Pensare col cuore
È sempre un’incognita, un navigare perplesso fra istinti e raziocinio. Sacrificio, felicità, dolore. L’amore contiene in sé ognuna di queste caratteristiche, navigando a vista fra le tracce sconosciute dei nostri sentimenti. Ma cosa significava amare nel mondo antico? Quali le domande e le risposte da dare a un simile stato d’animo?
Platone, discepolo di Socrate, filosofo immenso, anima alla ricerca perpetua di ogni forma di conoscenza. Uomo che ha amato l’uomo e il mondo grazie agli strumenti della speculazione filosofica. Quest’ultima viene usata come un’arma affilata in uno dei dialoghi più belli della sua produzione, il Fedro. Libro che affronta l’amore alla luce del pensiero.
Scritto probabilmente intorno al 370 a.C., il dialogo si svolge fra due protagonisti, Socrate e Fedro che elaborano tre discorsi sull’amore, a loro volta determinanti per arrivare a definire e a comprendere l’uso corretto della prassi retorica. Tema legato fortemente alla ricerca della verità, la questione che è la base dell’attività filosofica.
La passione per la conoscenza
Usciti da Atene, immersi un paesaggio bellissimo e struggente, descritto da Platone con grande forza evocativa, entrambi i dialoganti disquisiscono sull’utilità dell’amore e sul suo corretto uso alla luce dei pro e contro che può dare. Eros non ha freni se tende solo al mero piacere fisico e a concedersi masochisticamente a chi non è innamorato. Per questo bisogna distinguere il comportamento di chi ama da quello di chi non lo fa.
Occorre aspirare al bene più alto invece di rimettersi ad una stantia ricerca del piacere fine a se stesso. Procurando il minor danno possibile alla controparte. È in questo caso che l’amore diventa un discorso da assemblare con razionalità, in ogni sua componente, parte dopo parte, come fosse un corpo in cui ogni organo mantiene la sua funzione.
È questa, alla fine, l’essenza della buona retorica. La capacità di articolare un discorso con un inizio e una fine bene definiti che possa portare l’interlocutore a capire ragionevolmente i suoi punti salienti. Ciò non toglie che sia necessario sempre riferirsi a chi lo ha fatto nascere per evitare che ognuno ne dia troppo facilmente la sua interpretazione.
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Il Fedro parla a tutti, anche a chi non ha mai studiato filosofia. Pur mantenendo una struttura abbastanza complessa e articolata, si tratta di un dialogo che rende la maieutica uno snello esercizio di comprensione, volto a far nascere da ognuno di noi, quella verità che ogni filosofo, nel corso dei secoli, ha sempre ricercato nella sua speculazione. L’essenza che noi stessi chiediamo alla vita.
Curatore: Roberto Velardi – Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli – Collana: Classici greci e latini – Anno edizione: 2006 – Formato: Tascabile – In commercio dal: 13 settembre 2006 – Pagine: 317 pp., Brossura – Prezzo: 11 euro.

Parola/Segnalibro: #essenza.
Un ascolto/un’opera d’arte: Bruce Springsteen – I’m on fire (1984); Il carro dell’anima (Biblioteca Laurenziana).
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