24 consigli di libri sull’Estremo Oriente per conoscere attraverso la lettura la Cina, la Corea e il Giappone
L‘Estremo Oriente è per me casa! Ho dedicato una buona parte della mia vita allo studio del Giappone e della sua cultura. E ovviamente non si può parlare di Giappone senza dedicarsi anche alla Cina e alla Corea! Questa volta mi trovo in difficoltà nello scegliere dei libri sull’Estremo Oriente da consigliarvi perché la letteratura è vasta e solo per il Giappone potrei suggerire un centinaio di libri. Quindi ho fatto una scelta: in questo articolo troverete dei romanzi che a mio parere sono i più adatti per avere un assaggio della letteratura estremo orientale (specialmente per l’area Giappone).

L’Estremo Oriente è la nostra sesta tappa per #ilgirodelmondoin12letture . Pronti a partire con noi?
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Libri sull’Estremo Oriente
Contenuti
Cina
La Cina è un Paese ENORME ricco di storia, etnie diverse e una cultura millenaria. Ma la Cina, dal secolo scorso, sta vivendo enormi cambiamenti. Un capitolo doloroso della storia cinese è stato il periodo della Rivoluzione Culturale di Mao Zedong. Un altro filone che troviamo spesso nella letteratura cinese contemporanea è dato dagli autori sino-americani i quali parlano di come la loro famiglia sia riuscita ad arrivare in America o delle enormi differenze culturali tra le due realtà. Bene, iniziamo questo viaggi nei libri sull’Estremo Oriente con la Cina!
I romanzi di Lisa See
C’è un’autrice che adoro profondamente per i suoi libri ambientati in Estremo Oriente: Lisa See. Questa scrittrice sino-americana riesce a trasportarmi nelle lontane atmosfere cinesi e a proporre sempre trame molto interessanti e coinvolgenti. Tra i suoi libri, in particolare, consiglio:
Fiore di neve e il ventaglio segreto
Nella Cina del XIX secolo, quando mogli e figlie avevano i piedi bendati e vivevano in uno stato di isolamento quasi totale, le donne di una remota contea dell’Hunan ricorrevano a un codice segreto per comunicare tra loro e si scambiavano lettere tracciate a pennello sui ventagli o messaggi ricamati sui fazzoletti, e inventavano racconti, sfuggendo così alla propria reclusione per condividere speranze, sogni e conquiste. E uno di quei ventagli porta ancora il segreto del tragico equivoco che ha amaramente segnato un legame lungo una vita, quello tra Giglio Bianco e Fiore di Neve, la sua laotong, l’amica del cuore. Ora, ottuagenaria e tormentata dai rimorsi, Giglio Bianco ripensa al proprio passato e a Fiore di Neve, scomparsa ormai da molti anni. Prima di morire desidera onorare l’amica raccontandone la storia, rivelando la verità…
La ragazza di giada
Cina, XVII secolo. Peonia ha quasi sedici anni e come tutte le ragazze della sua età è già stata promessa in sposa dalla famiglia a un uomo di cui lei ignora tutto, persine il nome. Per il suo sedicesimo compleanno il padre uomo illuminato, per il suo tempo, che desidera per la figlia una formazione culturale completa, al di là delle condizioni di segregazione in cui essa vive – le regala una rappresentazione teatrale di un classico della letteratura cinese di epoca Ming: Il padiglione delle peonie, nella cui trama sembra rispecchiarsi il destino della ragazza.
L’opera infatti racconta di una fanciulla che si lascia morire per amore pur di non accettare un matrimonio combinato. Proprio la sera della rappresentazione, Peonia incrocia lo sguardo di un giovane di cui si innamora a prima vista, riuscendo poi a incontrarlo fortunosamente altre tre volte. Ma il suo destino è segnato: dovrà sposare l’uomo che la famiglia ha scelto per lei. E anche Peonia, come la sua eroina, sceglie di lasciarsi morire per amore…
La valle delle meraviglie – Amy Tan
E’ una storia di donne unite dal sangue e dalla storia quella raccontata da Amy Tan in La valle delle meraviglie. Violet è la figlia di Lulu, un’americana single che decide di aprire una casa del piacere destinata a clienti di lusso nella Shangay dei primi del Novecento. E’ qui che incontra Lu Shing, un famoso pittore erede di una ricca famiglia cinese. Inizia così un’avventura tra la Cina e San Francisco nelle case di piacere più famose dell’epoca e alla ricerca di un misterioso dipinto che potrebbe svelare alla protagonista qualcosa di più della sua famiglia. Dopo Il circolo della fortuna e della felicità, Amy Tan racconta ancora una volta il cuore delle donne, al di là delle differenze, al di là dei vincoli culturali e morali e lo fa con un affresco storico e sensuale che resta sulle pagine come memoria indimenticabile.
Sino a quattordici anni Violet vive come una qualunque ragazzina, sentendosi poco amata dalla madre e con le paure e i vizi di ogni coetanea. Tutto cambia però il giorno che un amante di Lulu la rapisce per farla diventare cortigiana in un’altra casa del piacere. E’ allora che la ragazzina si rende conto del fardello familiare che porta e che dovrà, suo malgrado, ereditare. Tra delusioni, amori e infinite amarezze, Violet riuscirà a sopravvivere grazie all’amicizia con un’altra donna, la dolce Zucca Magica. Poi la memoria, i ricordi, il passato e suo padre e sua madre torneranno a bussare alla sua porta tramite un dipinto, sconosciuto ma bellissimo che trasformerà la vita della ragazza.
Balzac e la piccola sarta cinese – Sijie Dai
La storia di questo libro racconta di come la lettura, grazie alla segreta malia di una misteriosa, preziosissima valigia di libri occidentali proibiti, riesca a sottrarre due ragazzi, colpevoli soltanto di essere figli di “sporchi borghesi”, a svariate torture e permetta anche a uno di loro di conquistare la “Piccola Sarta cinese”. Così, pur vivendo in mezzo agli orrori della rieducazione, i due ragazzi e la Piccola Sarta scopriranno, in virtù di qualche goccia magica di Balzac, che esiste un mondo fatto di pura, avventurosa bellezza. Attraversando, nel frattempo, rocambolesche avventure.
Cigni selvatici. Tre figlie della Cina – Jung Chang
Questo è di sicuro uno tra i libri sull’Estremo Oriente ambientato in Cina più famosi ed apprezzati specialmente per comprendere meglio la condizione femminile.
La storia vera di “tre figlie della Cina” (l’autrice, sua madre, sua nonna) le cui vite e le cui sorti rispecchiano un secolo di storia cinese, un tempo di rivoluzioni, di tragedie e di speranze: dall’epoca dei “signori della guerra” all’occupazione giapponese e poi russa, dalla guerra civile tra i comunisti e il Kuomintang alla lunga Marcia di Mao e alla Rivoluzione Culturale. Allevata come una “Guardia rossa”, Jung Chang raccoglierà infine l’eredità di dolore e di speranza di sua nonna e di sua madre, opponendosi al regime, che le deporterà i genitori in un campo di rieducazione e la esilierà ai piedi dell’Himalaya, fino all’insperata occasione di espatrio, nel 1978, verso l’Inghilterra.
I libri di Mo Yan
Tra i consigli di libri sull’Estremo Oriente non poteva mancare il vincitore del Nobel per la letteratura 2012 Mo Yan.
Sorgo Rosso
Un affresco fiammeggiante di storia cinese, dagli anni Trenta agli anni Settanta, raccontati da un giovane della provincia che ripercorre i drammi, gli amori, i lutti della propria famiglia. Un romanzo che per la sua forza mitica e immaginativa è stato avvicinato a “Cent’anni di solitudine”.
I quarantuno colpi
Per espiare i suoi peccati e pervenire, attraverso l’adesione al buddhismo, alla suprema saggezza, il giovane Luo Xiaotong racconta, costantemente distratto dall’arrivo di una fantasmagoria di persone e dalla rutilante Sagra della carne che si sta organizzando all’esterno del tempio, la propria vita al Grande monaco Lan. È in primo luogo la storia della rovina della sua famiglia, con il padre che, dopo essere scappato con un’altra donna, torna a casa pentito ma finisce per uccidere la moglie quando scopre che è diventata l’amante di Lao Lan, il capo villaggio.
Ma è al contempo, e soprattutto, la testimonianza del degrado morale che ha comportato il passaggio, in Cina, dall’economia socialista a quella di mercato. Il mito della prosperità ha trasformato la macellazione, un’attività tutto sommato artigianale e tradizionale alla base dell’economia del posto, in una carneficina industriale che non si ferma nemmeno davanti a metodi illegali e atrocemente crudeli. E Luo Xiaotong, benché ancora bambino, è parte attiva in questo processo, perché l’idea di rendere accessibile a tutti la carne, di cui è patologicamente ingordo, gli stimola uno spirito imprenditoriale che fa di lui l’eroe della zona, osannato come un santo, elevato a divinità.
Ma quando la madre muore, il padre finisce in prigione e la fabbrica è messa sotto processo per frode, è costretto a vagare per le campagne chiedendo l’elemosina. Nel momento in cui però trova i proiettili di un vecchio mortaio nasce in lui il desiderio di vendetta nei confronti di Lao Lan, l’artefice dell’arricchimento degli abitanti (oltre che della sua rovina). Partendo da suoi temi fondanti – la fame, il sesso, la mutazione della società contadina e lo stravolgimento dello stato di cultura e natura che ha comportato -Mo Yan inscena, con ironia e senso del grottesco, l’esito della modernizzazione cinese, carnevalesco contrappasso di un pauperismo estremizzato dalle dissennate politiche maoiste.
Tai Pan – James Clavell
Intorno alla metà del XIX secolo, Hong Kong è solo un porto naturale abitato da poveri pescatori. Ma Dirk Struan, capo di una delle maggiori compagnie mercantili operanti in Estremo Oriente, intuisce che quel pezzetto di terra battuta dai tifoni potrà diventare la base per l’espansione commerciale inglese in Asia. E’ un uomo coraggioso, tagliato per il comando, rispettato dai cinesi che lo chiamano Tai-Pan, signore assoluto. Per realizzare il suo sogno, però, dovrà affrontare nemici senza scrupoli in una lotta implacabile. Una storia di passioni e violenze, ma anche l’epopea di un’epoca che vide l’inizio del declino del Celeste Impero e la nascita della colonia più ricca d’Oriente.
Il sogno della camera rossa – Tsao Chan
Tra i libri sull’Estremo Oriente non potevo non menzionare questo romanzo. “Il sogno della camera rossa” è per chi ha voglia di cimentarsi con uno dei romanzi classici della letteratura cinese. Non sarà una lettura facile, ma sicuramente vi trasporterà nelle atmosfere di una Cina ormai lontana.
Un libro che nella Cina del 1765 riuscì a raccontare l’amore tra gli adolescenti; un libro che mise in scena idee che fondono pietre per riparare la volta celeste, fiori che promettono di restituire in forma di lacrime l’acqua con la quale sono stati coltivati, bambini che nascono con in bocca una giada. Questo libro, considerato uno dei massimi capolavori della narrativa cinese della dinastia Ching, è “Il sogno della camera rossa”. Con i suoi circa 450 personaggi che ruotano intorno al destino di Pao-yu, di sua cugina Tai-yu e di Po-ch’ai, in un mulinare continuo di sortilegi che attingono alla tradizione taoista, al sogno e all’allegoria metafisica, questo libro enciclopedico e commovente è un esempio di narrazione unica nel suo genere.
Corea
Passiamo ora ai consigli di libri sull’Estremo Oriente riguardanti la Corea. La penisola coreana è forse meno conosciuta rispetto alla Cina e al Giappone. Ma la sua letteratura contemporanea è davvero interessante. Troviamo sia romanzi di richiamo agli orrori delle guerre, sia romanzi che affrontano le difficoltà della società d’oggi. Non mancano anche i romanzi a carattere storico (i Coreani sono molto fieri ed orgogliosi del loro passato)
La moglie coreana – Min Jin Lee
Nella Corea degli anni ‘30 una giovane donna abbandonata dall’amante, da cui aspetta un figlio, sposa per convenienza un uomo che la porterà verso una vita nuova in Giappone. Così comincia questa luminosa, straordinaria storia, una potente meditazione su ciò che gli immigrati sacrificano pur di avere un posto nel mondo.
La danzatrice di Seul – Kyung – Sook Shin
Seul, 1890. È solo una bambina orfana, Yi Jin, quando arriva come serva alla corte Joseon, ma c’è qualcosa in lei che smuove il cuore della regina. È per questo, per la sua fragilità di uccellino e la delicatezza del suo viso, che diventa oggetto di un amore quasi materno, e le viene concesso il privilegio di imparare una delle arti più amate a corte, la danza. Negli anni, Yi Jin diventa la danzatrice più apprezzata e famosa di tutta la Corea: con ogni movimento del corpo sembra in grado di compiere una magia. Quando un diplomatico francese visita la corte – sono gli ultimi, fulgidi anni della dinastia Joseon, che di lì a poco l’invasione giapponese avrebbe spazzato via – osserva rapito la magnificenza di questa cultura al culmine del suo splendore.
E, vedendo Yi Jin che interpreta la Danza dell’oriolo a Primavera, resta inevitabilmente stregato: pur sapendo che le danzatrici appartengono alla corte, chiederà al re di portarla con sé in Francia e sposarla. Il permesso è accordato, e per Yi Jin comincia un viaggio incredibile: quello della prima donna coreana che abbia mai messo piede sul suolo europeo. Yi Jin conoscerà Parigi nel pieno della Belle Epoque, ma si scontrerà anche con una cultura completamente diversa, che non riuscirà mai a vedere in lei altro che un’esotica meraviglia…
La vegetariana – Han Kang
Per i miei consigli di libri sull’Estremo Oriente, con un piccolo ghigno malefico, ho inserito anche questo romanzo.. l’aggettivo giusto per descriverlo è “inquietante”!
«È tutt’altro che un’opera ascetica: è un romanzo pieno di sesso ai limiti del consenziente, di atti di alimentazione forzata e purificazione – in altri termini di violenza sessuale e disordini alimentari, mai chiamati per nome nell’universo di Han Kang … Il racconto di Han Kang non è un monito per l’onnivoro, e quello di Yeong-hye verso il vegetarianesimo non è un viaggio felice. Astenersi dal mangiare esseri viventi non conduce all’illuminazione. Via via che Yeong-hye si spegne, l’autrice, come una vera divinità, ci lascia a interrogarci su cosa sia meglio, che la protagonista viva o muoia. E da questa domanda ne nasce un’altra, la domanda ultima che non vogliamo davvero affrontare: “Perché, è così terribile morire?”». (The New York Times)
Bianca come la luna – Sok-Yong Hwang
La principessa Bari è una sciamana e appartiene al mito. Nella leggenda coreana è la settima figlia femmina che viene ripudiata dal re suo padre e gettata in un fiume: il nome Bari significa, appunto, “abbandonata”. Ma, una volta adulta, sarà proprio la ragazza a salvare la famiglia i cui membri si sono ammalati di un morbo misterioso e, dopo un lungo viaggio, a trovare l’acqua della vita e a guarire i suoi famigliari. Ma Bari è anche una giovane donna che fra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila, dalla Corea del Nord devastata dalla carestia dove i cadaveri scivolano nelle acque del fiume Tuman e le strade sono piene di disperati alla ricerca di cibo, fugge prima in Cina e poi a Londra.
Anche lei come l’omonima principessa nasce in una famiglia di sole femmine, anche lei viene abbandonata dalla madre e salvata dalla nonna che la protegge e le dà il nome della leggendaria principessa. Con la nonna instaura il legame affettivo più importante e da lei eredita i poteri sciamanici, che l’aiuteranno ad affrontare il mondo. Bari possiede infatti un dono: è in grado di avere visioni del passato delle persone e di entrare in contatto con le anime dei morti. Quando è ormai adolescente, dopo la dispersione della sua famiglia e la morte di molti dei suoi membri, è costretta a partire su una nave di clandestini alla volta dell’Europa.
Come l’acqua sul fiore di loto – Sok-yong Hwang
Come acqua sul fiore di loto è un romanzo delicato e struggente del romanziere sudcoreano Hwang Sok-yong. La storia è piena di vittime senza nome, di persone costrette a lasciare la propria casa a causa della guerra, della fame, della religione e delle difficoltà economiche. Lo scrittore coreano Hwang Sok-yong, con il suo nuovo romanzo, ci racconta la storia di una di queste persone. Lei si chiama Shim Chong, ed è una donna in fuga dal passato. Attraversa i continenti alla ricerca di una felicità che non ha mai conosciuto. Da piccola Shim Chong è stata venduta dal padre a un uomo ricco che la prende in sposa.
Cambia nome in Lenhwa, che significa fiore di loto, e inizia una nuova vita. Conosce il sesso e vive la sua giovinezza accanto ad un uomo anziano. Quando il marito muore, lei inizia a viaggiare. Vive numerose esperienze, lavora come geisha e come donna di compagnia nelle sale da the. E’ un cammino di continua scoperta, quello di Shim Chong. Impara i segreti del the, le fasi della coltivazione. Vive e si innamora. Nel percorso conosce numerose persone, viene aiutata da altre donne che si prendono cura di lei. Impara che la sessualità può assumere forme differenti ed essere usata con coscienza e dignità. Hwang Sok-yong in Come acqua sul fiore di loto, racconta una storia delicata, in cui una protagonista di altri tempi si muove con grazia e bellezza in un difficile mondo moderno.
Le origini del male – You-jeong Jeong
Huy-min ha ventisei anni e vive con sua madre e col fratello adottivo Hae-jin all’ultimo piano di un residence nella moderna periferia di Seul. Da quando suo padre e il suo fratello maggiore sono morti in un incidente d’auto, Huy-min è costretto a tenere a bada i suoi attacchi di epilessia prendendo alcuni psicofarmaci. Ma la terapia ha le sue controindicazioni: emicranie, acufene, attacchi d’ira e vuoti di memoria.
Ecco perché, quando una mattina Hyu-min si sveglia nel suo letto completamente ricoperto di sangue, cade preda del terrore.
Della serata precedente ricorda solo di essere uscito a correre, sgattaiolando fuori dalla sua stanza senza farsi vedere da sua madre. Ma che diavolo è successo dopo? Mentre il suo cervello è a mille, Huy-min scende le scale e s’imbatte in uno spettacolo ancora più raccapricciante: il corpo inerme di sua madre è riverso al centro del salone, con la gola tagliata.
“Le origini del male” di You-jeong Jeong è una discesa negli inferi della mente, un’esplorazione in profondità alle radici dei nostri istinti più terribili.
Prenditi cura di lei – Kyung-Sook Shin
Un pomeriggio qualsiasi in una stazione della metropolitana di un paese orientale una coppia di anziani si precipita verso il treno appena arrivato. L’uomo, la borsa della donna in mano, riesce a malapena a salire in carrozza. Non appena si volta, però, scopre con sgomento che i suoi occhi non vedono più la camicetta celeste, la giacca bianca e la gonna beige a pieghe della moglie. Della donna non vi è più traccia. Sparita, letteralmente inghiottita dalla folla. Così Park So-nyo, 69 anni, minuta, capelli argentati con permanente, scompare, senza denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della metropolitana di Seul. È arrivata nella grande città dal suo piccolo paese di campagna per il solito pellegrinaggio alle case dei figli. Ora, però, la sua scomparsa è per i figli non soltanto fonte di angoscia e di grave preoccupazione, ma anche di rimorsi e di sensi di colpa.
Giappone
Ora viene la nota dolente.. I libri sull’Estremo Oriente ambientati in Giappone!!!! Potrei consigliarvi davvero di tutto e di più. Ma ho ragionato molto su quali libri meglio di altri possono dare una prima immagine del Giappone a chi non lo conosce. Per questo non troverete nomi noti come Murakami e la Yoshimoto, ma romanzi con più atmosfere tradizionali.
Guanciale d’erba – Natsume Soseki
Natsume Soseki è considerato da tutti come il primo vero romanziere del Giappone moderno. Nei suoi romanzi viene raccontato un Giappone in cambiamenti, ma allo stesso tempo voglioso di restare fedele alle sue tradizioni più antiche.
Un giovane artista, pittore e poeta, si avventura per un ameno sentiero di montagna di un piccolo villaggio giapponese. Lungo il cammino, in un’atmosfera incantata, incontra viandanti solitari, contadini, paesani, nobili a cavallo e ogni specie d’umanità, finché, sorpreso della pioggia, si rifugia in una piccola casa da tè tra i monti. Qui, dalla dolce voce della vecchia tenutaria, apprende la storia della fanciulla di Nakoi, che ebbe la sfortuna di essere desiderata da due uomini e di andare in sposa a quello che lei non amava. Il giorno in cui partì, il suo cavallo si arrestò sotto il ciliegio davanti alla casa del tè e dei fiori caddero come macchie sul suo candido vestito.
Il paese delle nevi – Kawabata Yasunari
Il paese del titolo è il paradiso terrestre sulla costa occidentale della maggior isola del Giappone, dove sorgono terme squisite, e delicati luoghi di villeggiatura. È questa la scena su cui si dipana la storia di Shimamura, ricco e raffinato esteta, e Komako, geisha delle terme. Komako fa parte di una categoria di geishe assai diversa da quella di città: le cortigiane del paese delle nevi non potranno mai diventare famose musiciste o danzatrici. Il loro destino è quello di maturare tra gli incanti e la corruzione di quel luogo appartato, dedito alla ricerca del riposo perfetto. Quello dei protagonisti è quindi un incontro d’amore elusivo e precario.
Rashomon e altri racconti – Akutagawa Ryunosuke
Pochi autori hanno saputo rappresentare, come Akutagawa, lo spirito e la mentalità del popolo giapponese. Capace di fondere, nei suoi primi racconti, temi tradizionali e inquietudini moderniste, in seguito Akutagawa si è rivolto alla propria vita per trarne il materiale per testi struggenti e drammatici. Da Rashomon e Nel bosco – da cui Kurosawa avrebbe ricavato uno dei suoi film più celebri – fino a Vita di uno stolto e Il registro dei morti, i racconti di Akutagawa dipingono, con uno stile terso e dolente, un universo in cui l’uomo è costantemente minacciato dalla povertà, dalla follia, dall’avidità, dalla morte, ma in cui, improvvise, possono balenare la bellezza e la speranza. Il risultato è un’opera complessa e sfumata la cui superficie smaltata e rilucente cela una sostanza amara, satirica, incredibilmente moderna.
La virtù femminile – Harumi Setouchi
Dopo essere stata acquistata dalla più famosa okiya (casa di geishe) di Kyoto, Tami diventa una delle più ricercate geishe giapponesi, ammirata e amata da nobili, industriali, uomini politici. Tami ama i kimono dalle falde larghe che si agitano “come una marea che si ritiri da una spiaggia”, ama truccarsi come “una marionetta del Bunraku” e ubbidire ai riti più sottili della sua arte, ma non esita a fuggire con il suo amante a Hollywood, a vestirsi all’occidentale, a gettarsi tra le braccia di una giovane ereditiera americana, a invaghirsi di un giovane studente a Parigi e, infine, a ritirarsi in un piccolo tempio tra i boschi di bambù di Saga e, col nome di Loto della Saggezza, condurre una rigorosa vita monacale e lasciare ancora nutrirsi alla fiamma del desiderio soltanto i suoi bellissimi occhi.
Shogun – James Clavell
Personalmente reputo “Shogun” il miglior romanzo storico ambientato in Giappone. Basato su fatti storici reali, Clavell è riuscito a ricreare a pieno le atmosfere feudali giapponesi e allo stesso tempo una storia così avvincente.
Partito alla volta dell’Oriente per il monopolio olandese del commercio con Cina e Giappone, John Blackthorne, comandante dell’Erasmus, si ritrova costretto da una tremenda tempesta al naufragio in un villaggio di pescatori nel Giappone feudale del XV secolo. In un mondo sconosciuto e lontano, Blackthorne deve trovare il modo di sopravvivere. Grazie al suo coraggio, che lo condurrà sulla via dei samurai, con il soprannome di Anjin (il navigatore) diventerà il fido aiutante dello Shogun e nella sua ascesa al potere conoscerà l’amore impossibile per la bella e ambigua Mariko.
Neve sottile – Junichiro Tanizaki
Nel 1942 il governo giapponese imponeva la censura su “Neve sottile,” il romanzo che Junichiro Tanizaki stava pubblicando a puntate su una rivista: nelle sue pagine la guerra, minacciosa e inarrestabile marea, suscitava nei personaggi sgomento e preoccupazione, non il fervore dell’allineamento. Tanizaki era ben lontano dall’urgenza degli eventi: nella storia di quattro sorelle di Osaka, degli equilibri e squilibri affettivi che giocano in seno alle famiglie, straordinaria è l’intensità dell’esperienza psicologica; mai il racconto si aggiusta nei limiti angusti di una cronaca. Ma c’è di più. Il confronto fra il modello occidentale e le antiche tradizioni nipponiche si fa materia e motivazione delle scelte, emblema dei destini personali. “Neve sottile” è il grande romanzo della maturità di Tanizaki: nelle sue pagine l’erotismo delle prime e delle ultime opere si arricchisce fino a una profonda ricognizione dell’esistenza umana.
Le quattro casalinghe di Tokyo – Natsuo Kirino
La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell’ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l’ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne. È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all’indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell’aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere!
Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell’ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l’hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d’immondizia.
Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori 1 – Lian Hearn
In un Giappone medievale mitologico, il giovane Takeo cresce in seno a una comunità pacifica che condanna la violenza ma che sarà massacrata dagli uomini di Iida, il signore del clan dei Tohan. Takeo è salvato dal nobile Shigeru, del clan degli Otori, si troverà al centro delle lotte sanguinarie tra i signori della guerra e dovrà arrendersi al proprio destino. Ma chi è davvero Takeo? Contadino, nobile o assassino? Da dove arrivano i suoi prodigiosi poteri? In un mondo fuori dal tempo, dominato da codici d’onore e da rigidi rituali di una tradizione millenaria, Takeo incontrerà per la prima volta l’amore: dovrà forse scegliere tra quest’amore, la sua devozione al nobile Shigeru e il suo desiderio di vendetta? La sua ricerca lo condurrà fino alla fortezza di Inuyama, a camminare sul “pavimento dell’usignolo”. Ma quella notte l’usignolo canterà?

Un approfondimento sui libri sull’Estremo Oriente per conoscere meglio la cultura Giapponese
Questa è stata la mia personale selezione di libri sull’Estremo Oriente! Spero che questi consigli di letture vi faranno conoscere meglio questi Paesi lontani, ma affascinanti. Se avete altri libri da suggerire, fatemelo sapere nei commenti!
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