Classici greci e romani, Recensioni
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Edipo re/Edipo a Colono/Antigone (Sofocle) – La legge e la ribellione

Confrontarsi con la drammaturgia dell’antica Grecia è sempre stimolante. I temi che propone sono molteplici e ancora attuali, ponendo questioni morali a cui ognuno di noi dà una sua visione in base alle esperienze fatte. Sofocle ne ha proposte molte, sconcertando sia i suoi contemporanei che noi, persone ipermoderne.

Il cosiddetto ciclo tebano dedicato alla figura di Edipo ha per secoli sedotto le menti dei più grandi intellettuali, configurandosi come un imprescindibile modello letterario a cui attingere per poter affrontare la sfaccettata complessità del carattere umano. Conoscenza, fragilità, libero arbitrio, ricerca della giustizia. Ribellione.

Tre opere per un’unica anima

Queste sono solo alcune delle problematiche affrontate dall’Edipo re, dall’Edipo a Colono e dall’Antigone. Nel primo dramma Edipo, figlio di Laio e Giocasta, è pervaso da un destino terribile mitigato da una sete estrema di conoscenza della propria identità, messa in discussione fin dall’inizio da un fato a cui a fatica riesce a dare un senso e che l’ha visto prima di tutto vittima e dopo carnefice.

Con l’Edipo a Colono, Sofocle riflette sulla morte e sull’intera vicenda esistenziale di Edipo, ormai anziano, fautore di atti carismatici e meschini, conscio dei suoi errori che alla fine lo trasformano in una figura a cui poter affidare la protezione di un’intera città sparendo, alla fine e per volontà degli dei, in un boschetto sacro alle Eumenidi, incarnazioni della vendetta.

L’Antigone sviscera invece i temi della giustizia e della ribellione. Figlia incestuosa di Edipo e di Giocasta, la fanciulla inizia una strenua contrapposizione con Creonte, re di Tebe, esemplificazione dell’autoritarismo fine a se stesso, mentre Antigone rappresenta la rivolta contro un dispotismo ottuso e inumano, avulso da ogni tipo di autorità autentica.

Conclusioni

Queste tre tragedie ci interrogano sui limiti e sulle possibilità dell’essere umano. Sul suo saper far male e sulla volontà di tendere ad una condotta morale il più possibile legata alla creazione del bene. Ma c’è di più. Fin dall’inzio, Sofocle indaga l’origine della legge di natura e non, soffermandosi sulla necessità di governarla quando sembra eccedere o, al contrario, testimoniarne la sua impotenza.

C’è un confine nei rapporti umani che non deve essere superato? Ci si può ribellare al proprio destino?

Traduttore: Vico Faggi – A cura di: Simone Beta –  Editore: Einaudi – Anno edizione: 2009 – Pagine: 385 pp. – Prezzo: 12 euro.

Parola-Segnalibro: #carattere.

Un ascolto/un’opera d’arte:  Fink – Truth Begins (2014); Vincent Van Gogh – Paesaggio con covoni di grano e luna che sorge (1889).

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