Classici greci e romani, Recensioni
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La guerra giudaica (Giuseppe Flavio) – Un peregrinare infinito

Un popolo e il suo coraggio

Nella storia, gli Ebrei hanno sempre perseguito un destino errabondo, incostante, inquieto. La loro patria sembra essere il mondo ma il legame con la terra dei padri è viscerale, autentico, sincero. In età romana, questo popolo così denso di tradizione e cultura, ha costituito per l’impero una spina nel fianco, caratterizzandosi per la sua innata predisposizione alla rivolta.

Giuseppe Flavio proveniva da una famiglia della nobiltà sacerdotale ebraica. Un contesto che lo fece entrare in contatto con la miglior cultura del suo tempo, soprattutto di stampo greco e latino. Ed in greco scrisse le sue opere principali, rifacendosi alla grande tradizione storiografica di quella lingua, quasi volesse rivendicare fortemente un certo tipo di appartenenza intellettuale.

“La guerra giudaica” descrive la ribellione contro i Romani avvenuta dal 66 al 70 d.C. durante l’età dei Flavi, in particolare i periodi relativi ai regni di Vespasiano e Tito, quest’ultimo saccheggiò Gerusalemme distruggendone il Tempio. Giuseppe Flavio ne ricorda le gesta sottolineando le sue ottime capacità militari.

Resistere a tutti i costi

In questo racconto denso di colpi di scena, descrizioni e analisi, lo storico si sofferma soprattutto sugli aspetti tecnici delle operazioni belliche, concentrandosi sul coraggio dei rivoltosi e descrivendo le grandi capacità militari dell’esercito romano in grado di risolvere le situazioni più complicate e difficili, al limite della sopravvivenza.

Giuseppe Flavio è dentro i fatti, ne conosce i meccanismi, li racconta con partecipazione e capacità di analisi concentrandosi sui luoghi in cui sono avvenuti gli scontri, veri e propri spazi dalle grandezze impressionanti, dove il deserto assume un ruolo fondamentale. A Masada, antichissima fortezza, gli assediati preferirono il suicidio pur di non cadere in mani nemiche.

Coraggio, forza, violenza, impegno nel voler difendere proprie idee. Tutte queste caratteristiche fanno parte degli uomini e delle donne raccontati da Giuseppe Flavio, gente abituata a dover difendersi fino alla fine, persone dalla fede profonda con la voglia di rendersi indipendenti a tutti i costi, impossibile da assoggettare.

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Perché leggere ancora oggi un’opera del genere? Non solo perché ci aiuta a capire una fase particolare della storia romana e della storia ebraica, di per sé utili per intendere cosa siamo noi oggi, uomini contemporanei; ma anche perché essa serve a capire quanto la lotta per una causa feroce di libertà possa renderci uomini coscienti della propria vita.

Editore: Mondadori – Collana: Oscar classici – Edizione: 4 – Anno edizione: 1995 – Formato: Tascabile – In commercio dal: 1 gennaio 1994 – Prezzo: 14 euro.

Parola/Segnalibro: #conflitto.

Un ascolto/un’opera d’arte: John Williams – Schindler’s List (1993); Arco di Tito (I. sec. d.C.).

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