Recensione del thriller “Foresta Nera” di Franck Thilliez edito da TEA
E niente. Delusione totale. Tanto avevo amato “Il Manoscritto” e tanto mi ha deluso “Foresta Nera” dello scrittore francese Franck Thilliez. Una trama banale, personaggi mosci, niente thrilling, finale super scontato.. insomma.. non un thriller da ricordare.
Trama
L’offerta è una di quelle che non sì possono rifiutare: un sacco di soldi per un lavoro che non prenderà più di un mese. E a David Miller non importa se le condizioni sono quantomeno singolari: rimanere chiuso in una villa nella Foresta Nera, insieme con Arthur Doffre, il facoltoso committente, per scrivere un libro su un serial killer – tristemente noto col soprannome “il Torturatore” – responsabile della morte di sette coppie e suicidatosi quasi trent’anni or sono. Raggiunta la casa, David si trova subito immerso in un’atmosfera surreale: la villa, lontanissima dal villaggio, è stata costruita intorno a una quercia secolare e le grandi vetrate che la caratterizzano sono prive di ante e di tapparelle. In più, la neve copre ogni cosa. Ciò che lo aspetta, poi, non è meno inquietante: lo studio in cui dovrà produrre almeno dieci pagine ai giorno si affaccia su una sorta dì mattatoio; la presenza di Doffre è costante e implacabile; i racconti sul Torturatore sono raccapriccianti.

Gli elementi accattivanti c’erano davvero tutti: un luogo isolato e inquietante, un killer dal modus operandi interessante con dei riferimenti ad antiche tradizioni egizie, un mistero.. Letta la sinossi ero assolutamente convinta che anche questo romanzo di Thilliez mi avrebbe rapita. Ho trovato subito invece delle pecche. Di quello che posso scrivere senza fare spoiler, l‘elemento che più mi ha infastidito è stato l’aver messo, a mio avviso, personaggi e azioni in maniera del tutto scollegata e casuale. Ok, a fine libro si scopre il perché della presenza di alcuni elementi (abbastanza scontato e prevedibile), ma sono forzati. Tutto mi è parso terribilmente forzato e poco curato.
L’unico elemento che mi ha convinto è stata l’ambientazione: perfetta per portare ansia e inquietudine. L’antico rito egizio della piuma era un buon punto di partenza, sviluppato anche questo male. La prima parte è decisamente più coinvolgente della centrale – molto lenta – mentre il finale l’ho trovato totalmente scontato, lontanissimo dallo stupore che lasciava “Il Manoscritto”. I personaggi hanno tutti poco carattere e si comportano in maniera banale e prevedibile. Nessuno di loro mi ha preso e sconvolta con le loro azioni o il loro passato. E’ stato come leggere una storia già raccontata.
Non ci sono paragoni con “Il Manoscritto”: “Foresta Nera” è inferiore sia come qualità della narrazione che come thriller in generale. Manca l’effetto sorpresa, il thrilling, personaggi accattivanti e interessanti.

Leggi anche la recensione de “Il Manoscritto”

Franck Thilliez – Foresta nera
Titolo originale: La Foret des ombres
Editore: Tea
Genere: Thriller
Prima edizione: 2006
Prima edizione italiana: 2008
Formato: Tascabile
Pagine: 368 pp.,
Traduttore: Chiara Salina
Prezzo: 8.90 euro
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Ciao Claudia, io credo di essere una delle poche al mondo che non ha amato “Il Manoscritto”. E dire che amo molto i gialli, i noir, i thriller in generale…Quindi no, non credo che ci riproverò con Thilliez!
Un saluto
Paola
Ciao Paola! Cosa non ti ha convinto de “Il Manoscritto”? comunque questo di Thilliez sicuramente è un grande NO! 😀