Si può essere stanchi che tutto vada per il verso giusto? È possibile scagliarsi contro un destino che sembra aver preso le redini della nostra vita, dirigendone le azioni nemmeno fossimo burattini nelle mani di un Mangiafuoco subdolo e determinato? Esiste davvero il libero arbitrio e la capacità di indirizzare come meglio crediamo le nostre azioni?
Chi è Kurt O’Reilly? Probabilmente potrebbe essere tutti e nessuno. Di certo, i suoi pensieri appartengono ad ognuno di noi, per questo quando leggiamo “Benevolenza cosmica” lo sentiamo affine alle inquietudini che ci perseguitano giorno per giorno, anche di natura immotivata e apparentemente priva di senso quando tutto sembra procedere per il meglio.
Con mistero e inquietudine
Professionista affermato in una Londra dai ritmi frenetici e bulimici, marito un po’ disattento e uomo fragilissimo perso nei meandri del lutto per la perdita assurda di suo fratello, a Kurt, da un po’ di tempo a questa parte, va tutto splendidamente bene, come se dall’alto la Fortuna abbia deciso di arridergli dandogli innumerevoli opportunità.
Eppure c’è qualcosa che non va anche se è inconcepibile pensarlo. La vita di Kurt è alla perenne ricerca di quel meccanismo che possa farla diventare viva, reale, anche se a tratti insopportabile e crudele. Masochismo? Senso dell’orrido? No, si sbaglierebbe se si cercasse in questi atteggiamenti la soluzione a tutto ciò.
La verità, invece, va colta nella tendenza umana a non accontentarsi mai, a cercare sempre quel particolare in più che ci permetta di essere forse dannatamente imperfetti, ma sinceri nel nostro porci contro le difficoltà della vita e le sue intricate consuetudini che, molto spesso, stentiamo a capire con raziocinio e tranquillità.
Perché proprio a me?
“Benevolenza cosmica” riesce a catturare l’attenzione del lettore grazie ad una scrittura incalzante ma non semplicissima anzi, coltissima, ricca di riflessioni e pensieri che ci entrano in testa senza mai stancarci talmente è vicina la sensibilità di Fabio Bacà alle nostre piccole grandi domande sul mondo. Troppo vasto per poterlo comprendere appieno.
Il libro elabora un discorso complesso sul destino risultando, al tempo stesso, molto semplice e diretto. E non è una cosa facile da fare, soprattutto se l’argomento è di quelli che la letteratura ha voluto sempre tenere in considerazione accettandolo nelle sue immense contraddizioni. Come fa Kurt con la sua vita e il (non) senso che le appartiene.
Editore: Adelphi – Collana: Fabula – Anno edizione: 2019 – In commercio dal: 7 marzo 2019 – Pagine: 225 pp., Brossura – Prezzo: 18 euro.

Un ascolto/un’opera d’arte: Franck Sinatra – My Way (1969); Claude Monet – Impressione. Levar del sole (1872).
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