Tutto inizia da qui, da una vita intera dedicata a uno dei conflitti più sanguinosi e duri del mondo antico: la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.). Uno scontro aspro fra due città-stato, Sparta e Atene, simboli di due mondi totalmente diversi, testimoni di due culture agli antipodi e figlie della stessa terra: la Grecia.
A Tucidide l’onere gravoso di raccontarla in ogni minimo particolare, grazie ad una capacità di sviscerarne i fatti anticipatrice della più attuale ricerca storica. Un uomo che fu costretto a lasciare la sua patria per vent’anni, periodo in cui, molto probabilmente, coltivò l’idea di scrivere quest’opera monumentale.
La guerra
I manoscritti del testo ci sono giunti divisi in otto libri. Tra loro, amo particolarmente il primo, poiché in esso vi sono alcune considerazioni metodologiche e la descrizione delle dinamiche immediate del conflitto, il cui casus belli va rintracciato nella volontà ateniese di estendere le sue velleità imperialistiche anche in territori non di sua competenza. Un esempio concreto è il blocco commerciale perpetrato ai danni di Megara. Città della lega peloponnesiaca, gravitante in orbita spartana.
In questo modo Sparta ritenne violata la pace trentennale stipulata con Atene fra il 445-446, dichiarandole guerra senza mezzi termini. Tre le sue fasi principali: la prima (431-421 a.C.), di dieci anni, si concluse con la pace di Nicia, grazie alla quale entrambe le parti si impegnarono a ritornare allo status quo precedente, decidendo di stipulare una tregua di cinquant’anni.
Proposito violato subito. Dal 418 al 413, le due contendenti ripresero a combattersi strenuamente, con Atene che via via andò perdendo il suo predominio sul Peloponneso, nonché il controllo sui suoi equilibri cittadini. Situazione che si fece più critica nell’ultimo anno della guerra, il 404.
La Storia
Con Tucidide, tutto questo viene smussato fino all’osso. Lo storico si sofferma sui fatti concreti affinché chi li legga tragga degli spunti di riflessione utili ad evitare, in futuro, che quelli peggiori si ripetano. Una scrittura che fa dell’unitarietà il suo fine principale.
Senza sconfinare in aperture storico-antropologiche e folcloristiche, lo storico greco delinea con cura il quadro politico-militare, l’unico che può dare delle risposte. Un luogo letterario di confronto dove la parola viene data direttamente ai protagonisti (celebre il discorso di Pericle). Questo sforzo pone al centro la ricerca di una chiarezza comunicativa ben definita, radicata nel suo tempo, già compiutamente storiografica. Modernissima.
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli – Collana: Classici greci e latini – Edizione: 1 – Anno edizione: 1985 – Formato: Tascabile – In commercio dal: 12 giugno 1996 – Pagine: 1509 pp. – Prezzo: 22 euro.
Vot.: 10/10.
Un ascolto/un’opera d’arte: Ludwig van Beethoven – Sinfonia n. 9 in re minore, Op. 125 (1824); Giambattista Tiepolo – Caduta degli angeli ribelli (1726-1729).
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