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Parigi: ritrovarsi fra le parole

Parigi è una donna scostante, che si concede a poco a poco. Sta a te scoprirne il corpo con delicatezza e passione, immergendoti nei suoi quartieri quasi stessi concludendo con loro una sorta di piccolo amplesso, fino al godimento finale, mai tanto suggestivo e arricchente, soprattutto in termini culturali. Parigi respira conoscenze antichissime, ma sa svelarle con parsimonia, intelligenza, rabbia.

Ritornare nella capitale francese ha avuto questo sapore. Tempo fa, sapevo di essermi allontanato da qualcosa di grande, di troppo complesso da interiorizzare con facilità. Qualcosa però mi era rimasto da allora seppur non sapevo di riconoscerne di preciso la consistenza. L’essenza, se vogliamo. Sì, per capire Parigi serve arrivare ad essa non senza difficoltà e complicazioni.

Ho potuto riabbracciare i suoi cieli grigi, innamorarmi ancora della versatilità architettonica dei suoi palazzi ricoperti più che da intonaci o mattoni, da vere e proprie “pelli” della storia. È incredibile osservare le pieghe del tempo presenti in quelli più antichi e compararle con quelle luccicanti e forti di quelli più moderni e all’avanguardia.

Attraversare le strade parigine significa anche sbattere con un’alternanza strutturale (nonché storica) evidentissima e commovente. Fra il pesante vento nordico che ti sferza violento e i timidi raggi di un sole che è sempre ostile a mostrarsi completamente, non si può non porsi su questa silenziosa e infinita linea del tempo. Un percorso frastagliato dai rumori imponenti di una Senna mostruosa e, allo stesso tempo, tenera nel suo fluire sotto le frenetiche vite dei suoi cittadini.

Ma Parigi è anche costruita di libri. In questi primi giorni di permanenza, mi è capitato di entrare in piccolissime e accoglienti librerie sparse in vari punti della città (la Shakespeare and Company su tutte), molte delle quali per metà italiane, basti citare la Librairie italienne La Tour de Babel o la Librairie italienne e française, colme di ultime uscite e di testi interessanti in entrambe le lingue.

Posti piccoli che fanno cultura nonostante la vastità di un settore che, con la sua enorme offerta, potrebbe benissimo fagocitarli senza pietà. Eppure, grazie alla passione di chi, da anni, si impegna a mantenerle in vita, il culto della letteratura si mantiene vivo e sempre pronto a rinnovarsi al minimo stimolo culturale.

Parigi è anche questa. Un incrocio di culture, un incrocio di saperi.

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