Recensione del romanzo “Un bacio dietro al ginocchio” di Carmen Totaro edito da Einaudi. Il rapporto spesso difficile tra madre e figlia
Tra madri e figlie possono nascere le migliori amicizie o le guerre più distruttive. Ada ed Elisa sono in equilibrio su in filo che rischia di pendere troppo verso la distruzione. E’ un rapporto complicato, il loro. Una madre che fa fatica a vedere una figlia diversa da come l’avrebbe voluta. E una ragazza che inciampa nella scoperta e accettazione di sé stessa. “Un bacio dietro al ginocchio” è una storia contemporanea che scava in un dialogo inesistente tra una madre e sua figlia. Una storia divisa in due parti dove la prima risulta più avvincente e più forte rispetto alla seconda e al finale.
Trama
Tutto ha inizio con una cena come tante: una madre e una figlia sedute a un tavolino sulla Darsena, a metà giugno, con un bicchiere di vino in mano e molti pensieri in testa. Le due chiacchierano del piú e del meno, soprattutto del meno, con una tensione che cresce dietro ogni parola. E poi, scena dopo scena, l’impensabile. Mentre la madre sta facendosi un bagno, il gas invade l’appartamento e la figlia esce da quella casa per non tornare. Cos’è successo davvero quella sera? Dov’è Elisa, perché è fuggita? Perché si è inventata per anni una vita che non era la sua? E soprattutto perché Ada, mentre indaga seguendo le sue tracce, fa di tutto per coprirla? Un romanzo che non riesci a smettere di leggere grazie al montaggio ipnotico e alla magia di una scrittura calibratissima.

La prima parte del romanzo, la storia di Ada, è stata strutturata davvero bene. Il lettore non ha chiara la situazione, ma lentamente riesce a scoprire la sua storia, i suoi dolori per la morte del marito, gli antidepressivi, una fragilità che non si aspettava di avere. Intuisce una relazione fatta di silenzi e di bugie con la figlia Elisa per non distruggere aspettative, non tirare fuori altri dolori. Possibile che Ada non riesca a vedere la verità, a cogliere davvero chi sia sua figlia Elisa? Dopo una cena non delle migliori tra madre e figlia dove sono emerse diverse problematiche e situazioni non dette, Ada torna a casa, si immerge nella vasca da bagno e si addormenta.. Quando si sveglia si accorge di essere chiusa dentro. Sua figlia è scomparsa. Per tutta la casa si sente puzza di gas. Che sia stata Elisa? Perché è scomparsa senza lasciare traccia?
La seconda parte si concentra sul viaggio di Elisa, un personaggio perennemente dietro le quinte di tutta la storia. Non c’è un vero approfondimento psicologico e caratteriale della ragazza. La sua fuga è dettata da motivi abbastanza banali, senza lasciare il lettore con il fiato sospeso. “Un bacio dietro al ginocchio” cambia così totalmente ritmo e scenario, diventando incoerente, poco coinvolgente e lasciandoci con l’amaro in bocca. E’ un vero peccato, perché la prima parte prometteva un romanzo forte, particolare come stile e con delle tematiche importanti. Elisa stava per commettere un omicidio terribile, eppure tutto svanisce in un viaggio per la Sardegna e in una riconciliazione con la madre che mi ha lasciato abbastanza perplessa.
Un’interessante intervista all’autrice Carmen Totaro
Lo stile di Carmen Totaro, comunque, mi ha piacevolmente colpito. Una penna pulita, tagliente. Il personaggio di Ada è completo, complesso e piacevole da conoscere. Non posso dire la stessa cosa di Elisa, manca di particolarità, di carattere. Ho avuto quasi la sensazione che il finale fosse incompleto. Lascia di certo libera interpretazione al lettore, ma allo stesso tempo si resta con la continua sensazione di qualcosa non detto e di non approfondito.
Consiglio “Un bacio dietro al ginocchio” a chi cerca un romanzo sulla relazione madre-figlia, a chi non ama le aspettative e chi trova la perfezione nei difetti

Carmen Totaro – Un bacio dietro al ginocchio
Editore: Einaudi – Supercoralli
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Prima edizione: 2021
Formato: rilegato
Pagine: 176 pp.,
Prezzo: 18,00 euro
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