Narrativa italiana, Recensioni
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“Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi – La potenza civile della scrittura

“[…] la filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie;
e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.”, p 42.

Un uomo e la sua coscienza

Pereira è ormai anziano, non vede più alcun futuro nella sua vita, soprattutto dopo la morte della moglie malata. Vive per non dare disturbo al prossimo cercando, allo stesso tempo, di non riceverne. Gestisce la pagina culturale di un piccolo quotidiano locale dopo anni sul campo come cronista di cronaca nera. La sua carriera è ormai destinata all’anonimato.

Senza stimoli, senza illusioni, privo di sogni si avvia ad estinguere tristemente la sua coscienza conducendo un’esistenza povera di contatti umani. Ma la storia non avvisa quando arriva e gli si fionda letteralmente in casa nella persona di un giovane ragazzo pieno di ideali, nel quale vede la proiezione del figlio che non ha mai avuto nonostante gli sia all’inizio diffidente.

Monteiro Rossi, questo il suo nome. Partigiano, combattente, in prima linea nella lotta contro i fascismi. Colui che inizia a muovere qualcosa dentro la coscienza del vecchio giornalista. Per questo, “Sostiene Pereira” è prima di tutto il romanzo di una rivolta interiore che a poco a poco cresce come l’acqua di un fiume arido dopo l’arrivo di un temporale.

Il senso dello scrivere

Quando si accorge che la violenza più bieca e volgare inizia ad insinuarsi subdola nella vita di tutti i giorni, colpendolo in prima persona, Pereira decide di combattere la sua piccola battaglia personale con l’unica arma che conosce bene: la scrittura. In che modo? Testimoniando l’inciviltà, dicendo le cose come stanno, iniziando a calpestare l’aberrazione con la forza delle parole.

“Sostiene Pereira” non è solo un libro figlio di un’epoca ben precisa, è la carne viva e infuocata di un cuore che batte affinché le libertà di ognuno vengano preservate in ogni modo. Se c’è un significato nella scrittura, questo sta nella sua capacità di farsi strumento affilato di lotta civile e di riscatto dell’anima.

L’anziano giornalista sa che non gli rimarrà più tanto da vivere ma non per questo evita di partecipare a quello che gli sta accadendo intorno. Grazie alla giovinezza del suo giovane collaboratore, si inebrierà di una nuova voglia di guardare al futuro con più determinazione, scorgendo la luce lì dove c’è solo oscurità.

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Questo piccolo e apparentemente semplice testo conserva in sé una forza vitale accecante. Simbolo di una generazione ormai quasi del tutto scomparsa, è un libro giovane, vivo, da leggere e rileggere sempre perché grande è la lezione morale che contiene. Un baluardo letterario contro l’indifferenza intellettuale di ogni epoca.

Editore: Feltrinelli – Collana: Universale economica – Edizione: 44 – Anno edizione: 2019 – Formato: Tascabile – In commercio dal: 18 aprile 2019 – Pagine: 226 pp., BrossuraPrezzo: 9,50 euro.

Parola/Segnalibro: #valore.

Un ascolto/un’opera d’arte: Paolo Benvegnù – Breve storia di Francesco C., classe 1929 (2010); Renato Guttuso – Fucilazione in campagna (1938).

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2 Comments

  1. Federica says

    Bellissima recensione! Ho acquistato qualche tempo fa questo libro e sarà la mia prossima lettura, non vedo l’ora. Grazie!

    • Gaetano Panetta says

      Mi fa piacere! Tabucchi merita sicuramente ulteriori approfondimenti. Sono curioso di leggere altri suoi scritti.

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