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Il Lago, Banana Yoshimoto

il lago

Recensione de “Il lago” di Banana Yoshimoto edito da Feltrinelli. Una storia profonda sull’imparare ad amare

La Yoshimoto ed io abbiamo un rapporto complicato. La prima volta che ho letto qualcosa di suo avevo 12 anni ed era un brano tratto da Tsugumi presente nell’antologia di italiano. Poiché era l’unico accesso che avevo sul Giappone – all’epoca internet era ancora un qualcosa di alieno – ho divorato una decina di suoi libri in meno di un anno. Poi nulla più. Mi aveva annoiato la sua scrittura scarna e i temi sempre molto cupi. Fino a oggi, con la lettura de “Il lago”. E l’ho trovato molto diverso dal ricordo che avevo. Più profondo, intimo, commuovente. Insomma, è stato bello ritrovarsi con Banana Yoshitmo.

Trama

Chihiro ha perso da poco la madre e sta cercando di rifarsi una vita a Tokyo, lontano dalla cittadina di provincia a cui la legano brutti ricordi. Nakajima è tormentato da un passato misterioso che gli impedisce di vivere fino in fondo i propri sentimenti. Mino e Chii vivono in una casa nei pressi di un lago, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Il lago è uno dei migliori e più sorprendenti romanzi di Banana Yoshimoto, poetico e inquietante, racconta una storia d’amore inusuale, dove il bisogno di affetto  e comprensione diventano più importanti dei tradizionali cliché di una relazione.

“Il lago” è l’esplorazione profonda di un momento della vita estremamente doloroso con cui tutti noi dovremo prima o poi confrontarci: la perdita della figura materna. Banana Yoshimoto l’affronta attraverso Chihiro e Nakajima, due giovani che si attraggano e si allontanano come due calamite. Ma sono entrambi alla ricerca di un affetto e amore che possa cullarli e salvarli dalla bruttezza del mondo. Ed è questo l’aspetto che mi ha sorpreso del romanzo. Vi ho parlato in altre recensioni della difficoltà da parte dei giapponesi ad esprimere i propri sentimenti (ad esempio “L’uomo che voleva uccidermi” di Yoshida Shuichi). Ne “Il lago”, invece, è come leggere una lettera intima a noi stessi in quei momenti difficili e bui dove manca la terra sotto i piedi.

Me lo ricordo ancora, lo ricordava il mio corpo: “Essere amati significa questo, avere qualcuno che desidera accarezzati e trattati con dolcezza”. Ecco perché il mio corpo è indifferente ai finti affetti. E’ stato ‘ ben educato’.

Il lago che dà il titolo al romanzo, compare avanti nella storia ed è un luogo dove emozioni e sentimenti riescono a rivelarsi in tutta la loro potenza. Quasi come se le anime dei protagonisti potessero rispecchiarsi sulle acque di questo specchio d’acqua nella loro forma più pura e semplice. Il lettore si troverà ad affrontare il percorso di crescita e scoperta di Chihiro e Nakajima, superando insieme paure e cercando comprensione. Un romanzo che si basa sui ricordi: il passato di Chihiro e dei suoi genitori, il doloroso e misterioso passato di Nakajima e dei suoi amici Chii e Mino.

I loro frammenti di ricordi riescono ad unirsi come un puzzle per arrivare a comprendere la complessità dell’animo umano. L’amore tra i due protagonisti è il filo conduttore, ma non è una semplice attrazione fisica. E’ la necessità di essere compresi, amati, la ricerca di un senso di protezione ad averli avvicinati. Per potersi amare devono entrambi imparare a superare le loro paure ed aprirsi.

Ma forse, se si fosse abituato all’idea che ogni giorno è un ripetersi delle stesse cose, delle stesse persone, timidi voli del cuore che danno colore al mondo… Forse, allora, qualcosa sarebbe cambiato

C’è da dire, però, che il romanzo è un po’ lento. Poche pagine, lette a volte con fatica. Non perché la trama non sia interessante, anzi. Ma lo stile della Yoshimoto è a volte un po’ pensante, spesso sembra freddo e distaccato. In alcuni punti è difficile entrare in empatia con i personaggi, ma nel complesso l’ho trovata una storia emozionante e molto profonda. Non penso che “Il lago” sia il miglio romanzo per iniziare a conoscere Banana Yoshimoto: vi consiglio di cominciare da “Kitchen” o da “Amrita”.


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Banana Yoshimoto – Il Lago

Titolo originale: Mizuumi
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Prima edizione: 2005
Prima edizione italiana: 2015
Formato: Brossura
Pagine: 144 pp.,
Traduttore: Gala Maria Follaco
Prezzo: 8,00 euro

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