Murakami o si ama o si odia. E’ uno degli autori più letti e discussi del panorama narrativo contemporaneo. A cosa è dovuto il suo successo e importanza nel mondo della letteratura?
Probabilmente nel nostro immaginario la letteratura contemporanea giapponese corrisponde ad un solo autore: Murakami Haruki. Più volte candidato al Nobel, i libri di Murakami Haruki sono da anni best-seller e sono entrati di diritto tra i must read degli ultimi venti anni. Eppure Murakami o si ama o si odia. Ne sono pienamente convinta. Infatti sento sempre pareri discordanti sulla sua produzione. A prescindere dal gusto personale, che è legittimo, Murakami deve, a mio parere, essere anche inserito in un contesto più ampio per comprendere il valore letterario che ha aggiunto alla narrativa giapponese contemporanea. In questo articolo andremo a fare una breve analisi del contributo di questo autore e i tratti generali della sua produzione.
Murakami Haruki: il contesto
Un autore come Murakami Haruki scrive in giapponese ma la sua scrittura non è veramente giapponese e “se tradotta in angloamericano può essere letta a New York” come fosse letteratura americana.
Così scriveva di Murakami Ōe Kenzaburō. Nonostante Ōe sia riuscito a vincere il Nobel, non ha mai avuto il successo internazionale di Murakami, e ne critica molto il fatto di aver modificato la lingua per essere più vicino ai mercati esteri. E’ noto che spesso Murakami preferisce scrivere in inglese per poi tradurre in giapponese rendendo quest’ultimo molto simile all’inglese come struttura sintattica e modo di porsi. Dopo più di un secolo in cui gli scrittori giapponesi si sono ispirati alla letteratura occidentale rimanendo però ancorati ad elementi tradizionali, Murakami Haruki – insieme a Banana Yoshimoto e Murakami Ryū – ha rotto gli schemi e si è allontanato anche dai grandi nomi nipponici contemporanei come Abe Kobo e Ōe Kenzaburo.
A partire dalla fine degli anni ’70 emerge sul mercato giapponese un nuovo tipo di romanzo best-seller all’interno di una nuova corrente popolare chiamata エンターテイメント 文化 (entateimento bunka, letteratura di intrattenimento). Fanno parte di questa corrente una nuova generazione di scrittori non proveniente né dal mondo dello spettacolo né dai tradizionali circoli letterari e fin da subito si sono imposti con dei million seller. Parliamo di Kagirinaku Tōmei ni Chikai Burū (Blu quasi trasparente, 1976) di Murakami Ryū, Noruwei no mori (Norwegian Wood, 1987) di Murakami Haruki, Kicchin (Kitchen 1987) e Shirakawa yobune (Sonno profondo, 1989) di Banana Yoshimoto.
Tutti questi romanzi hanno in comune personaggi giovani, senza legami familiari né preoccupazioni economiche, che si muovono in uno spazio astratto, quasi artificiale. Spesso conducono una vita frivola seguendo ciò che va di moda, non manifestano sentimenti importanti e i rapporti uomo – donna seguono quasi tutti lo schema: fare la spesa insieme, telefonate, incontrare gli amici, andare a letto insieme. Si ha quasi l’impressione che non abbiano delle vere motivazioni a spingerli a compiere le loro azioni. Questi romanzi sono riusciti a cogliere l’attenzione dei lettori più giovani dando voce ai loro stili di vita, linguaggi e ai problemi specifici del Giappone contemporaneo. Da qui si intuisce il loro successo.
I libri di Murakami Haruki: lo stile e gli argomenti
Come accennato nel paragrafo precedente, i libri di Murakami Haruki si distinguono dalla produzione giapponese precedente innanzitutto per lo stile. Murakami utilizza uno stile immediato, colloquiale, lineare, molto lontano dalla tradizione letteraria giapponese, mentre risulta vicino alle convenzioni letterarie americane. E’ di fatto uno dei primi scrittori giapponesi in grado di scrivere in maniera naturale e con semplicità lo scenario metropolitano e iperconsumistico delle società contemporanee. I personaggi sono completamente immersi in riferimenti commerciali e mediatici che vanno dai prodotti di consumo alla musica. Nonostante sia una descrizione molto reale della società che li circonda, spesso gli oggetti comuni possono essere delle aperture per una dimensione “diversa” (onirica, passata, fantastica, paranormale). Uno degli aspetti che più mi piace dei libri di Murakami Haruki è proprio il suo fondere il reale con il mondo fantastico che spesso paragono agli anime e manga giapponesi dove il surreale viene reso talmente tangibile da sembrare reale.
Quindi, come si muovono i personaggi all’interno di questa realtà irreale creata da Murakami?
Normalmente i personaggi sono sempre alla ricerca di qualcosa, molto spesso in stretta connessione con la ricerca della propria identità – un tema tra l’altro da sempre molto caro alla letteratura moderna giapponese. Quasi tutti i protagonisti partono con un senso di vuoto interiore, un’apatia costante, che viene sempre più acuito fino a creare una scissione con la propria interiorità. Un mondo “altro” dove tutti gli oggetti perduti o rimossi del desiderio (come l’adolescenza, un amico, un amore) si condensano sotto forma di ricordi, sogni e fantasie. Ed è qui il talento di Murakami: questa dimensione subconscia è totalmente tangibile e concreta da sembrare la nostra realtà. Spesso, a causa dell’urgenza di “connessione” del protagonista, questa dimensione sconfina e si sovrappone alla quotidianità della vita reale.
Temi ricorrenti nei libri di Murakami Haruki
Tutti noi amanti dei libri di Murakami Haruki abbiamo trovato dei temi ricorrenti nei suoi romanzi:
- Gatti: questi sono sicuramente gli animali più presenti nei romanzi dell’autore giapponese. Il gatto è da sempre simbolo di mistero nella cultura giapponese e infatti lo si trova spesso come simbolo del mondo surreale di Murakami. Questo lo si nota sopratutto nel romanzo Kafka sulla spiaggia in cui il protagonista – Nakata – ha il dono di comunicare con i gatti, ma si trovano anche in altri libri come Nel segno della pecora, o 1Q84. Nel 1974 lo scrittore ha aperto un jazz-bar a Tokyo chiamandolo proprio Peter Cat.
- Riferimenti musicali: in tutti i libri di Murakami la musica è presente come a voler creare una colonna sonora di ciò che stiamo leggendo. E’ noto che lo scrittore ha da sempre una grande passione per la musica, in particolare per il jazz.
- Il sesso “strano”: spesso descritto nei dettagli biologici, il sesso è sempre presente nei romanzi dell’autore. I rapporti sessuali vengono descritti quasi con morbosità e sono sempre relazioni inquietanti o che contengono qualche elemento “strano”.
- No luogo no tempo: un’altro aspetto ricorrente è l’assenza di dettagli su dove si sta svolgendo l’azione e la collocazione temporale.
- Il cibo e la cucina: molte scene dei libri di Murakami si svolgono in ristoranti, tavole calde o in cucina. Questo permette di ricreare quella cultura pop contemporanea di cui abbiamo parlato all’inizio e una sensazione di quotidianità reale in cui far muovere i suoi personaggi.
- La solitudine: i personaggi dei libri di Murakami sono effettivamente persone sole con storie familiari drammatiche o la perdita di persone care.

Figlio di un monaco buddista, Murakami ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Kobe. Iscritto alla facoltà di letteratura dell’univ. Waseda di Tokyo, si laureò nel 1975. Nel 1979 fu pubblicato il suo libro d’esordio, Kaze no uta o kike («Ascolta la canzone del vento»), con il quale ottenne nello stesso anno il premio Gunzo come migliore scrittore esordiente. Dall’ottobre 1986 ha viaggiato tra la Grecia e l’Italia (in partic. in Sicilia e a Roma) e nel 1991 si è trasferito negli Stati Uniti, dove l’anno successivo è stato nominato professore associato all’univ. di Princeton. Dal 2001 vive a Oiso, prefettura di Kanagawa. (dall’Enciclopedia Treccani)
Perché, quindi, spesso le opere di Murakami Haruki vengono quasi snobbate da molti studiosi della letteratura giapponese? Purtroppo, come spesso accade anche qui in Italia, successo commerciale è sinonimo di poca qualità. Per me, invece, Murakami ha veramente qualcosa di eccezionale che lo distingue da tutti gli altri autori di questo periodo. La sensazione che ho ogni qualvolta che leggo un romanzo di Murakami è di personaggi apparentemente vuoti che si lasciano trasportare dalla società contemporanea priva dei valori del passato per poi scontrarsi con un elemento che li mette di fronte alla ricerca di un qualcosa di più profondo dentro loro stessi. Il fatto che i libri siano scritti in prima persona richiama molto la corrente del “romanzo dell’io”(Shishōsetsu 私小説) nata dal naturalismo giapponese dell’inizio del ‘900. In qualche modo mi riconosco in questa apatia, solitudine, ricerca di me stessa e di un qualcosa di più profondo.
Per poter apprezzare al meglio i libri di Murakami Haruki si dovrebbe leggerli senza aspettarsi grandi risposte o messaggi di vita. Il bello di leggere i romanzi di questo autore giapponese è proprio apprezzare la penna e l’enorme fantasia che c’è dietro ad ogni storia. E’ vero, mi è capitato spesso, una volta terminato uno dei suoi libri, di chiedermi “esattamente cosa ho letto?”. O non capisco il senso di tutto ciò che ha scritto. Ma il bello della narrativa è anche questo: perdersi nel mistero delle trame e delle fantasie dell’autore. E su questo penso che sia oggettivo il talento e l’originalità dei libri di Murakami Haruki.
E voi amate o odiate i libri di Murakami Haruki?
Potete leggere qui un’interessante intervista a Murakami
Bibliografia:
Amitrano Giorgio, The New Japanese Novel. Popular culture and literary tradition in the work of Murakami Haruki and Banana Yoshimoto (Italian School of East Asian Studies Occasional Papers 7, 1996);
Luisa Bienati, Letteratura giapponese vol. 2; dall’Ottocento all’inizio del Terzo Millennio (Einaudi, 2005);
Kato Shuichi, Storia della letteratura giapponese volume 3; dall’Ottocento ai giorni nostri (Marsilio, 1996);
Appunti personali presi durante il corso di “Letteratura giapponese moderno-contemporanea” tenuto dalla Professoressa M. Vienna durante il percorso di laurea triennale in Lingua e Letteratura Giapponese presso la facoltà di Studi Orientali, La Sapienza Roma (anno del corso 2008-09)
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Claudia! Complimenti bellissimo articolo che mi ha fatyonvenire voglia di leggere e approfondire Murakami
Grazie Fede ♥️ penso sia importante comprendere Murakami per poter apprezzare meglio i suoi libri.. poi può sempre non piacere ? penso che scriverò presto anche un articolo su come orientarsi in che ordine leggere i suoi romanzi ☺️
Che bello sì sarebbe utile e interessante soprattutto per chi come me non sa da dove partire per conoscere il Murakami più onirico