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La bellezza delle cose fragili – Taiye Selasi

la bellezza delle cose fragili

Recensione del romanzo “La bellezza delle cose fragili” di Taiye Selasi pubblicato da Einaudi: un romanzo corale tra Ghana e Stati Uniti

Dopo aver letto le ultime righe, ho chiuso il libro e l’ho stretto forte al cuore. Volevo che mi abbracciasse, come io avrei voluto abbracciare i personaggi di “La bellezza delle cose fragili” per tutta la lettura. Pochi sono i libri che sono riusciti a farmi piangere. Questo ci è riuscito in pieno. Una storia delicata ed estremamente reale. Una situazione famigliare che potrebbe essere quella di tante coppie e di tanti figli.

Trama

Kweku Sai è morto all’alba, davanti al mare della sua casa in Ghana. Quella casa l’aveva disegnata lui stesso su un tovagliolino di carta, tanti anni prima: un rapido schizzo, poco più che un appunto, come quando si annota un sogno prima che svanisca. Il suo sogno era avere accanto a sé, ognuno in una stanza, i quattro figli e la moglie Fola. Una casa che fosse contenuta in una casa più grande – il Ghana, da cui era fuggito giovanissimo – e che, a sua volta, contenesse una casa più piccola, la sua famiglia. Ma quella mattina Kweku è lontano dai suoi figli e da Fola. Perché il chirurgo più geniale di Boston, il ragazzo prodigio che da un villaggio africano era riuscito a scalare le più importanti università statunitensi, il padre premuroso e venerato, il marito fedele e innamorato, oggi muore lontano dalla sua famiglia?

Lontano da Olu, il figlio maggiore, che ha seguito le orme del padre per vivere la vita che il genitore avrebbe dovuto vivere. Lontano dai gemelli, Taiwo e Kehinde, la cui miracolosa bellezza non riesce a nascondere le loro ferite. Lontano da Sadie, dalla sua inquietudine, dal suo sentimento di costante inadeguatezza. E lontano da Fola, la sua Fola. Ma le cose che sembrano più fragili, come i sogni, come certe famiglie, a volte sono quelle che si rivelano più resistenti, quelle che si scoprono più forti della Storia (delle sue guerre, delle sue ingiustizie) e del Tempo.

Già dal titolo intuivo che il romanzo mi avrebbe rapito (lo so, mai giudicare un libro da titolo e copertina.. ma questa volta mi è andata bene!): una bella storia corale tra Stati Uniti e Ghana. Leggendo il primo capitolo, ricco di delicatezza, poesia, amore, ho avuto la conferma che mi sarei perdutamente innamorata de “La bellezza delle cose fragili”. Penso che il punto forte di questo romanzo siano i personaggi. Taiye Selasi è riuscita a descrivere anche le sfumature più nascoste dell’animo dei componenti della famiglia Sai. Fola, Olu, i gemelli Taiwo e Kehinde, Sadie, ci accompagnano alla scoperta del dolore umano, quello semplice e reale, causato dall’abbandono della figura paterna. Una mancanza che non è mai descritta in maniera ossessiva, ma si intuisce nel percorso di crescita dei personaggi. Scopriamo anche un forte senso di continua inadeguatezza come se l’identità africana fosse ancora un simbolo di inferiorità razziale negli Stati Uniti di pochi anni fa.

Ma so chi era lui. Lui era quell’uomo. Era quello stereotipo. Il padre africano che pianta i figli in asso. Era come speravo nessuno ci vedesse mai. – Strizza gli occhi e scuote la testa. – E io lo so. Vado in quella casa, in quella capanna dov’è cresciuto. Quell’uomo si è fatto da solo, ha combattuto, lo so. Io voglio essere orgoglioso di lui. Di tutti i suoi traguardi. So che è arrivato lontano. Ma non posso. Lo odio per essere andato a vivere in quell’appartamento sporco. Lo odio per essere stato quel genere di maschio africano. Lo odio per il male che ha fatto a mia madre, perché se n’è andato, perché è morto, lo odio perché è morto da solo.

Ho apprezzato molto la struttura di tutta la storia: il fulcro della vicenda – la morte di Kweku – è la prima cosa che leggiamo e da cui si diramano i racconti di tutti gli altri personaggi per dare al lettore la possibilità di crescere lentamente con ognuno di loro. Allo stesso tempo impariamo anche a conoscere Kweku il quale potrebbe sembrare un personaggio negativo a causa del suo abbandono. Eppure, leggendo la sua storia, non si può non pensare che sia tutto il contesto in cui è nato e cresciuto ad averlo portato a quella decisione (seppur non condivisa). Il senso di vergogna, di aver deluso le aspettative, di essere andato dalla parte opposta della cosiddetta “famiglia perfetta”. Ritroviamo ancora una volta quel senso di inadeguatezza e di ricerca di identità, e per Kweku direi anche di voler affrontare la realtà.

Ma “La bellezza delle cose fragili” è anche uno sguardo sulle vicende dolorose di Nigeria e Ghana. Attraverso le parole della Selasi intuiamo un capitolo della storia africana doloroso: un popolo in cerca della sua identità dopo le ferite inflitte dai coloni europei. Un popolo sempre in fuga, in cerca della sua “casa”, del suo equilibrio. Proprio come la famiglia Sai. Ed è probabilmente per questo motivo la scelta di Ghana must go, il titolo originale del romanzo, ovvero la scritta stampata sulle borse dei rifugiati Ghanesi cacciati dalla Nigeria nel 1983.

Ho letto questo romanzo per la seconda tappa de #ilgirodelmondoin12letture , la nostra challenge su Instagram. E’ un libro che consiglio a chi è alla ricerca di calore umano, di un abbraccio, di una cena in famiglia. Vi innamorerete della famiglia Sai così meravigliosamente veri con le loro imperfezioni, paure, sbagli.


la bellezza delle cose fragili

Taiye Selasi – La bellezza delle cose fragili

Titolo originale: Ghana Must Go
Editore: Einaudi
Genere: narrativa moderna e contemporanea
Prima edizione: 2013
Prima edizione italiana: 2013
Formato: tascabile
Pagine: 344 pp.,
Traduttore: Federica Aceto
Prezzo: 13,00 euro

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Instancabile lettrice, nipponista da sempre, attualmente dottoranda! Viaggio, fotografo, studio le tombe decorate del Giappone antico. Amo l'inverno, il tè, l'Asia, i biscotti. Ho un cane salsiccia e un fortunadrago in miniatura. Leggo, sorrido, vivo! Quanti segnalibri darò alle mie letture?

2 Comments

  1. Saretta says

    Bellissimo romanzo! Letto anche io qualche anno fa. L’ho trovato molto dolce e ho amato il personaggio di Fola!

    • Claudia says

      Sono contenta che ti sia piaciuto 🙂 Fola è un personaggio meraviglioso!

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