Narrativa straniera, Recensioni
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“Il muro” di John Lanchester

Il muro

Recensione del libro “Il Muro” di John Lanchester. Un romanzo distopico sul rapporto difficile fra se stessi e l’altro da sé.

Dietro la barricata

Non è semplice mettersi nei panni degli altri. Il più delle volte si evita di farlo, cercando di mantenere la distanza fra noi e le loro vite. Come accade sempre più spesso al giorno d’oggi, sebbene la comunicazione sia molto più semplice e permetta di avere a che fare con persone lontanissime da noi. Problema che viene affrontato di petto e con grande partecipazione emotiva dal libro “Il muro” di John Lanchester. Un romanzo distopico sul rapporto difficile fra se stessi e l’altro da sé.

Siamo in un’Inghilterra oscura, fredda sia in senso climatico che a livello interiore. I suoi abitanti vivono in un futuro molto simile al nostro presente: sono impauriti, vittime dell’automatismo delle loro vite dove i sentimenti sembrano quasi messi da parte, tenuti a freno da un unico obiettivo: quello di non mischiarsi con le persone che arrivano oltre confine, lungo il quale è stato costruito un muro ad hoc a protezione.

Si tratta di una struttura enorme, dotata di ogni strumento difensivo all’avanguardia e controllata dai cosiddetti Difensori, uomini e donne che devono vigiliare sull’arrivo improvviso degli Altri dal mare. Fra questi controllori vi è l’impacciato Kavanagh, un ragazzo che cerca di allontanarsi dalla sua famiglia accettando questo lavoro apatico e sterile. Che rende freddi dentro l’anima più che fuori, fino ad annullare ogni parvenza di coscienza ed umanità. Kavanagh lotta contro i suoi fantasmi esistenziali accorgendosi, man mano, come questi appartengano a tutti quelli che incontra nel suo nuovo lavoro.

Aprirsi

In una specie di Fortezza Bastiani adattata ai nostri tempi, si aspetta l’attacco imminente di coloro che per disperazione, miseria o altre ragioni, si avventurano per mare alla ricerca di un futuro migliore. E non è difficile ravvisare in tutto ciò un riferimento alla questione migratoria, ai viaggi della speranza di oggi, con tutti i pericoli annessi. Kavanagh come un novello Giovanni Drogo cerca disperatamente di dare un senso alla sua vita, cosa che inizierà a mettere in pratica avendo a che fare con il Diverso da sé.

Seguono simulazioni, attacchi veri e propri, momenti sentimentali, naufragi avventurosi in un’atmosfera cupa e meschina. Nel momento in cui il protagonista diventerà egli stesso un Altro, solo allora saprà davvero le ragioni terribili che muovono certa gente verso l’ignoto. E non sarà una scoperta piacevole. “Il muro” di John Lanchester è una piccola parabola su ciò che siamo diventati e su come stiamo trasformando la nostra empatia nei confronti del prossimo.

Riflette con attenzione e durezza sul rapporto che noi abbiamo con la diversità affermando come sia fondamentale porsi nei panni di chi sta più male di noi per cercare di costruire una società basata sul dialogo e l’accoglienza. Gli Altri siamo noi, sì. Non dovremmo mai dimenticarlo. Siamo noi quando abbiamo un problema da risolvere, quando sorridiamo, quando dobbiamo affrontare ancora una volta le cattiverie dell’esistenza con coraggio.

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Gli Altri devono essere accolti e non respinti sebbene il libro non si soffermi molto sulle sfumature reali di una tale problematica, all’interno della quale si deve distinguere fra chi effettivamente ha bisogno di aiuto da chi invece cerca di approfittarsene. Ma alla fine “Il muro” si legge agilmente e con partecipazione. Se il suo obiettivo era cercare di risvegliare le nostre coscienze, ci riesce benissimo. Per questo ritengo la sua lettura utile per capire questi tempi così complicati.

  • Traduttrice: Federica Aceto
  • Editore: Sellerio Editore Palermo
  • Collana: Il contesto
  • Anno edizione: 2020
  • In commercio dal: 14 maggio 2020
  • Pagine: 296 pp., Brossura
  • Prezzo: 16 euro

Parola-Segnalibro: #differenza.

Un ascolto/un’opera d’arte: Pink Floyd – The Wall (1980); Robert Zemeckis – Cast Away (2000).

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