Narrativa straniera, Recensioni
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“E l’asina vide l’angelo” di Nick Cave

Nick Cave - E l'asina vide l'angelo

Recensione del libro “E l’asina vide l’angelo” di Nick Cave. Una rockstar a colloquio con la letteratura affronta le sue visioni più cupe e nascoste.

I fantasmi di Nick Cave sono le ombre oscure che abitano l’anima di ognuno di noi, aggirandosi al suo interno veloci e testarde, per riemergere quando meno ce lo aspettiamo. Pensieri fatti di notte ma anche di luce, in cui la speranza colloquia con la violenza più bieca distruggendo ogni tipo di volontà di sognare. Ne “E l’asina vide l’angelo” tutto questo si fa narrazione visionaria, costruzione di mondi paralleli.

Libro cult e underground, per molto tempo ricercato dagli amanti di una certa sottocultura che si esprimeva nella cosiddetta “Generazione X”, nello specifico, quei ragazzi e quelle ragazze che, a cavallo fra la metà degli anni Sessanta e gli anni Ottanta (ma anche buona parte dei Novanta), provarono enorme sfiducia nella realtà che li circondava e nelle istituzioni.

Questo romanzo interiorizza le delusioni di Cave verso il suo tempo descrivendo la parabola profetica del piccolo Euchrid Eucrow, affetto da mutismo, il quale inizia una propria crociata contro la setta degli ukuliti, comunità di fanatici religiosi rozza e gretta, animata da una religiosità malata, che distorce l’ispirazione biblica.

Euchrid è l’emblema della marginalità, della forza della diversità che si scaglia con altrettanta ferocia contro persone accecate dall’ignoranza. Una sorta di antieroe dei nostri tempi armato di Bibbia e di visioni mistiche con le quali intreccia dialoghi serrati. E’ lo stesso Cave, personaggio controcorrente della musica rock, la cui poetica è sempre stata animata da una grande passione per il testo sacro.

“E l’asina vide l’angelo” coglie le amarezze e le contraddizioni di un’epoca ma è anche una favola oscura sulla crescita di un ragazzino isolato dal mondo perché visto come lontano da qualunque standard di normalità. Condizione che appartiene a molti di noi ancora oggi e che sembra, nella Storia, non cancellarsi mai.

Conclusioni

La scrittura di Cave tiene sempre desta la lettura. Squarcia la mente, coglie gli aspetti grotteschi e visionari della realtà per farne un racconto intriso di suggestioni metafisiche e religiose figlie di una disperazione personale alla ricerca della sua pace interiore. E questo libro lo dimostra, grondando sangue e luce da ogni pagina.

  • Traduttrice: Francesca Pè
  • Editore: Sur
  • Collana: BigSur
  • Anno edizione: 2020
  • In commercio dal: 4 marzo 2020
  • Pagine: 426 pp., Brossura
  • Prezzo: 20 euro

Parola-Segnalibro: #perdizione.

Un ascolto/un’opera d’arte: Nirvana – In Bloom (1991); Caravaggio – Sacrificio di Isacco (1603).

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