Recensione del romanzo “Sissi, la solitudine di un’Imperatrice” di Allison Pataki edito da BEAT. L’Imperatrice più amata di sempre finalmente raccontata con verità.
Sissi è da sempre stata il mio personaggio storico preferito. La sua eleganza, leggendaria bellezza, e la sua storia da fiaba con Franz hanno riempito i miei sogni di bambina. In verità la passione è durata anche in età adulta tanto che nel 2017 ho costretto la mia povera mamma, in vacanza con me a Vienna, a passare ore e ore alla Hofburg. Tra le sale del palazzo tanto odiato da Sissi ho conosciuto la vera donna al di là delle leggende e dei film. Nel romanzo di Allison Pataki “Sissi, la solitudine di un’Imperatrice” ho ritrovato Elizabeth per quella che era: egoista, capricciosa, narcisista, ma anche inconsolabilmente sola.
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In questo romanzo, l’autrice decide di presentarci la Sissi meno conosciuta: la donna trentenne ormai madre di tre figli, non più innamorata di Franz da almeno un decennio, e sempre in fuga da Vienna. I film e i cartoni animati ci hanno erroneamente presentato questa figura femminile come amabile, perdutamente innamorata, e amata dal suo popolo. Come si legge nel romanzo della Pataki, Sissi si era da lungo tempo svegliata dall’infatuazione giovanile per il principe ereditario. Già pochi anni dopo il matrimonio i due non condividevano più lo stesso letto. Anzi, Sissi, dopo la nascita dell’ultima figlia – Valerie – decide di lasciare Vienna preferendo la tranquillità del palazzo di Godollo, in Ungheria.
“Sissi, la solitudine di un’imperatrice” va oltre le leggende. Ci racconta di quanto Sissi fosse egoista, tanto da non accorgersi dei malesseri profondi di suo figlio Rudolf. Non le è mai importato veramente del suo popolo e non ha mai voluto essere Imperatrice. Non si presentava a cerimonie ufficiali, lasciava per lunghi periodi il marito solo a Vienna, sperperava soldi dell’impero per viaggi e ville. Preferiva di gran lunga l’equitazione ai suoi doveri da sovrana. Eppure, la donna descritta dalla Pataki è arrivata ad essere tutto ciò perché fondamentalmente infelice e costretta ad un ruolo che non voleva.
L’Elizabeth che visse dal 1868 al 1898 voleva a tutti i costi vivere libera, anche se questo suo egoismo feriva i figli maggiori, il marito e tutta la corte di Vienna. Probabilmente perché all’epoca del matrimonio si è sentita costretta a sposare Franz Joseph. Sempre sola, mai libera di esprimersi, Sissi fuggiva dai suoi doveri, e probabilmente anche da se stessa. E in “Sissi, la solitudine di un’Imperatrice” si percepisce tutto questo.
Sebbene l’autrice abbia utilizzato documenti e fonti storiche, è in dubbio se Elizabeth abbia effettivamente avuto una relazione con Andrassy, come invece ci viene presentato in questo romanzo. Tra i due esisteva una simpatia, basata sul reciproco amore per l’Ungheria. Non è certo se fosse mai sbocciata in qualcos’altro.
Il romanzo di Allison Pataki è ciò che da tempo cercavo su Sissi. Volevo leggere un romanzo, non un saggio, sulla vera ELizabeth. Perché proprio i suoi difetti la rendono, a mio parere, l’Imperatrice più umana e più vicina a noi donne del nuovo millennio. La sua consapevolezza di un amore finito, la voglia di indipendenza, i timori e i dolori di essere una madre assente. Sissi non ha probabilmente mai conosciuto la felicità, ma solo piccoli barlumi di gioia. Ha cercato di non arrendersi alla gabbia sociale che Vienna da sempre le ha imposto.
Per questo ho apprezzato i tanti riferimenti storici di “Sissi, la solitudine di un’Imperatrice”. La narrativa della Pataki è scorrevole. Ci catapulta subito lì con Elizabeth. Avrei preferito leggere anche di altri aneddoti poco conosciuti, come il fatto che fosse diventata cocainomane, delle numerose fissazioni per le cure di bellezza, e il suo volersi nascondere al pubblico dietro una veletta o ventaglio. Allison Pataki non ha mai cercato, nelle pagine del suo libro, di dipingere questa straordinaria donna per quello che non era. Ed è proprio per questo che Sissi resterà nel mio cuore, “la regina delle fate”.
Punti forti del romanzo
- una descrizione reale di Elizabeth;
- sebbene sia basato su fatti storici realmente avvenuti, è presentato come un romanzo scorrevole e avvincente;
- si parla degli anni meno conosciuti di Sissi e dei suoi tormenti;
- esce fuori l’umanità e la normalità di Sissi quanto donna e non leggenda.
Punti deboli del romanzo
- avrei voluto leggere anche altri aneddoti e fatti poco conosciuti;
- non è storicamente provato l’amore tra Sissi e Andrassy.

Allison Pataki – Sissi, la solitudine di un’Imperatrice
Titolo originale: Sisi. Empress on Her Own
Editore: BEAT
Genere: romanzo storico
Prima edizione: 2016
Prima edizione italiana: 2017
Formato: Rilegato
Pagine: 540 pp.,
Traduttore: Maddalena Togliani
Prezzo: 18,00 euro
Voto: 9.5/10
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