“[…] l’arte stessa […] è una rovina o una promessa di rovina […]”, p. 23.
Memoria di sé
Il tempo e la sua consapevolezza. Un percorso interiore fatto di inciampi e pensiero, in cui ognuno si ritrova a dover riflettere sulla sua vita e a doverle dare un significato che gli storici di professione chiamano “diacronico”, esplicitato nel suo succedersi e nel suo trasformarsi nel corso del tempo. Ma oggi cosa vuol dire questa parola?
Marc Augé, da antropologo e fine studioso dei caratteri umani, si pone la questione in questo piccolo ma densissimo libro fondato, come dice il titolo, sulle rovine e sulle macerie; meglio, sull’interpretazione che noi diamo ad esse da uomini e donne contemporanei, devoti a uno stile di vita frenetico e senza pause.
La velocità, appunto. Augé ne indaga le sue conseguenze alla luce di grandi resti archeologici, chiedendosi se questi ultimi abbiano ancora senso nella società attuale. Ma da uomo presente al suo tempo, la dimensione archeologica non gli basta, preferendo attingere anche ad altre forme di comunicazione culturale come il cinema, l’arte.
Il proprio tempo
E alla sua memoria di persona vissuta a contatto con la modernità e con le tradizioni dei popoli più diversi, indagati nel corso dei suoi studi. In questo modo il tempo degli altri diventa arricchimento del proprio configurandosi come un percorso esistenziale sempre aperto alla conoscenza dell’Altro e delle sue innumerevoli sfaccettature.
Ma il tempo è anche e soprattutto considerazione del passato, del suo ricordo che non ha, di per sé, un significato positivo in quanto non è la verità di nessuno ma solo lo scheletro inconscio di un’evoluzione interiore in perpetuo divenire. A cosa serve allora ricordare? Perché ci ostiniamo sempre a farlo?
Perché è un modo per costruirci incessantemente, per metterci sempre in cantiere, come scritto nel libro dallo studioso. Un’opportunità, dunque. Un punto che può essere di svolta come di non ritorno, un luogo statico che ci fossilizza con le sue, a volte, fallaci considerazioni, limitando le nostre azioni.
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“Rovine e macerie” è un saggio necessario. In esso la scrittura diventa strumento per riconsiderare l’esistenza dell’autore e la nostra vita. Solo così potremo lasciare qualcosa di concreto e importante a chi ci è più caro e al suo avvenire. Perché il tempo, se affonda le sue radici nel passato, non può far altro che germogliare verso il futuro.
Traduttore: Aldo Serafini – Editore: Bollati Boringhieri – Collana: Variantine – Anno edizione: 2014 – Formato: Tascabile – Pagine: 139 pp. – Prezzo: 14 euro.

Parola-Segnalibro: #tempo.
Un ascolto/un’opera d’arte: Ivano Fossati – C’è tempo (2003); Mario Sironi – Composizione (1957).
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