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Non dimenticare i fiori, Kawamura Genki

non dimenticare i fiori

Recensione del romanzo “Non dimenticare i fiori” di Kawamura Genki, edito da Einaudi. Una storia forte sul rapporto madre-figlio

Ho pianto tanto dentro di me ad ogni pagina di “Non dimenticare i fiori” di Kawamura Genki. Un tema forte, che mi tocca da vicino e che mi spaventa ogni volta in cui lo ritrovo tra le lacrime del mio cuore. Ma questa non è la semplice storia di un rapporto complicato madre-figlio. E’ il racconto del dolore profondo della consapevolezza di un figlio nel vedere il proprio genitore tra le braccia di una malattia orribile, l’Alzhemer. Un male ladro di ogni ricordo e di ogni speranza.

Trama

Quando la moglie gli annuncia di aspettare un bambino, Izumi non potrebbe essere piú felice. Ma è anche un po’ preoccupato: sarà un buon padre? E, in fondo, cos’è un buon padre? Lui, il suo, non l’ha mai conosciuto. Izumi è cresciuto da solo con la madre Yuriko, un’insegnante di musica, in un rapporto tanto stretto quanto sfuggente anche per loro. E proprio la madre è la fonte delle sue ansie maggiori: negli stessi giorni in cui scopre che diventerà padre, Izumi scopre anche che, in un certo senso, smetterà di essere figlio. La madre Yuriko, infatti, mostra i primi segni dell’Alzheimer: dimentica le cose o dove si trova, inizia a uscire di casa perdendosi per il quartiere, e una volta sembra addirittura scordare di avere un figlio.

Izumi sa che sua madre è malata, ma quell’episodio riapre una vecchia ferita: Izumi non può in nessun modo cancellare quanto accaduto tra il 1994 e il 1995, quando lui era un bambino e Yuriko se ne andò di casa all’improvviso. Ma cosa successe alla madre in quei mesi di assenza? E perché si allontanò? Kawamura Genki scrive una storia delicata e piena di umanità, in cui malinconia e leggerezza si mescolano in un modo tipicamente giapponese.

Izumi ha una vita in piena fioritura: una buona posizione lavorativa, un figlio in arrivo, una moglie con cui va d’accordo. Questa serenità si dovrà presto scontrare con le difficoltà di sua madre Yuriko che inizia a manifestare i primi sintomi di una perdita di memoria. Inizialmente Izumi non ci fa caso: capita a tutti di dimenticarsi qualcosa ogni tanto. Ma la situazione inizia a farsi preoccupante quando Yuriko comincia a non riconoscere più le persone e i luoghi intorno a lei. Così, la notizia dell’Alzheimer della madre colpisce il cuore di Izumi nel profondo. Quella donna sempre sorridente, pronta a preparagli tutti i suoi piatti preferiti, ben presto dimenticherà anche lui. Izumi, che sta per diventare padre, dovrà rinunciare al suo ruolo di figlio.

Decide così di scavare nel loro passato, nel mondo di Yuriko in cui lui non è mai potuto entrare, scoprendo così la donna che un tempo è stata. Una scoperta del genitore che porterà Izumi ad un perdono e compassione estrema per Yuriko. Infondo la madre altri non è che una donna capace anche lei di amare e sbagliare. Nonostante la vita con Yuriko stia lentamente svanendo nella malattia, Izumi la ritrova nel suo cuore.

Forse gli esseri umani portano con sé bagagli proporzionati ai loro ricordi. Andando incontro alla morte, il necessario si riduce poco alla volta.

“Non dimenticare i fiori” racconta su dolci sussurri una malattia devastante. Perdere i propri ricordi è un po’ come perdersi in un tunnel buio. E’ doloroso non solo per il malato, ma anche per chi è intorno, come un figlio. Vedere il proprio genitore regredire ad uno stato quasi di bambino in cui non sa più nemmeno cosa sia stata la sua, la loro vita. E’ difficile. Kawakuchi Genki ce lo racconta come se fosse un soffio di vento che fa cadere via i petali di sakura dagli alberi della nostra vita. Con una delicatezza tipica dei giapponesi nell’approcciarsi al manifestare i sentimenti più puri e profondi.

E nel titolo si nasconde tanta poesia. Un gesto che potrebbe sembrare banale nel turbinio degli eventi che compongono la vita di una persona, diviene invece l’ancora di salvataggio per ritrovare sé stessi. “Non dimenticare i fiori” è l’anello che riesce a congiungere la Yuriko di un tempo con la Yuriko malata. Ho trovato il romanzo di Kawamura di una sensibilità rara. E’ stata una lettura delicatamente dolorosa. Una scrittura coinvolgente, profonda, che sa scavare a fondo non solo nei suoi personaggi, ma anche nella vita dei lettori.

Consiglio questo libro a chi non ha paura di affrontare la malattia e la vecchiaia del proprio genitore, ai lettori in cerca di emozioni forti e delicate, a chi non ha paura di commuoversi

Ringrazio la casa editrice Einaudi per avermi omaggiato di una copia del libro!


non dimenticare i fori

Kawamura Genki – Non dimenticare i fiori

Titolo originale: 百花
Editore: Einaudi
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Prima edizione: 2019
Prima edizione italiana: 2021
Formato: rilegato
Pagine: 328 pp.,
Traduttore: Anna Specchio
Prezzo: 17,00 euro

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