Recensione del romanzo “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” di Jan-Philipp Sendker. Un romanzo delicato per conoscere la filosofia e cultura Birmana.
“L’arte di ascoltare i battiti del cuore” è sempre stato uno di quei libri che, nel mettere a posto gli scaffali della libreria dove lavoro, mi è capitato più di una volta tra le mani. E puntualmente mi fermavo per leggerne la trama senza però decidermi a comprarlo. Forse non lo avrei mai preso se non fosse stato per un consiglio di lettura che avevo chiesto su IG riguardo ad un libro ambientato in Birmania per preparami al viaggio in quel Paese. Chi me lo ha consigliato – la dolce Chiara – era sicura che avrebbe infuso in me il senso di pace, dolore, filosofia tipicamente orientale che ancora si può trovare in Myanmar. Devo dire che il libro di Jan-Philipp Sendker era esattamente ciò che stavo cercando.
C’era ancora abbastanza vita nel suo cuore, solo che vi era svanita la speranza, e questo faceva assomigliare Tin Win a un morto.
Tin Win è un avvocato newyorchese di origini Birmane che scompare poco dopo la laurea di sua figlia Julia. Le indagini non hanno portato a grandi risultati se non che si ha la certezza del suo rientro in Birmania. Quattro anni dopo la scomparsa, Julia riceve dalla madre una scatola contenente dei ricordi del padre, tra cui una lettera mai spedita indirizzata ad una certa Mi Mi: “Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per la prima volta…”
Julia è attonita. Non può credere che suo padre abbia una doppia vita. Chi è Mi Mi? Tin Win si nasconde da lei? Decide perciò di partire per la Birmania alla ricerca della verità. Arriva così a Kalaw dove, in una sala da the, conosce un uomo il quale inizierà a raccontarle la storia di suo padre. Julia dovrà imparare ad aprire il suo cuore, a lasciarsi cullare dall’amore e andare oltre le sue verità.
“E’ vero che i bruchi diventano farfalle?” chiese il bambino all’improvviso, quando Su Kyi fece per rimettersi in cammino.
“Sì, è vero”
“E noi cosa diventiamo?”
Su Kyi si fermò a riflettere.
“Non lo so”.
Tacquero entrambi.
“Hai mai visto un animale piangere?”
“No” rispose lei.
“E gli alberi e i fiori?”
“No”.
“Io sì. Piangono senza lacrime”.
“E come fai a sapere che piangono?”
“Perché sono tristi. Se guardi bene, te ne accorgi”.
“L’arte di ascoltare i battiti del cuore” potrebbe sembrare una sdolcinata storia d’amore, ma è tutt’altro. Questo è un romanzo che riesce ad aprire ogni fessura del cuore e dell’anima per andare oltre ai semplici sensi a cui siamo abituati. Riesce con una forza e delicatezza disarmante a infondere nel lettore la purezza e l’essenza della filosofia asiatica, dell’incontro tra energie. Non solo, il libro dona anche un quadro sulla vita nelle campagne birmane negli anni ’50 del secolo scorso. Una vita piena di superstizioni, povertà, semplicità, spiritualità Buddhista in netto contrasto con la vita frenetica degli Stati Uniti.
Ma sperava anche che Tin Win potesse imparare ciò che lei aveva appreso con gli anni: ci sono ferite che il tempo non sana, ma che rende così piccole da consentirci, alla fine, di continuare a vivere.
La scrittura di Sendker è scorrevole, non ci sono a mio avviso fronzoli, e l‘ho trovata adatta per la storia di Tin Win e Mi Mi, un’amore semplice e profondo allo stesso tempo. Il libro è pieno di immagini poetiche che potrebbero risultare esagerate, ma le ho personalmente apprezzate perché in Asia si respira quel misticismo descritto nel romanzo. Io che non amo le storie d’amore ho ADORATO Tin Win e Mi Mi. Penso che la loro sia una delle storie più belle scritte nei romanzi. Credo fortemente nella durata di sentimenti forti come può essere l’amore visto come unione di anime e non solo fisicamente.
Cercavo un romanzo che mi facesse immergere nella Birmania prima di partire. “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” è una storia piena di carezze, di immagini indimenticabili e ho respirato ad ogni parola la cultura Birmana. Un romanzo che vi aprirà davvero gli occhi per guardare oltre.
Punti forti del romanzo
- storia delicata e scorrevole;
- scrittura piena di immagini poetiche;
- la storia raccontata è molto dolce.
Punti deboli del romanzo
- personalmente non ho trovato punti deboli.

Jan-Philipp Sendker – L’arte di ascoltare i battiti del cuore
Titolo originale: Das Herzenhoren
Editore: Neri Pozza – BEAT
Genere: Narrativa moderna contemporanea
Prima edizione: 2002
Prima edizione italiana: 2009
Formato: Tascabile
Pagine: 303 pp.,
Traduttore: Francesco Porzio
Prezzo: 9,90 euro
Voto: 8.5/10
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