Recensione del graphic novel “Jan Karski, l’uomo che scoprì l’olocausto” di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso edito da Rizzoli Lizard
E’ importante raccontare, testimoniare, ricordare tutte le atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale. La storia di Jan Karski è una di quelle storie che dovrebbe esser sempre raccontata, in qualsiasi modo. E questo graphic novel – Jan Karski, l’uomo che scoprì l’olocausto – è riuscito in pieno a tramandare le vicende di questo grande partigiano polacco.
Trama
Evase da un gulag e dal ghetto di Varsavia, sopportò le torture delle SS e sfuggì al fuoco dei bombardamenti. Portava con sé una verità che avrebbe dovuto scuotere il mondo dalle fondamenta, ma una volta al cospetto dei potenti la sua voce si perse nell’incredulità e nell’indifferenza, schiacciata dalle ferree leggi della guerra. Queste sono le parole inascoltate del partigiano polacco che nel 1943 denunciò a Churchill e a Roosevelt gli orrori della Shoah. Questa è l’incredibile storia di Jan Karski.

Tutto inizia il 23 agosto 1939 quando Jan è un sottufficiale impiegato presso il Ministero degli Esteri Polacco e vive a pieno tutti i benefici della sua posizione. Varsavia è una città vivace, ricca di cultura e di bei palazzi. Ma pochi giorni dopo, il 1 settembre 1939, la Germania di Hiltler invade la Polonia. L’esercito polacco, impreparato e meno organizzato, soccombe in breve tempo all’ Luftwaffe (aeronautica militare) e all’esercito di terra. Varsavia inizia il suo lento e inesorabile declino. Jan si arruola con la resistenza polacca partecipando a diverse missioni di spionaggio. La più importante lo vede nel 1942 entrare all’interno del Ghetto di Varsavia e nel campo di concentramento di Lublino.
Nel 1942 ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Roosevelt ed altri leader occidentali per far conoscere loro gli orrori dei campi di concentramento tedeschi. Per assurdo non viene creduto – o meglio, viene totalmente ignorato – e lo sterminio degli ebrei è continuato per altri tre anni.
” Jan Karski, l’uomo che scoprì l’olocausto” è basato sul materiale raccolto dai due autori prevalentemente preso da i diari pubblicati da Karski con il nome La mia testimonianza davanti al mondo: storia di uno stato segreto . A mio parere è una trasposizione ben riuscita. Anche se ho trovato che si è cercato troppo di sintetizzare la vita di questo uomo straordinario in poche pagine e vignette. Lo stesso Rizzo nella postfazione ammette che il testo originale ha dovuto subire molte modifiche per essere adattato al fumetto. Ma questo graphic novel dà, a chi non conosce il personaggio, un’ottima introduzione.

Particolarmente riuscito il capitolo sul Ghetto di Varsavia: nella mia visita alla città (ve ne parlo qui) ho visitato il Museo della Resistenza e ho ritrovato esattamente ciò che avevo lì visto. Toccanti le pagine sul campo di concentramento. Forse avrei preferito un approfondimento ancora maggiore sia sul Ghetto che sul campo di concentramento. Sebbene dolorosi, sono a mio parere i capitoli più incisivi e più importanti come testimonianza.

Se vuoi approfondire le condizioni nel Ghetto di Varsavia leggi anche la recensione de “Il dottore di Varsavia”
Ho apprezzato molto i disegni e i colori, così come i testi. “Jan Karski, l’uomo che scoprì l’olocausto” è una testimonianza raccontata come se fosse un documentario. Non conoscevo la storia di Karski e penso che l’averla raccontata sotto forma di graphic novel potrà avvicinare anche i più giovani a questo capitolo di storia che non può essere dimenticato.

Marco Rizzo Lelio Bonaccorso – Jan Karski, l’uomo che scoprì l’olocausto
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa a fumetti
Prima edizione: 2014
Formato: Brossura illustrata
Pagine: 160 pp.,
Prezzo: 17,50 euro
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