Recensione della trilogia di Binti di Nnedi Okorafor edita da Mondadori Oscar Vault
Arriva finalmente anche in Italia la trilogia completa di Binti – “Binti”, “Ritorno a casa”, “La maschera della notte” – dell’autrice di origini nigeriane Nnedi Okorafor. E’ una saga nata come “fantascienza”, ma che a mio avviso va oltre grazie alle importanti tematiche portate su carta dall’autrice.
Binti, una giovane ragazza della tribù terreste africana degli Himba, decide di andare contro le sue tradizioni e di partire alla volta della Oomza University da cui è stata selezionata grazie alle sue eccezionali capacità matematiche e nella tecnica dell’astrolabio. Purtroppo, durante il viaggio nello spazio, la navicella su cui viaggiano lei ed altri terrestri, viene attaccata dal belligerante popolo delle Meduse. Binti è l’unica a salvarsi e inizierà ad instaurare un dialogo con questo popolo alieno mettendo in pratica tutte le sue doti di armonizzatrice. La giovane protagonista riuscirà ad andare oltre i pregiudizi e le apparenze, cercando di trovare una via di pace tra i diversi popoli.
Era così semplice parlare con lei, e io appresi più cose sui Khoush in quell’occasione che in tutta la mia vita. Per certi aspetti, le nostre due culture erano come il giorno e la notte, ma quando si trattava di identità femminile e controllo, eravamo molto simili.
Oltre la fantascienza
Le tematiche portate all’interno della trilogia da Nnedi Okorafor sono più che mai reali. Infatti, uno dei punti forti della saga, è l’aver unito tradizioni africane con un mondo e una realtà di fantascienza con cui si fondono alla perfezione. E’ un futuro in cui ci si può rispecchiare, dove ritroviamo una continuità con la nostra cultura “umana” ed elementi fantascientifici ben contestualizzati. Il popolo da cui proviene Binti è un richiamo alla cultura nigeriana e alle tradizioni africane. I riti ancestrali degli Himba ben si equilibrano con la tecnologia avanzata e con una visione della realtà basata su equazioni matematiche.
Ottima l’idea che sia proprio uno tra i popolo più antichi, quello africano, ad essere protagonista in questo futuro fantascientifico. E’ una sorta di riscatto, visto tutti i problemi razziali che ancora oggi il popolo africano deve affrontare. Ancora meglio l’aver scelto una donna come protagonista ed eroina in una società di tradizione prettamente maschilista. Ho amato le descrizioni dei rituali e dei piccoli gesti di identificazione culturale che Binti porta con sé nel suo viaggio. Sono per la protagonista come un piccolo rifugio in cui nascondersi e trovare conforto quando tutto sembra andare storto.
“C’è sempre tempo per imparare, Binti” disse la voce. “Questo non sarà il tuo ultimo attacco di panico. Ma in questo corridoio ci sono soltanto io, e non posso fare altro che segnalare la tua situazione ai medici di bordo. Prova da sola, avvia la meditazione matematica immediatamente.” Di nuovo vidi tutto nero. E una volta recuperata la vista, nonostante i miei sforzi, non potei visualizzare altro che aculei di Meduse conficcati in corpi dai volti stupiti. Heru, Remi, Olo… Non riuscivo a forzare un respiro, ad accogliere aria nei polmoni. Il petto mi bruciava quando alla fine cedetti. Scivolai “tra gli alberi” e mi calai nella meditazione”
Un altro elemento che ho apprezzato molto è stato il richiamo alla meditazione. Viene qui presentata come il metodo per riuscire innanzitutto a connettersi con sé stessi per poi armonizzare. Ovvero, ad entrare in contatto con le varie forme viventi per cercare una comunicazione reciproca. Ed è secondo me geniale in quanto la tecnica della meditazione fa parte della cultura dell’uomo – attraverso mantra, preghiere, danze – fin dai tempi più antichi.

Ho poi trovato interessante inserire una problematica affrontata da molti Paesi colonizzati dagli Europei: ovvero l’esposizione in musei di oggetti sacri rubati durante le guerre. Le Meduse, infatti, decidono di attaccare la prestigiosa università Oomza proprio perché quest’ultima espone un oggetto sacro per il popolo delle Meduse preso con la forza e la violenza. Purtroppo questo è accaduto spesso anche nei nostri musei europei. Oggetti rituali, ornamenti sacri, ossa appartenenti ai capo tribù sono esposti nelle nostre teche senza che ci sia stato il consenso da parte della tribù di appartenenza. E’ un oltraggio, nonché una mancanza di rispetto per tutti quei popoli che hanno sofferto per le nostre guerre e per la nostra voglia di primeggiare sugli altri.
Binti, un’eroina in cerca di sé stessa
E’ impossibile non innamorarsi di Binti. Nnedi Okorafor è riuscita a creare un personaggio vicino a tutte le problematiche tipiche degli adolescenti. Binti è insicura, ha paura di deludere la propria famiglia, soffre di attacchi di panico. Va contro alle rigide regole della sua tribù in cui la donna deve sposarsi e restare nel nido familiare. Allo stesso tempo ha un cuore grande ed è pronta a sacrificare sé stessa per un bene comune. Si riesce ad entrare subito in sintonia con la protagonista anche grazie alla prima persona che ci narra gli eventi. Si cammina a fianco di Binti per crescere insieme e abbattere i muri razziali che ci circondano.
La trilogia di Binti è adatta a tutti, non solo agli amanti del genere fantascientifico. La lettura di Binti mi ha lasciato speranza, la possibilità che un giorno ci sarà armonia tra tutti i popoli senza dover rinunciare alla propria identità culturale. E’ un libro che vi farà emozionare, aprire la mente e innamorarvi della cultura Himba e di tanti popoli alieni.
Ringrazio di cuore la Mondadori Oscar Vault per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questa meravigliosa trilogia.
Punti forti del romanzo
- ottima saga per chi vuole avvicinarsi al genere;
- scrittura scorrevole;
- descrizione accurata dei paesaggi, popoli, usi e costumi;
- personaggio di Binti ben costruito;
- tematiche importanti;
- la saga lascia nel lettore un messaggio importante di pace e speranza.
Punti deboli del romanzo
- per essere apprezzato a pieno, i tre libri della trilogia vanno letti insieme uno dopo l’altro.

Nnedi Okorafor – Binti, la trilogia completa
Titolo originale: Binti
Editore: Mondadori – Oscar Fantastica
Genere: Fantascienza
Prima edizione: 2015
Prima edizione italiana: 2019
Formato: Tascabile
Pagine: 450 pp.,
Traduttore: Benedetta Tavani
Prezzo: 17,00 euro
Voto: 9/10
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