Recensione del romanzo “La stanza dei kimono” di Yuka Maruyama edito da Piemme: una storia di eros e passione
Lo ammetto. Nel scegliere di leggere “La stanza dei kimono” pensavo che mi sarei trovata con una storia molto giapponese nel senso più orientalista (scusate, ma il corso di Studi Culturali ha completamente influenzato la mia visione di mondo) con cui un europeo potrebbe approcciarsi al Giappone. Ovvero tanta tradizione, il kimono al centro di non so quali dinamiche, ma comunque una storia più di amore.. Invece il kimono è solo il tassello per collegare le vite di due coppie ad un mondo di erotismo e sensualità pura. Non è un libro che mi ha particolarmente colpito, anche se voleva mandare un messaggio profondo..

Yuka Maruyama – La stanza dei kimono
Titolo originale: Hanayohi 花酔ひ
Editore: Piemme
Genere: Narrativa contemporanea / erotica
Prima edizione: 2012
Prima edizione italiana: 2016
Pagine: 344 pp.,
Traduttore: Laura Testaverde
Prezzo: 18,50 euro
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Trama
Da tre generazioni, a Tokyo, la famiglia della giovane Asako gestisce un raffinato negozio di kimono. Quella del kimono è un’arte: ogni colore, ogni materiale, modello o fantasia ha un suo significato, che solo pochi sono in grado di decifrare. E quando Asako riceve in dono da sua nonna la splendida collezione privata della famiglia – una collezione di kimono antichi, preziosissimi, in cui ogni pezzo è unico e ha la sua storia – capisce che è il momento di lasciare il suo lavoro di organizzatrice di matrimoni e cominciare una nuova vita. D’altra parte, suo marito Seiji sembra essersi allontanato da lei, preda dell’infelicità e in cerca di qualcosa che forse Asako non riesce più a dargli.
È tramite il negozio di kimono che Asako incontra Masataka, un affascinante sconosciuto di Kyoto che ha dei kimono speciali da proporle in vendita. Masataka è sposato con Chisa, una ragazza misteriosa con un passato pieno di ferite. Ferite che incidono con il suo senso di inadeguatezza e di paura, ma anche di fatale attrazione, nei confronti degli uomini e del sesso. Asako, Masataka, Chisa, Seiji: quattro persone le cui storie sono destinate a intrecciarsi, e che presto si scopriranno legate a doppio filo dal richiamo della passione, dell’eros, della perversione e del piacere che a volte a essa si accompagna.
La mia valutazione

Alla lettura de “La stanza dei kimono” ho dato solo due segnalibri. Il motivo è semplice: non mi ha lasciato nulla. I personaggi sono tutti estremamente freddi. Pure Chisa con la sua storia di violenze non ha saputo entrare nel mio cuore. Il problema è stato il troppo sesso senza un approfondimento dell’anima di questi ragazzi. Le scene di sesso sono molto erotiche, ma fine a loro stesse. Perché Asako è così chiusa? Cosa si nasconde davvero nella voglia di Seiji di essere dominato? Queste sono alcune delle domande che mi sono rimaste a fine lettura. Non sono contraria ai libri erotici, penso che siano un giusto riflesso della vita di ognuno di noi.
Ma avrei voluto leggere qualcosa di più delle scene di sesso. Mi soffermo più sul personaggio di Chisa: fin dal primo capitolo a lei dedicato si sa che da piccola ha subito violenze da parte di uno zio. Una volta cresciuta, la ragazza è alla ricerca di quel profondo piacere sessuale provato durante le violenze. E’ a mio parere un argomento che avrebbe necessitato un approfondimento maggiore perché la scrittura della Murayama fa intendere che questo piacere sia in parte malato, ma non entra nel merito.
Secondo me questo libro aveva tanto potenziale. Il passato e il carattere dei protagonisti, se sviluppati a dovere, avrebbero potuto regalare ai lettori un racconto profondo sulla difficoltà del matrimonio e sul vivere la propria sessualità. Il messaggio finale – amare a volte significa rinunciare a ciò che davvero desideriamo – è secondo me troppo nascosto da tanti elementi superficiali. Non dico che sia illeggibile, perché è tradotto bene e la trama segue un filo logico e lineare. Posso dire però che mi sarebbe piaciuta di più una storia con il kimono protagonista?
Consiglio “La stanza dei kimono” a chi ha già letto autori giapponesi, a chi ama i racconti erotici e ha voglia di una lettura piccante
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