Narrativa italiana, Recensioni
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Io sono la bestia (Andrea Donaera) – Di anime dannate e parole ferine

Stringe tutto in un pugno e poi tira via. È un odore orrido, ma liberatorio.
Quel pugno di interiora strappate le sembra terribile e bellissimo.
Sarebbe bello se funzionasse così anche con l’anima.” , p. 60.

Ritmo serrato, linguaggio crudo e poetico, storia brutale. Io sono la bestia è un romanzo che ti rimane dentro anche dopo che hai finito di leggerlo. Non riesci a liberarti facilmente dei suoi personaggi perché sai che la realtà che hai intorno te li sbatte in faccia quotidianamente, con la stessa terribile ferocia.

In questo libro non esiste soltanto una storia forte, tremenda; regna anche una consapevolezza più intima, quasi nascosta ma accessibile, per assurdo, a chiunque. Quella che ci pulsa martellante nell’anima quando le meschinità della vita assumono un fetore pungente, impossibile da sopportare. Bestiale.

Quanto è umano ciò che non lo è?

Mimì ha perso un figlio, Michele, un ragazzo troppo sensibile per la sua età che si suicida apparentemente perché la ragazzina di cui è innamorato, lo rifiuta in maniera derisoria. Mimì è un padre ed è pieno di dolore, ma Mimì è anche il carnefice, l’assassino dei suoi affetti e di se stesso. Mimì è un criminale, un boss della malavita pugliese.

Attorno a lui non c’è solo il fantasma di suo figlio, ma ruotano altri spettri, tutti problematici, tutti pieni di contraddizioni, tutti figli di unico padre. Lui. C’è Veli, ragazzo sensibile, avuto dalla moglie da un’altra relazione, che Mimì usa per controllare le vittime dei sequestri che perpetra; c’è Arianna, figlia e riflesso del suo animo, l’unica persona che risparmia da una strage quasi annunciata.

Ma questi sono solo alcuni dei personaggi che gli girano attorno, in un paesaggio quasi inesistente in senso naturale, ma ben definito a livello interiore. E Donaera riesce molto bene a catturarci dentro di esso, portandoci in un vortice di massacri, sensi di colpa, deliri interiori, amori sinceri ma al limite dei sentimenti umani.

Incontrare l’abisso

Chi ho davanti?, p. 188.

Tra tutti, è il personaggio di Arianna ad avermi colpito. Una ragazza che cerca di sopravvivere al caos della sua famiglia pur avendola buttata lei stessa in questa condizione. Lei è simbolo di un male che ipocritamente viene sopito da un’indole buona, ma che è sempre vivo, ardente, alimentato dalla legge spietata dei legami di sangue.

In una storia oscura e torbida, Arianna non dà speranze al lettore, sebbene una lieve parvenza di riscatto sembri, sotto sotto, albergare e poter venir fuori. Si tratta però di un abbaglio, di un errore in un mondo fatto di errori umani, al cui interno batte marcio il cuore sporco della nostra condizione esistenziale.

Editore: NN Editore – Collana: La stagione. Gli innocenti – Anno edizione: 2019 – In commercio dal: 26 settembre 2019 – Pagine: 226 pp., Brossura – Prezzo: 16 euro.

Vot.: 8,5/10.

Un ascolto/un’opera d’arte: Grinderman – Bellringer Blues (2010); Lucian Freud – Autoritratto (1985).

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