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Insegnare – Un docente e la scuola di oggi

Insegnare – Le considerazioni di un docente nella complessità della scuola di oggi

Articolo sull’insegnare. Le considerazioni di un docente nella complessità della scuola di oggi.

Sono ormai due settimane che sono a Varese. In questo momento storico così caotico, nel pieno di un’epidemia che non sembra arrestarsi, mi trovo in questa piccola e gradevole città lombarda, circondata da una natura che accarezza l’autunno con i suoi tipici colori sbiaditi, sotto un cielo grigio da cui ogni tanto compare un tiepido sole. Ormai è lontano il ricordo di quello che ho lasciato a casa, luminosissimo nella sua abbagliante presenza. Sono qui, per iniziare a camminare verso qualcosa che spero possa diventare un punto fermo nella mia vita: insegnare. Per cui, queste non sono nient’altro che le piccole considerazioni di un docente nella complessità della scuola di oggi.

Mi sono chiesto tante volte il significato di questo mestiere ed alla scuola, in passato, ho dedicato qualche articolo. Trovo che sia un settore essenziale, da curare con attenzione, senza superficialità. Troppo spesso la politica dimentica quanto il ruolo dell’insegnante sia fondamentale per la crescita della sua società; quanto entrare in una classe, qualsiasi essa sia, comporti innanzitutto la volontà precisa di crescere insieme l’uno con l’altro, docenti e ragazzi. È così che la vita va affrontata.

Negli occhi di ogni mio alunno sento lo stimolo a migliorarmi continuamente. Non basta veicolare dei contenuti, non serve semplicemente affrontare argomenti di cui a malapena si ricorda il significato. Occorre, semmai, trasformare questi ultimi in un cuore che batte, in dei passi che avanzano tra il vento e le intemperie, in determinazione. Nel caos di decreti e circolari, fra le strettissime misure anticontagio, la scuola cerca di esistere e con essa tutti quelli che ne fanno parte, in uno sforzo comune di ricostruzione interiore basato sulla passione.

Guardo la vivacità irrefrenabile dei ragazzi a cui insegno storia e geografia. Due materie apparentemente diverse fra loro ma che si combinano l’una all’altra per metodologia e strumenti. Sono felice di insegnarle, mi hanno accompagnato per tutta la vita nella mia formazione. Credo ci sia bisogno di esse nel mondo dell’istruzione, della loro capacità di leggere la realtà alla luce delle azioni degli uomini, mossi da idee di emancipazione, libertà e lotta per il loro destino, il più delle volte in contrasto contro le violenze della vita.

Vorrei che sapessero quanto gli uomini che hanno vissuto certe sofferenze siano vicini alla loro esistenza più di quel che credono. È questo quel cerco di trasmettere loro. Le idee, di qualunque genere, nascono da discussioni, scontri, battaglie, che affondano le loro radici nella vita più cruda, quella legata alla determinazione dei rapporti umani e al mantenimento del loro equilibrio. Negli occhi dei ragazzi deve passare la vita di un passato che ha ancora tanto da dire agli uomini e alle donne che diventeranno. Insegnare è un dovere ed una missione per migliorare se stessi. Sempre.

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