16 consigli di libri sul sud est asiatico per conoscere le culture e le atmosfere di questa zona dell’Asia ancora tutta da scoprire!
Ormai mi conoscete e sapete che una parte del mio cuore è asiatico! Ma in particolare il sud est asiatico è una zona del mondo a me molto cara perché a tre anni ho passato un mese con i miei genitori sull’isola di Bali, in Indonesia. All’epoca – tanti, ma tanti anni fa – Bali non era la meta turistica di oggi e ho avuto l’enorme fortuna di potermi confrontare e assimilare alcuni aspetti di una cultura così lontana dalla mia. In Myanmar, poi, ho ritrovato tante sensazioni che da tempo non vivevo più. Probabilmente perché in tutto il sud est asiatico si respira un’atmosfera spirituale molto particolare. Nei libri sul sud est asiatico che vi proporrò in questo articolo cercherò di farvi immergere nella natura verde e rigogliosa e farvi avvicinare alla spiritualità di questi Paesi pacifici.

Il sud est asiatico è la nostra quinta tappa per #ilgirodelmondoin12letture . Pronti a partire con noi?
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Libri per conoscere il sud est asiatico
Indonesia
Non potevo non iniziare questi consigli di libri sul sud est asiatico proprio dall’Indonesia. Questo arcipelago è un sogno ad occhi aperti, specialmente l’isola di Bali. Natura, spiritualità, archeologia si specchiano nelle onde cristalline dell’Oceano Indiano.
L’uomo tigre – Eka Kurniawan
In una piccola cittadina indonesiana, il ventenne Margio uccide Anwar Sadat, un anziano e incallito sciupafemmine. L’omicidio viene compiuto in modo insolito: Margio ha morso il collo della vittima fino a spezzarne l’osso, proprio come una tigre uccide la sua preda. Sullo sfondo di un’Indonesia moderna ma ancora radicata in tradizioni ancestrali, il romanzo conduce il lettore in un labirinto di abusi e magie, di forti pregiudizi e impulsi irrefrenabili. Con uno stile composito, vivace e ironico, l’autore ci racconta la storia di due famiglie tormentate e di Margio, giovane a cavallo tra ambiente urbano e rurale e combattuto tra due nature, quella umana e quella soprannaturale.
La danza della terra – Oka Rusmini
Una donna si ribella alle regole della casta. Vuole sposare un uomo di un’altra casta. In Indonesia, questa lega e divide sia le donne sia gli uomini. La gerarchia obbliga e costringe la gente a dividersi.
Le donne balinesi, rappresentate in La danza della terra da quattro generazioni, sono motivate da due fattori: il desiderio di essere belle e l’aspirazione di un marito di alta casta. La caparbia Telaga sfida i desideri della madre e la cultura patriarcale per sposare l’uomo dei suoi sogni, un cittadino comune. Così, in un rovesciamento delle aspettative della società, per la quale la conquista della libertà femminile avviene solo attraverso un buon matrimonio, l’emancipazione di Telaga è implicitamente definita come un movimento verso il basso. Telaga, la cui vita è controllata dall’avarizia della madre, dal rancore della suocera e dall’avidità della cognata, è causa frequente di confusione: “È questo ciò che significa essere una donna?”
Una casa a Bali – Colin McPhee
Bali è un’isola in cui si può passare in poche ore da una spiaggia di sabbia allo spettacolare bordo di un vulcano attivo a 1500 metri sul livello del mare, e in cui interi mesi di splendido sole e abbondanti piogge da dicembre ad aprile fanno del suolo un verde manto rigoglioso. Ossessionato dalla bellezza della musica gamelan, McPhee capitò a Bali agli inizi degli anni Trenta. Vi visse quasi un decennio, scoprendo una società stupefacente, in cui la cultura e le arti hanno la supremazia nella vita collettiva, e tra le arti innanzi tutto la musica.
Ritorno a casa – Chudori Leila S.
Quando la rivoluzione degli studenti infuria a Parigi, Dimas Suryo, un indonesiano esule politico incontra Vivienne Deveraux, una studentessa francese che si è unita a una manifestazione contro il governo francese. Allo stesso tempo, Dimas ha ricevuto brutte notizie da Giacarta: l’amico Hananto Prawiro è stato catturato dai soldati e dichiarato morto. Dimas si sente ansioso e nervoso. Insieme a decine di altri giornalisti e artisti, non può tornare a casa a causa del suo passaporto revocato dal governo indonesiano. Da allora, con altri esuli, aveva vagato senza uno status da Santiago a L’Avana, a Pechino e finalmente era atterrati sul suolo europeo ottenendo asilo politico in Francia.
Insieme a tre dei suoi amici, Nug, Tjai, e Risjaf, Dimas apre un ristorante di cucina etnica a Parigi, ottenendo un immediato successo ma Dimas continua a essere costantemente perseguitato dal senso di colpa per i suoi amici caduti in Indonesia o semplicemente scomparsi dopo i tragici fatti del 30 settembre 1965, quando centinaia di migliaia di persone furono uccise perché avevano la loro opinione politica dando inizio alla dittatura del presidente Suharto. Dimas si sposa con Vivienne da cui ha una figlia, Lintang, ma il giovane non può dimenticare Surti, moglie di Hananto e sua ex fidanzata, che con i suoi tre figli è perseguitata dal regime. Solo quando Lintang, la figlia di Dumas, ormai adulta, si recherà per la prima volta a Giacarta per la tesi dei suoi studi cinematografici, comprenderà a fondo la storia del padre e conoscerà il presente dell’Indonesia.
Questa terra dell’uomo – Pramoedya A. Toer
Giava, fine 1800. Minke è un giovane studente nativo di grande intelligenza, sensibilità e ambizione. Figlio di nobili, il ragazzo si muove agilmente nel mondo dei colonizzatori olandesi, ne padroneggia la lingua, i costumi. Sarà l’incontro con la bellissima Annelies, una ragazza euroasiatica di cui si innamora perdutamente, a cambiare la vita di Minke, che troverà il coraggio di abbracciare finalmente il suo mondo, il mondo dell’Indonesia, con tutta la sua bellezza e le sue possibilità, brutalità e rabbia. Memorabile, poetico, misterioso, Questa terra dell’uomo è una splendida storia d’amore, ma è anche storia della formazione di un giovane in una terra corrotta dall’oppressione politica.
Cambogia
Per i miei consigli sui i libri ambientati in sud est asiatico, ci spostiamo in Cambogia, un Paese conosciuto da tutti noi per le meraviglie archeologiche di Angkor wat e per un tempo che sembra essersi fermato
Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia – Tiziano Terzani
Testimonianza unica di un Tiziano Terzani reporter, giovane ed entusiasta, interessato ai “fatti”, che con stupore si avvicina a ogni dettaglio e crede ancora sia possibile influenzare la Storia, questo testo ricostruisce in presa diretta l’olocausto che fece della Cambogia il regno dell’orrore. I suoi reportage ci raccontano non soltanto la storia che trasformò un intero paese ma anche l’uomo che la seguì per documentarla. Da qui infatti prese corpo la svolta che lo porterà ad abbandonare ogni fiducia nell’ideologia, in cui pure aveva creduto, per iniziare un nuovo cammino di ricerca.
Nella Cambogia unico paese dell’Asia che aveva continuato a visitare per 25 anni – Terzani vedeva rappresentata nella sua essenza la tragedia del pianeta intero. “Fantasmi” è dunque un testo imprescindibile per capire le ragioni che lo spinsero a voltare le spalle al mondo e a cambiare direzione. “I cambogiani lo sanno da secoli: la vita è una ruota e la Storia non è progresso “, ricordava già allora, prima che altre guerre di invasione e altre lotte fratricide conferissero un’eco per sempre attuale alle sue parole.
L’eco delle città vuote – Madeleine Thien
Janie ha lasciato la Cambogia a undici anni. In Canada, ad attenderla, c’è il suo futuro: l’adolescenza con la madre adottiva, gli studi di elettrofisiologia, e poi l’incontro con Navin, il marito, e la nascita di Kiri. I genitori e Sopham, il fratello minore, li ha seppelliti insieme alla sua vecchia identità, la bambina che i khmer rossi chiamavano Mei. E con loro Phnom Penh, “la città alla confluenza dei fiumi” con i suoi templi luccicanti, una città vuota dopo il 17 aprile 1975, congelata nel tempo dall’assenza di vita; i campi di lavoro, dove l’Angkar li aveva confinati privandoli anche dell’identità; l’interminabile traversata via mare verso la Malesia e l’istante fatale in cui la sua mano ha lasciato quella di Sopham, per sempre.
Ma le innumerevoli anime che un uomo si porta dentro, il pralung, talvolta possono rientrare da una finestra aperta, possono essere restituite al legittimo proprietario, e quando Hiroji – il collega, l’amico – le chiede di aiutarlo a ritrovare James, il fratello scomparso in Indocina mentre infuriava la guerra, per Janie arriva il momento di riappropriarsi di una parte di sé. La Cambogia – terra di una bellezza violenta, amara – è il punto di partenza e di arrivo, il crocevia dove vanno a confluirei destini dei protagonisti in un viaggio a ritroso nella memoria, personale o collettiva.
Il silenzio dell’innocenza – Somaly Mam
“Mi chiamo Somaly; o, per lo meno, così mi chiamo adesso. Come tutti, in Cambogia, di nomi ne ho avuti parecchi. Un nome deriva da una scelta provvisoria, lo si cambia come si cambia vita se la sfortuna si accanisce contro di noi, per esempio. Ma non mi ricordo bene dei nomi che ho avuto quando ero piccola. Del resto, non ricordo quasi niente della mia prima infanzia; non so granché delle mie origini e ho ricostruito a posteriori, da vaghi ricordi, quel minimo di storia che sto per raccontarvi…”
Nata nella poverissima campagna cambogiana, dove i genitori arrivano a vendere i propri figli all’età di cinque o sei anni per pochi soldi, Somaly Mam, oggi trentacinquenne, ha vissuto parte dell’adolescenza in un bordello, in condizione di schiavitù. Violentata, picchiata e torturata, è riuscita a sottrarsi al suo destino e insieme al marito Pierre Legros ha creato nel 1997 un’associazione no-profit, la AFESIP (Agir pour les femmes en situation précaire) che dalla Cambogia, dove ha la sede principale, si è rapidamente sviluppata in Tailandia, Vietnam e Laos. Nonostante abbia subito numerose minacce, finora Somaly Mam è riuscita a salvare dalla prostituzione e dalla schiavitù migliaia di ragazze. “Il silenzio dell’innocenza” racconta la sua storia, la storia di migliaia di persone come lei, il dolore e la rabbia, ma anche la speranza che il mondo possa cambiare.
Thailandia
La Thailandia è una tra le mete preferite proprio da noi italiani perché è un bel connubio di mare e viaggio cultuale. Nei consigli di libri sul sud est asiatico ambientati in Thailandia vi propongo qualcosa di diverso dalla normale narrativa
Bangkok – Lawrence Osborne
Charles Baudelaire e Graham Greene, rispettivamente padri nobili del fláneur metropolitano e dell’occidentale incline a perdersi nel primo Oriente a disposizione, sarebbero stati entrambi fieri di quel loro imprevedibile, inclassificabile, incorreggibile erede che risponde al nome di Lawrence Osborne. Di fatto, però, il programma da cui Osborne parte stavolta ha pochi precedenti: raccontare alcuni periodi nella vita che un uomo “senza una carriera, senza prospettive, senza un soldo” decide di passare in una città scelta quasi a caso – Bangkok.
Quanto poi succede a Osborne (mangiare al ristorante No Mani, dove i clienti vengono provvisti di bavaglino e imboccati; passeggiare la notte per il mattatoio della città, fra scannatori strafatti di droghe sintetiche che massacrano animali nel modo meno pulito e indolore; ritrovarsi in una stanza con due ragazze vestite da poliziotto) è già di per sé materia per il romanzo che questo libro, in origine, era. Ma, quasi fra le dita del lettore, le storie che si intrecciano fra le pagine, e la voce che le racconta, diventano molto di più: il disperato profilo di alcuni espatriati giunti fin lì per cancellare, all’ultimo momento o quasi, tutta la loro vita precedente; l’autoscatto di uno scrittore sorpreso nel goffo, scatenato e non resistibile tentativo di innalzarsi allo stato di natura; lo schizzo di una città diversa da ogni altra, che è prima di tutto una nuova, fantasmagorica e in larga parte ancora inesplorata forma di vita.
Gli uccelli di Bangkok – Manuel Vazquez Montalbàn
In questo romanzo, Pepe Carvalho si trova in Thailandia alle prese con l’ambigua polizia locale e una banda di malavitosi cinesi che vogliono mettere le mani su una turista europea, amica sua, che si è legata a un trafficante di diamanti, colpevole di uno sgarro nei loro confronti. Un giallo d’azione che non disdegna l’ironia e la descrizione di un mondo esotico dove il male trionfa in modo subdolo e barocco. Il primo romanzo di Montalbán in cui compare il personaggio di Pepe Carvalho.
La ragazza meccanica – Paolo Bacigalupi
Bangkok: Anno Zero del crack energetico. Anderson Lake è l’uomo di punta della compagnia AgriGen Calorie in Thailandia. In incognito come amministratore di un impianto, Anderson setaccia i mercati di Bangkok alla ricerca di cibi considerati estinti, con la speranza di razziare il bottino delle calorie perdute della storia. Ed è qui che si imbatte in Emiko… Emiko è la Ragazza Meccanica, una creatura strana e meravigliosa. È una Neo Persona, non è umana: è un essere costruito in laboratorio e programmato per servire e appagare gli appetiti di un uomo d’affari di Kyoto, ora abbandonata nelle strade di Bangkok. Per alcuni creature senz’anima, per altri addirittura demoni, le Neo Persone sono schiavi, soldati e giocattoli per i ricchi, in un agghiacciante futuro prossimo in cui le aziende caloriche dominano un pianeta minacciato dagli oceani, l’età del petrolio è finita e gli effetti collaterali delle malattie portate dall’ingegneria genetica si diffondono ormai in tutto il mondo.
Vietnam
Tutti noi abbiamo davanti agli occhi le dolorose e crudeli immagini della guerra del Vietnam. Questo meraviglioso Paese soffre ancora delle profonde cicatrici inflitte durante la guerra. Nei libri sul sud est asiatico ambientati i Vietnam si ritrova quel dolore e voglia di riscatto di un popolo profondamente ferito
La principessa e il pescatore – Minh Tran Huy
Un amore perduto è l’emblema della caducità delle cose, della malinconia che avvolge la loro natura temporanea. L’incontro con Nam, giovane in fuga dalla sua terra, spinge la protagonista Lan a confrontarsi con il proprio paese d’origine, quello in cui non è nata – lei, francese benestante – ma dal quale vengono i suoi familiari, esuli della diaspora seguita alla guerra d’Indocina. Le tradizioni apprese dall’amatissima nonna, il rigore e la determinazione dei genitori nell’integrarsi con successo in un paese straniero, la tenacia di Nam nel guadagnarsi la cittadinanza francese, la bellezza e crudeltà del Vietnam, la vergogna di non aver dovuto lottare e avere, ugualmente, tutto: sono i tratti della storia di coloro che oscillano tra mondi diversi, non per scelta ma per fatale accadimento.
In un’atmosfera sospesa tra autobiografia e finzione, dove le leggende popolari sono cornice e strumento di interpretazione della vita, Lan diventa il paradigma del disagio della second generation nel rapporto con le origini. Lo stile preciso e garbato della Huy scardina i luoghi comuni sull’identità culturale e sulla riscoperta delle radici. “Il mondo l’avevo conosciuto in francese, leggevo in francese, pensavo in francese. [… ] Si poteva davvero parlare di “radici” quando queste erano state recise il giorno stesso in cui ero venuta al mondo a Clamart?”. Sì, perché la forza del passato è una radice feconda che segna il volto per sempre.
L’eco delle risaie – Anna Moi
Attraverso brevi testi delicati ed eleganti, la scrittrice vietnamita Anna Moï racconta la ricerca della felicità di una donna e di un popolo che hanno subito le crudeli ferite della guerra. Due sono le vie che ha scelto per questo fine: il canto e un percorso spirituale radicato nell’antico sapere orientale dell’unione tra mente e corpo. “L’eco delle risaie” è quasi un manuale di saggezza orientale, sempre alleggerito da un’ironia che concorre al distacco dall’effimera realtà terrestre. Un distacco che non impedisce all’autrice di vedere la bellezza del suo paese e della sua gente.
Saigon e così sia – Oriana Fallaci
“Saigon e così sia”, dal titolo di un famoso articolo di Oriana Fallaci pubblicato da “L’Europeo” nel maggio 1975, raccoglie per la prima volta in volume i reportage dal Vietnam del Nord e dalla Cambogia (1969-1970), alcune celebri interviste ai protagonisti di quel conflitto e lo straordinario resoconto della caduta di Saigon. Come scrive Ferruccio de Bortoli nella Prefazione, “è l’ideale continuazione di “Niente e così sia”, un diario preciso, un racconto fedele. Che comincia con una delusione, cocente. Con la sensazione, dolorosa (quando Oriana sbarca ad Hanoi), che quel Paese avvolto in ‘un silenzio disumano’ fosse molto diverso dall’immagine eroica e antimperialista che ne aveva gran parte dell’Occidente, e che aveva sedotto anche lei”.
Quest’opera molto attesa, alla cui preparazione la Fallaci aveva messo mano più volte, ancora nei mesi precedenti la sua scomparsa, completa l’eccezionale testimonianza della guerra nel Sud-Est asiatico. È il governo comunista di Ho Chi Minh a invitare Oriana, nel 1969, dopo i reportage dal Vietnam del Sud pubblicati da “L’Europeo” e tradotti nel mondo intero. La Fallaci incontra il generale Giap, parla con le giovani donne impegnate nella difesa antiaerea, intervista due prigionieri americani. Così come nel Sud aveva condannato la politica estera della Casa Bianca, qui sarà la prima a esprimere posizioni critiche su un regime immobile, cupo, “chiuso a chiave in muraglia ideologica”.
Malesia
Al nome Malesia associo quasi in automatico Sandokan e le tigri malesi. Ma nei seguenti consigli di libri sul sud est asiatico ambientati in Malesia, avrete modo di conoscere anche altri aspetti di questo esotico Paese
Tutto il giorno è sera – Preeta Samarasan
Siamo all’inizio degli anni Ottanta, in Malesia. I Rajasekharan hanno appena messo alla porta la domestica Chellam per un non ben precisato crimine. Ma alla causa di questo allontanamento si accavallano ben presto altri interrogativi: in che circostanze è morta Paat, la nonna matriarca? Perché l’amata nipote Urna è partita improvvisamente per andare a studiare a New York, senza nessuna intenzione di tornare indietro? Cos’ha visto davvero la piccola Aasha? Perché sua madre Vasanthi ce l’ha a morte col marito? Per rispondere a tutte queste domande il romanzo scava nel passato della famiglia, da quando i Rajasekharan si stabilirono a Ipoh, nella “Big House”, una prestigiosa ex casa coloniale. Tutto iniziò quando Raju, tornato dagli studi di legge a Oxford, decise di sposare una vicina di casa bellissima ma di umili origini.
Il giardino delle nebbie notturne – Twan Eng Tan
Sopravvissuta durante la Seconda guerra mondiale alle torture in un campo di prigionia giapponese, nel quale ha però perso la vita la sorella, Yun Ling Teoh ha studiato legge a Cambridge e dedicato molti anni a perseguire i criminali di guerra. Ma ora ha bisogno di fermarsi, e il luogo migliore per farlo è sugli Altopiani di Cameron, in Malesia, tra le piantagioni di tè di un vecchio amico di famiglia. Ed è lì che scopre l’esistenza di un giardino, il cui proprietario e creatore è l’enigmatico Aritomo, un esule dal Giappone che un tempo ha ricoperto il ruolo di capo-giardiniere al servizio dell’imperatore.
Nonostante i sentimenti di odio nei confronti dei giapponesi – o forse proprio per questa ragione – Yun Ling chiede ad Aritomo di realizzare un giardino in memoria della sorella, ma l’uomo rifiuta e le propone invece di lavorare per lui come apprendista, fino a quando non sarà lei stessa in grado di disegnare un giardino. Con il passare dei mesi, Yun Ling stabilisce suo malgrado un legame con il suo sensei e apprende la filosofia di un’arte millenaria che ha come scopo quello di riprodurre sulla terra il paradiso. E mentre da fuori giungono gli echi della guerriglia, anche in quel luogo di pace non mancano conflitti, segreti e misteri da affrontare.
Birmania
Prima di partire per il mio viaggio in Birmania ho fatto qualche ricerca su romanzi ambientati in questo meraviglioso Paese. Perciò per i libri sul sud est asiatico ambientati in Myanmar vi rimando all’articolo qui sotto!
Questa è stata la mia personale selezione di libri sul sud est asiatico per poter permettere di viaggiare tra la giungla lussureggiante e farsi avvolgere dalla spiritualità di questi meravigliosi Paesi! Se avete altri libri da suggerire, fatemelo sapere nei commenti!
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