“E io, John
Silver, sono rimasto ai suoi ordini per dieci anni!
Sono diventato un marinaio provetto, un AB
master mariner, col grado di nostromo e tutto il resto.
Sono andato a scuola all’Accademia del Vecchio
Nick e in breve sono diventato un maestro nelle sette scienze marinare:
bestemmiare, bere, rubare, andare a puttane, fare a botte, mentire e
calunniare.”, p. 74.
“[…] Ma forse si può
sperare che diventi più facile scendere a patti con i ricordi,
per poi gettarli fuori bordo come cadaveri, una
volta che siano stati chiamati col loro nome, classificati ed esauriti.
D’altronde, non è così che si spegne la vita, a
questo mondo? […]”, p. 143.
Come il rombo successivo all’assalto impetuoso di uomini durante una battaglia, lì, in un orizzonte notturno indefinito, tuona l’approssimarsi di una tempesta furiosa, mentre l’ultima brezza calda di un vento inesistente, scema pian piano sul viso di questo pirata testardo e fiero, ultimo esponente di una categoria mitologica senza tempo.
John Silver, detto Long, detto Barbecue. Un gentiluomo di ventura, un avventuriero alla ricerca della propria libertà e indipendenza. Uno a cui Dio sta stretto e la vita appare sempre troppo breve, tanto forte è la brama che ha nei suoi confronti. Marinaio spietato, navigatore esperto, amante passionale. Ma chi era davvero?
Un romanzo nel romanzo
Personaggio immaginario de “L’isola del tesoro” di Robert Luis Stevenson, libro in cui era alle dipendenze del coraggioso capitano Flint, Silver è colmo d’invenzione anche in questo libro di Björn Larsson, uno dei più talentuosi scrittori svedesi contemporanei, il quale ha deciso di scriverne ex novo la biografia fin dal principio, dando vita a una delle opere letterarie più intense e originali degli ultimi anni.
Silver parla in prima persona, alla fine della sua esistenza. Lo fa con grinta, rabbia, malinconia prima che una tragica fine lo colga in piena coscienza all’interno di un Settecento foriero di mercenari, schiavi, donne incantevoli e maschi brutali. Larsson ne racconta le peripezie da grande esperto della materia, grazie a un’approfondita conoscenza del mondo dei pirati, della sua letteratura e del mare, di cui può essere considerato uno dei migliori cantori in circolazione.
Fra i tantissimi protagonisti del libro, cito su tutti Jack, nome inventato da Silver stesso per indicare lo schiavo di colore con cui ha stretto un sodalizio schietto e leale; l’amico, l’unico “fratello” della sua vita che gli abbia davvero lasciato qualcosa nel profondo, arrivando a condividerne una morte brusca e liberatoria, da persone padrone del proprio destino.
Tutto è letteratura?
Il
navigatore esperto è quello che allarga sempre di più il cerchio,
che capisce che l’incertezza è l’unica certezza
a disposizione.”, p. 220.
Il rapporto con Jack è indicativo di quanto Larsson abbia saputo spingersi al di là della letteratura, creando un libro che può definirsi romanzo, ma trascendendo questo termine. La storia di Silver è sì la più importante, eppure è solo una delle tante che vengono raccontante dal testo. Al suo interno scorrono più vite, più romanzi. E tutti concorrono a descrivere il frammento di una sola, quella che appartiene ad ognuno di noi.
In un labirintico gioco di verità e finzione, sono solo i sentimenti ad emergere come reali. Gli unici che si avvertono con nettezza. L’amore, l’ira, l’amicizia, lo sconforto. Ognuno di loro coordinati da un senso estremo di libertà e dalla sua ricerca spasmodica, a quali Silver ci dice che dobbiamo ambire con ghigno beffardo e determinazione assoluta.
Traduttrice: Katia De Marco – Editore: Iperborea – Edizione: 14 – Anno edizione: 1998 – In commercio dal: 11 aprile 2002 – Pagine: 496 pp., Brossura – Prezzo: 18,50 euro.
Vot.: 8,5/10.
Un ascolto/un’opera d’arte: Ivano Fossati – Lindbergh (1992); Ernst Ludwig Kirchner – Toilette (1912-1913).
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Che bel romanzo, un’avventura lungo la vita del pirata più famoso della letteratura!
Silver potrebbe essere stato un pirata spietato, ma grazie alla penna di Bjorn Larsson è diventato un personaggio tanto amato quanto temuto. Ecco la vera potenza della scrittura: trasformare un antagonista in un eroe della letteratura. Chissà quanti altri personaggi potrebbero essere rivisti attraverso l’occhio acuto di un autore talentuoso!