Recensione del romanzo “La casa e il mondo” del premio Nobel Rabindranath Tagore edito da Fazi. La storia dell’India e del Bengala si intrecciano in una poetica storia d’amore e di emancipazione
Leggere “La casa e il mondo” di Rabindranath Tagore è come perdersi tra le innumerevoli stanze dei palazzi dei Maharaja dell’India dell’inizio del secolo scorso. E’ una storia di amore, rispetto, voglia di modernità ed emancipazione, e di grandi cambiamenti portati dallo Swadeshi, il movimento di ribellione nel Bengala. La storia è raccontata a tre voci: Nikhil, sua moglie Bimala e Sandip, l’amico da lungo tempo di Nikhil. La poesia di Tagore si ritrova nelle righe di questo piccolo, delizioso romanzo pubblicato da Fazi che vi farà sicuramente scendere qualche lacrima per la bellezza e la profondità delle scene raccontate.
Trama
All’alba del ventesimo secolo, lo Stato del Bengala è la culla del movimento indipendentista indiano contro la dominazione britannica. Nikhil, proprietario terriero dall’indole mite e spirituale convinto che il tumulto che sta agitando il paese possa essere risolto in modo pacifico, vede presto irrompere la tensione anche tra le mura del suo palazzo: quando la moglie Bimala esce dall’isolamento del gineceo per fare la conoscenza di Sandip, leader radicale pronto a utilizzare qualsiasi mezzo per ottenere l’indipendenza, la donna rimane inevitabilmente attratta dal suo carisma e dalle sue idee in merito al futuro del paese.
Si delinea così un pericoloso triangolo, in cui i due uomini, che rappresentano due modi differenti di interpretare la causa indiana contro l’imperialismo, diventano rivali anche nel campo degli affetti. Intanto Bimala, che insieme alla coscienza politica vede risvegliarsi il suo anelito verso l’emancipazione femminile, dovrà cercare di risolvere quell’opposizione tra «la casa e il mondo», apparentemente inconciliabile.

Tutto il libro ruota intorno alle due diverse realtà che uomo e donna vivevano nel sub continente indiano di inizio ‘900: la casa e il mondo, per l’appunto. Bimala, infatti, essendo donna di alto rango, può vivere solo nella zenana, gli appartamenti interni ad un palazzo nei quali vivevano le donne di una famiglia. Solamente su invito maschile può recarsi nelle aree comuni e non può praticamente mai recarsi fuori da palazzo. Al contrario, Nikhil e Sandip vivono e conoscono il mondo esterno, un mondo che sta per essere sconvolto dalle tensioni politiche. Nikhil ama profondamente la moglie e vorrebbe un cambiamento nella società indiana del tempo ancora basata sul sistema delle caste e sulla sottomissione della donna. Desidererebbe che l’amata moglie Bimala – Queen Bee – fosse libera di pensare, di uscire, di parlare e non più schiava del rigido sistema tradizionale.
Bimala è una donna insicura, legata alla tradizione e fedele al marito. Ma l’arrivo di Sandip, carismatico leader politico dello Swadeshi dal carattere narcisista e senza scrupoli, sconvolge i sentimenti della donna tanto da portarla a compiere gesti che la faranno vergognare di sé stessa.
“Sono cinquemila? Li avrai! Li vuoi per domani? Domani li avrai! In questa sarabanda disperata, il dono di cinquemila rupie sarà schiuma nella coppa di vino. E che l’orgia cominci! Il mondo finora immobile ondeggerà sotto i nostri piedi, il fuoco lampeggerà dai nostri occhi, la tempesta urlerà nelle nostre orecchie e tutto diverrà indistinto. Infine, quando barcollanti precipiteremo nel gorgo della morte, in un istante il fuoco si spegnerà, le ceneri si disperderanno al vento e non rimarrà più nulla.”
Ma c’è di più. “La casa e il mondo” è la storia dell’indipendenza dell’India – rappresentata da Bimala – in cerca della sua identità in forte contrapposizione tra tradizione e modernità. La donna vive di tormenti così come l’intero Paese fino a cercare il suo equilibrio tra la casa (tradizione) e il mondo (modernità). Bimala inizialmente veste all’occidentale seguendo però le regole della zenana. Vorrebbe osare ed essere più libera, ma si sente fortemente legata al suo ruolo di donna e moglie. E si trova anche lei tra due fuochi: due uomini molto diversi che l’attraggono e cercano di portarla alla consapevolezza della sua persona. Abbiamo quindi Nikhil che appoggia un nazionalismo pacifico e la lotta non violenta, mentre Sandip prenderebbe l’indipendenza – e Bimala – anche con la forza non curandosi dei dolori che causerebbe.
“Voglio morire. Eppure nel mio cuore tutto ancora vive. Nemmeno nella morte riesco a vedere la fine di tutto, anzi: vedo altro dolore. Ciò che deve essere terminato deve finire in questa vita, non c’è altra via d’uscita.”
Ne “La casa e il mondo” Tagore mette in scena i sentimenti umani con delicatezza dando voce ad un romanticismo ormai perduto. Ho ritrovato tanto della poesia di Tagore anche nella sua narrativa: molte scene e molti dialoghi interiori mi hanno commosso per la purezza e la bellezza dell’immagine ricreata. I personaggi sono tutti ben caratterizzati ed essendo il testo scritto sotto forma di diario, possiamo direttamente entrare nella loro mente e cuore. Tra tutti ho amato Nikhil, quasi un principe moderno, fedele al suo buon cuore e al suo amore. Molto interessanti anche i personaggi secondari e le scene di vita descritte.
Consiglio “La casa e il mondo” a chi ha voglia di una lettura profonda, ricca di immagini poetiche, ma anche al lettore curioso di conoscere meglio la storia del Bengala e la vita della donna di inizio ‘900. Sarà un viaggio che non vi pentirete di aver intrapreso!
Ringrazio Fazi Editore per avermi omaggiato della copia di questo meraviglio romanzo
Ho letto questo romanzo per la tappa sul sub continente indiano della nostra challenge #ilgirodelmondoin12letture! Se cerchi altri libri ambientati in India, clicca qui.

Rabindranath Tagore – La casa e il mondo
Titolo originale: ঘরে বাইরে Ghôre Baire
Editore: Fazi – Le strade
Genere: narrativa classica
Prima edizione: 1916
Prima edizione italiana: 2020 (Fazi)
Formato: brossura
Pagine: 224 pp.,
Traduttore: Sabina Terziani
Prezzo: 18,00 euro
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