci in mezzo al fumo e alle grida. Dolore, confusione, strepiti. Tutte sensazioni che tornano intense e vive leggendo questo libro semplicemente geniale. Mai opera letteraria, infatti, ha saputo fare del nichilismo e dell’orrore la trama perfetta dalla quale partire per scoprire un Dostevskij cupo e disilluso.
Il rumore è quello degli attentati che alcuni giovani cospiratori hanno intenzione di mettere in atto per costruire una società ideale della quale nemmeno loro, in realtà, hanno ben chiari i princìpi e la struttura organizzativa. Persone rose dalla voglia di eliminare tutto, in primis se stessi.
I demoni
In una non precisata provincia russa alle porte di San Pietroburgo si muovono, dannati, personaggi colmi di un’inquietudine fosca, a tratti malsana e problematica, autodistruttiva. Ne ricordo tre che, a mio avviso, rappresentano al meglio la vicenda.
Il primo è Stepan Verchovenskij, scrittore incompreso, forse alter ego dello stesso Dostoevskij, frustrato dalla propria impotenza caratteriale di fronte alla vita; il secondo, l’oscuro Stavrogin, la figura più mefistofelica ed occulta, quasi sovrumana per la potenza fisica che emana e gli ideali nefasti. È attorno a lui che si muovono tutti, è lui il perno malsano che li spinge ad azioni terribili.
Il terzo è Kirillov, la cui filosofia senza Dio lo porterà ad oltrepassare i limiti della vita per dimostrare la sua assurdità. Un uomo che pensa di poter programmare tutto con calcoli precisi e inoppugnabili, fino a decidere di ammazzarsi in preda ad un vero e proprio delirio di onnipotenza.
Perché il Male?
Sono questi tre a definire il libro e ad incarnarlo in ogni sua silenziosa azione disumana. Fin dove l’Uomo può arrivare all’abiezione giustificandola con la limpidezza di presunti ideali politici? È possibile che non vi sia salvezza e la sua tendenza al masochismo prevalga su quel straordinario miracolo di dolori e sorrisi che è la vita?
Dostoevskij risponde ad entrambe le domande disseminando le pagine col suo punto di vista mai troppo esplicito ma velato sapientemente da un stile netto e chiaro. Questi piccoli delinquenti senz’anima non troveranno mai la redenzione; il loro è un esempio negativo eppure va visto in un’ottica più ampia di riflessione sul destino della stessa Russia.
Potrà salvarsi dai suoi incubi?
Editore: Einaudi – Collana: Einaudi tascabili. Classici – Anno edizione: 2006 – Formato: Tascabile – In commercio dal: 12 aprile 2006 – Pagine: 706 pp. – Prezzo: 13, 80 euro
Vot.: 9/10.
Un ascolto/un’opera d’arte: Marlene Kuntz – Sonica (1994); Jean Pierre Hoёl – Presa della Bastiglia (1789).
Il trailer cinematografico del film “I demoni di San Pietroburgo” (2007) di Giuliano Montaldo, il cui titolo si ispira al suddetto romanzo.
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