A che vale?
Quanti di noi si sono annoiati sui banchi di scuola? Quanti hanno trovato insopportabile, nella loro vita, mettersi a studiare? Chi di noi oggi lo farebbe con serietà, passione, immergendosi nei suoi pensieri e nel silenzio di una stanza spoglia dei rumori del mondo? Immagino pochi, anzi, pochissimi.
Non giramoci intorno: nella contemporaneità studiare non ha granché senso. La velocità dei media, di internet, la voglia di praticità ed “esperienza” richieste dal mondo del lavoro allontana tutto ciò che è pura riflessione, portando il singolo a cercare continuamente una dimensione basata sul “tutto e subito”.
Io non ci sto a tutto questo pur essendo consapevole di appartenere ad una minoranza, magari anche bistrattata, vilipesa, ignorata. A questa malconcia categoria sociale appartiene anche Paola Mastrocola. Scrittrice, donna, insegnante. Tutte caratteristiche che ne “La passione ribelle” si fanno strumenti di lotta, mezzi per leggere al meglio questa società.
La potenza della parola
Ho adorato questo libro. Lo dico subito. Per la sua capacità di leggere obiettivamente la misera situazione in cui versa lo studio e in cui si trova la maggior parte di noi, assenti alle enormi potenzialità che questa pratica può donarci. Studiare significa diventare più consapevoli di se stessi, non farsi mettere i piedi in testa, sviluppare lo spirito critico.
Studiare è per l’autrice un atto di ribellione nel momento in cui diventa strumento per migliorarsi e credere di più nelle proprie capacità. Studiare bene, senza avere intorno il chiasso delle giornate frenetiche, ci aiuterebbe a combatterlo con i mezzi della dialettica e della cultura, quest’ultima parola fin troppo abusata al giorno d’oggi.
Fermiamoci ogni tanto. Sediamoci da qualche parte, con un bel libro e immaginiamo di dare alla realtà che vediamo, magari distesi su un prato all’ombra di un albero, le parole del testo che stiamo leggendo per farla diventare davvero nostra, colma del mondo interiore che ci abita e che va coltivato, soprattutto, studiando.
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“La passione ribelle” ti fa riscoprire il piacere di pensare. Argina dalle mediocrità del pressapochismo, della superficialità. È un libro che riflette, medita, combatte con la forza della scrittura e delle parole, mai così taglienti. D’altronde l’apatia interiore, la mancanza di profondità e complessità non si può sconfiggere se non in questo modo: lasciando che lo studio diventi ossigeno, respiro. Coscienza critica.
Editore: Laterza – Collana: I Robinson. Letture – Edizione: 6 – Anno edizione: 2015 – In commercio dal: 10 settembre 2015 – Pagine: 149 pp., Brossura – Prezzo: 14 euro.

Parola/Segnalibro: #ribellione.
Un ascolto/un’opera d’arte: Giorgio Gaber – La libertà (1973); Peter Weir – L’attimo fuggente (1989).
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